10 Case Museo da non perdere nelle Marche

6. Casa natale di Enrico Mattei (1906 – 1962) a Acqualagna (PU)

Enrico Mattei, imprenditore, politico e dirigente pubblico italiano, nasce ad Acqualagna il 29 aprile 1906. 
Fu il fondatore nel 1953 e primo presidente dell’Eni.

La casa natale di Enrico Mattei è divenuta il primo museo in Italia a lui dedicato, qui il piccolo Matteo vi ha abitato fino a 13 anni, in seguito si trasferì con tutta la sua famiglia a Matelica (MC).

Materiale audiovisivo, fotografie e una modalità di racconto innovativa porteranno il visitatore all ‘interno di un percorso che racconterà l’impulso che Enrico Mattei diede all’Italia con la sua vicenda di imprenditore.

Un luogo che alla sua valenza storica di “casa natale” aggiunge quella di luogo di raccolta, collezione, conservazione ed esposizione di documenti, oggetti, immagini fotografiche, curiosità legate a Mattei. Uno spazio, che parte dal ricordo della nascita di Mattei, per ripercorre e celebrare  alcuni momenti della sua vita di imprenditore e personaggio pubblico. 

L’appartamento è costituito da tre vani  con un allestimento in cui sono conservati oggetti significativi della storia professionale di Mattei: dal tappo della bottiglia di champagne stappato nel febbraio 1953 a seguito della firma di fondazione dell’E.N.I., fino alle  riviste della  stampa internazionale come “Time Magazine” e “Der Spiegel” che gli dedicò copertine e articoli.

Di grande interesse è la scrivania di Mattei con i suoi oggetti personali.

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7. Casa Museo di Maria Montessori (1870 – 1952) a Chiaravalle (AN)

Maria Tecla Artemisia Montessori, medico, scienziato, educatrice, antropologa, femminista, pacifista e grande viaggiatrice, nasce il 31 agosto 1870 a Chiaravalle.

Ideatrice di un metodo di insegnamento rivoluzionario che mutò radicalmente il modo di educare i bambini, segnando una svolta nell’educazione prescolare e primaria. 

Casa Montessori dove Maria abitò con la sua famiglia fino all’età di cinque anni quando, per motivi di lavoro del padre i Montessori si trasferirono a Roma è un appartamento di 130 metri quadrati diventato casa museo nel 2021.

La casa di allora si fa invenzione e progetto, esperienza e ricordo, prospettiva infinita del pensiero di Maria Montessori attraverso un programma culturale e un sistema di rappresentazione visiva ed espositiva.

Tutta la casa si espone come luogo di conoscenza ampia.

Rappresentate con strumenti e linguaggi contemporanei, la vita e l’opera di Maria Montessori sono restituite come tracce, reperti, ispirazioni, dialoghi multiculturali, connessioni tra i linguaggi, le geografie, i mondi e le discipline.
La scelta di organizzare tematicamente lo spazio in stanze intende dare il senso di un luogo della memoria unito a una fruizione intima e personale.

Tra queste, la stanza della mappa, la stanza 3.0., la stanza del metodo, la stanza di lettura, la stanza verde.

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8. Casa Museo Colocci Vespucci a Jesi (AN)

La Casa Museo Colocci-Vespucci è stata una delle residenze più prestigiose del Settecento marchigiano.

La famiglia Colocci, una delle casate più antiche della città di Jesi, eresse la residenza proprio di fronte al palazzo del Governo. L’umanista Angelo Colocci trasformò quell’edificio medievale in palazzo cinquecentesco con portico e cortile. Fu in seguito al matrimonio tra l’eroe risorgimentale Antonio Colocci e Enrichetta Vespucci, ultima erede della casata del famoso navigatore fiorentino, che i discendenti di questa nobile famiglia acquisirono il doppio cognome. Successivamente il palazzo assunse sembianze settecentesche; rimangono il magnifico scalone d’onore e due piani con ricche decorazioni.

E’ proprio nel suo esser poco museo e molto casa di abitazione che risiede il fascino della Casa Museo. 

Superato l’ingresso troviamo il Salotto Rosso e il Salotto giallo, spazi in cui accogliere gli ospiti per ascoltare musica e fare conversazione. 

Il Salone delle feste, con ampie finestre che si affacciano sulla piazza, era utilizzato solo per le occasioni più importanti; l’arredamento è accostato alle pareti per avere uno spazio adeguato per il ballo.
La stanza dell’archivio e lo studiolo, ci permettono di conoscere Adriano Colocci Vespucci, che fu custode e profondo conoscitore della ricchissima biblioteca che proprio Angelo Colocci per primo iniziò ad organizzare.

Osservando le stanze con i mobili e i numerosi quadri, con  vetrine che ospitano utensili da lavoro, soprammobili, servizi di tazze e memorie familiari è possibile immergersi nello stile di vita di questa importante famiglia jesina.

Nel 1984 l’ultima discendente, Maria Cristina Colocci Vespucci, lasciò al Comune di Jesi il palazzo affinché la sua prestigiosa abitazione diventasse un museo a memoria della loro stirpe e in omaggio ai propri concittadini.

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9. Casa Natale di Gioacchino Rossini (1792 – 1868) a Pesaro (PU)

Gioacchino Rossini, fra i massimi e più celebri operisti della storia nasce il 29 febbraio 1792 a Pesaro.

La casa ha una storia antica; al XV secolo risale la realizzazione dei piani terra e primo, mentre i due superiori sono aggiunti in seguito. Qui Gioachino Rossini nasce e qui trascorre i primi anni di vita con la sua famiglia, se ne andrà definitivamente da Pesaro nel 1802.

La casa nel 2015 è stata completamente rinnovata nel suo allestimento e nel percorso espositivo, rafforzando l’identità di Pesaro come città della musica.

Il museo si è ampliato aggiungendo alla superficie espositiva il secondo piano, che ospita documenti di interpreti di opere rossiniane e dove si potranno allestire mostre tematiche temporanee. Al piano terra, un piacevole spazio libero accoglie il pubblico con uno store esclusivo.

I materiali esposti provengono in gran parte da diverse donazioni, si tratta soprattutto di stampe, incisioni e litografie legate alla vita e all’opera del compositore che comprendono una ricca serie di ritratti ufficiali e la galleria dei cantanti che hanno contribuito alla fortuna rossiniana in Francia. Preziosi i trenta ritratti a stampa di Rossini, ordinati cronologicamente dalla giovinezza alla vecchiaia, celebre il disegno di Gustave Doré con il musicista sul letto di morte.

Gli strumenti di fruizione multimediali sono una parte significativa dell’offerta espositiva. Oltre alla Sala audio e video, nuovi contenuti e materiale grafico digitalizzato (spartiti autografi di opere e lettere) sono consultabili su touch screen lungo il percorso e apposite postazioni consentono l’ascolto di registrazioni sonore dei documenti/lettere, così da comprendere al meglio le vicende biografiche e artistiche di Gioachino Rossini.

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10. La casa natale di Papa Pio IX – Museo Pio IX – Palazzo Mastai a Senigallia (AN)

Giovanni Maria Mastai Ferretti, divenuto Papa con il nome di Pio IX, nasce il 13 maggio 1792 a Senigallia (AN)

Nel centro storico di Senigallia il museo è ubicato nel Palazzo Mastai Ferretti, antico edificio risalente alla fine del XV secolo, abitato dai Mastai fin dal 1557. E’ articolato negli ambienti dove nacque il pontefice e dove egli era solito ritornare per i suoi soggiorni a Senigallia. Suddiviso in diversi ambienti raccoglie ritratti, dipinti, lettere autografe, medaglie, mobili, monete, stampe, volumi, oggetti vari, tutti attinenti all’attività ed alla vita e del Papa.

La visita inizia dal salone di ricevimento della famiglia Mastai-Ferretti. Alle pareti grandi tele raffigurano scene dell’Antico Testamento, opera del pittore Giovanni Anastasi. 

Dal salone si entra nella sala dell’amnistia, così chiamata per la presenza di due quadri che espongono il testo dell’amnistia concessa da Pio IX il 16 luglio 1846. Il soffitto, decorato con stucchi, è l’unico autentico rimasto dopo il terremoto del 1930.

La stanza degli autografi è così chiamata per la presenza di alcuni fascicoli di lettere autografe di Pio IX esposte in una bacheca.

La sala del medagliere era il salotto di casa Mastai, sono esposte le 32 medaglie del pontificato di Pio IX, emesse, una per ogni anno, a memoria di particolari avvenimenti. 

Si continua la visita con la stanza natale di Pio IX, la camera è completamente arredata con mobili, vesti del pontefice e alle pareti  ritratti di Pio IX e dei suoi familiari. Proseguendo troviamo altri ambienti con esposti dipinti e documenti su le attività del pontefice. 

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