Il territorio marchigiano è pervaso di spiritualità mariana e il Santuario di Loreto ne è senz’altro la porta, in quanto custode di una delle testimonianze più preziose della cristianità nel mondo, la Santa Casa di Nazareth: tre pareti che secondo l’antica tradizione costituiscono la parte antistante la grotta dove nacque e ricevette l’Annunzio la Beata Vergine Maria, pareti che, sempre per tradizione, sono state trasportate da Nazareth fino al colle lauretano nella notte del 10 dicembre 1294.
Entrando nella Santa Casa dove si narra visse la Vergine Maria, come si può non immaginarla lì, alle prese coi lavori domestici, viene quasi naturale sfiorare la parete di mattoni per rendere più reale e presente l’esperienza del passato, e che emozione si prova nel pensare di trovarsi proprio nel luogo in cui per tradizione l’angelo le apparve per annunciarle la nascita di Gesù.
Quando scegliamo di visitare un santuario o comunque un luogo religioso lo facciamo per svariate motivazioni, per un bisogno spirituale, per trovare pace e silenzio, per rendere grazie, per ammirare l’arte e le bellezze che di solito pervadono i luoghi dedicati al culto, per approfondimento e ricerca personale, o per semplice curiosità, ma quasi sempre ci muove anche il bisogno di intercettare un’esperienza, o meglio la curiosità di conoscere e magari fare noi stessi esperienza di ciò che di divino crediamo sia avvenuto in quel luogo o ne sia stato l’origine.
Nelle Marche si trovano centinaia e centinaia tra santuari, chiese, eremi, edicole sacre e opere d’arte dedicati alla Madonna che raccontano una storia prodigiosa o sono in qualche modo legati per tradizione ad un evento soprannaturale. Eccone allora 10 esempi, ognuno con la propria storia, curiosità e bellezze tutte da scoprire, 10 esperienze da vivere se si è alla ricerca di spiritualità… ma non solo!
Tre dei luoghi citati si trovano in tre delle città più belle del nostro territorio, ricche di storia, arte e cultura. Cinque si trovano nell’entroterra marchigiano, dove la natura domina e si può partire a passeggio alla scoperta di parchi, monti e boschi, infine due sorgono in piccoli centri immersi nelle campagne marchigiane, dove respirare un clima di pace e tranquillità alla scoperta delle tradizioni locali. Iniziamo proprio da qui.
1. La Madonna del Sole, un’immagine unica!
Siamo appena fuori dalle mura urbane di Belvedere Ostrense, in provincia di Ancona, dove dal 1737 la patrona speciale è la Madonna del Sole, ritratta in una rappresentazione rara, forse unica con in grembo non il bambino Gesù ma un piccolo e luminoso sole raggiante.
Questo dipinto della Madonna del Sole è datato 1471 e viene attribuito al noto pittore Andrea di Bartolo da Jesi. L’artista fu chiamato a creare un’opera che sostituisse il dipinto dedicato a Santa Maria della Valle, ormai in rovina, il cui culto era già esistente nel 1290. Il pittore jesino si ispirò allora al miracolo della guarigione del cieco nato, quando un pastorello “privo della luce degli occhi” avvicinatosi a quel luogo fu avvolto da grande splendore ed iniziò ad esclamare “Vedo il Sole!”, ma anche probabilmente alla predicazione mariana di S. Bernardino da Siena, tutta intorno al tema della Madonna in sole.
L’attuale Santuario Madonna del Sole che custodisce l’immagine e che sostituisce le precedenti costruzioni è particolarissimo per la sua pianta ottagonale sormontata da una cupola ed è stato eretto a seguito di un altro evento prodigioso avvenuto nel 1734, quando la piccola campana della chiesa dell’epoca suonava spesso senza che nessuno manualmente la azionasse, anche in assenza della fune apposita, chiaro segno che la Madonna chiamava a raccolta i suoi fedeli.
Belvedere Ostrense è uno dei “Castelli di Jesi” della Vallesina, borghi storici adagiati sulle colline, cinti da mura e ricchi di cultura oltre che di specialità enogastronomiche, come il famosissimo Verdicchio dei Castelli di Jesi. Immancabile tappa è anche la città di Jesi che è il centro della Vallesina, patria di Federico II di Svevia, del famoso musicista Giovan Battista Pergolesi e custode di molti dei capolavori di Lorenzo Lotto.
2. I prodigi dello sguardo dell’Addolorata di Campocavallo
Siamo ad Osimo, in provincia di Ancona, alla fine dell’Ottocento, quando un giovane sacerdote acquista al mercato un’immagine sacra raffigurante la Madonna Addolorata con lo sguardo rivolto al cielo e, tra le braccia, il corpo di Gesù appena deposto dalla croce. Il quadro era destinato ad una cappellina di campagna, nella contrada di Campocavallo, e proprio lì, a partire dal giugno 1892 iniziarono i prodigi: la Vergine Maria nella stampa iniziò a muovere le pupille, rivolgendo lo sguardo ai fedeli raccolti in preghiera. Il fatto si ripeté per mesi e anni, c’è chi dice di vedere il movimento degli occhi ancora oggi! Migliaia sono le testimonianze scritte del prodigio e innumerevoli le attestazioni di guarigioni, grazie e conversioni.
In onore della Beata Vergine Addolorata e grazie esclusivamente alle offerte che i fedeli portavano in pellegrinaggio, nella contrada di Campocavallo sorse il Santuario, un tempio molto particolare, in stile neo-gotico lombardo, con pregiate decorazioni in terracotta e splendide vetrate artistiche istoriate di fattura francese.
Cliccando qui oltre a tutta storia del prodigio e del santuario, puoi trovare anche curiosità su cosa fare e vedere a Campocavallo e dintorni, tra covi di grano, tradizioni, cammini e passeggiate nel verde.
3. Napoleone e il miracolo mariano di San Ciriaco
All’interno del Duomo di Ancona dedicato a San Ciriaco, che sorge sul colle Guasco e domina la città dorica e il suo golfo, è custodito un piccolo dipinto raffigurante la Madonna.
La devozione per questa immagine sacra ha inizio nel 1796, un periodo critico per la storia di Ancona e per l’intera Italia. Con l’arrivo delle truppe napoleoniche i fedeli si stringono in preghiera nel Duomo davanti all’immagine e fu allora che il viso della Madonna del dipinto si animò: gli occhi apparvero aperti, rivolti verso i fedeli e la bocca aperta in un sorriso rassicurante. Si narra che Napoleone stesso, l’anno successivo, si recò in Duomo per distruggere l’immagine miracolosa ma, dopo averla avuto tra le mani si mostra titubante, diventò pallido in volto e ordinò che venisse coperta con un drappo, ma lasciata al suo posto. Per scoprire di più sui misteri di questo affascinante luogo leggi anche questo articolo.
Una volta visitato il Duomo ci si può fermare per godersi lo splendido panorama del colle Guasco o avventurarsi per la città alla scoperta di tutte le sue bellezze: chiese romaniche, terrazze sul mare, musei, il porto antico e tanto altro ancora. Lo sapevi che Ancona è chiamata la città dei due soli perchè puoi goderti sia l’alba che il tramonto sul mare?
4. Santa Maria della Misericordia a Macerata “Civitas Mariae”
A Macerata, proclamata “Città di Maria” in riconoscimento della sua plurisecolare devozione mariana, si trova questo piccolo santuario che deve la sua origine alla prodigiosa liberazione dalla peste nel 1447. Il primitivo Tempietto sorse in un solo giorno, dall’alba al tramonto del 16 agosto dello stesso anno, per voto del Comune.
Il santuario così come si presenta oggi fu rinnovato e ingrandito su disegno del celebre architetto Luigi Vanvitelli e custodisce la grande Tela della Madonna della Misericordia assieme a molte rappresentazioni mariane, dalla presentazione al tempio di Maria, l’Annunciazione fino all’Assunzione, pregiati dipinti dal ‘500 al ‘900 che ripercorrono tutta la vita della Vergine.
La città di Macerata è una delle più belle e ricche di storia e cultura delle Marche, in questo articolo trovi 10 modi per scoprirla!
5. La Madonna delle Grazie di Ascoli Piceno dipinta da un Evangelista
La storia dell’immagine della Madonna delle Grazie è molto particolare, si narra infatti che l’immagine originale, col nome di “Madonna del Clero”, fu dipinta dal San Luca Evangelista. L’originale però andò distrutto in un incendio, allora ne fu commissionata una copia al pittore Pietro Alemanno, copia oggi custodita in una Cappella della Cattedrale di Ascoli Piceno, dedicata a sant’Emidio.
Per proclamazione di papa Giovanni XXIII, sotto il titolo di Madonna delle Grazie, è oggi Patrona della Diocesi di Ascoli Piceno, come lo è da tempo immemorabile S. Emidio, Vescovo e Martire.
Questa Cattedrale rappresenta una tappa imperdibile per gli amanti della storia dell’arte in quanto custodisce lo splendido Polittico di Carlo Crivelli. Inoltre si trova nel centro storico, a due passi dalla bellissima Piazza del Popolo, considerata una della più belle d’Italia. Ascoli Piceno è un vero gioiello tutto da scoprire!
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6. Eremo e Santuario della Madonna del Faggio sul Monte Carpegna
Si narra che tra i pascoli del Monte Carpegna a due pastorelli che si trovarono in difficoltà venne in soccorso la stessa Vergine Maria con un’apparizione e sul luogo del miracolo fu trovata un’immagine sacra appesa ad un faggio. Allora si decise di portare altrove, al sicuro, la sacra raffigurazione ma questa, la mattina seguente, era miracolosamente ritornata sul suo bel faggio, segno inequivocabile che proprio lì si dovesse costruire un santuario. Infatti, in un’insenatura del vasto altopiano del Monte Carpegna, il più alto del Montefeltro, a quota 1263 m. sorgono un eremo e una piccola chiesa di cui si hanno fonti certe già dal 1205.
Dell’immagine non si hanno notizie, ma nel santuario è conservata una statua lignea della Madonna con in grembo il Bambino, probabilmente antica quanto l’eremo stesso.
Situato nel Comune di Montecopiolo in provincia di Pesaro-Urbino, il santuario è il luogo perfetto per trovare pace profonda in tutte le stagioni, si trova proprio su uno dei sentieri che porta in vetta al Monte Carpegna (1416 m), inoltre nei pressi si trovano un rifugio e la stazione di partenza della seggiovia.
7. Santuario di Santa Maria in Val d’Abisso e il “foro della Madonna”
E’ il più antico edificio di culto del territorio di Piobbico, in provincia di Pesaro-Urbino, risale almeno all’XI secolo ed è pervaso da tradizioni e curiosità legate alla Vergine Maria.
Dal Santuario, che sorge su di un’altura alle pendici del Monte Nerone, al limite della selvaggia forra dell’Infernaccio, si può vedere una roccia sporgente su una parte selvaggia del Monte Nerone, roccia dalle pareti verticali e caratterizzata da un ampio foro. Leggenda vuole che, avvolta da un luminoso fascio di luce, un’immagine della Madonna abbia forato la parete rocciosa facendovi sgorgare un rivolo d’acqua, che ancora oggi scende gocciolando ed è considerata miracolosa, tanto che il detto dei Piobbichesi dice: “l’acqua di Santa Maria ogni dolor ti porta via“.
Si dice inoltre che il Santuario venne costruito dopo che a dei pastorelli che si trovavano sul Monte Nerone apparve la Madonna che fece loro trovare nel terreno, nello stesso punto dell’apparizione, una tavoletta in legno con la Sua effige, ancora oggi venerata all’interno del Santuario. Questo luogo si trova in uno dei vari percorsi del Monte Nerone, dove ammirare cascate, grotte, resti di un antico mulino, la stessa roccia forata, chiamata “Balza forata” o “foro della Madonna” e godere di un panorama mozzafiato.
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8. Santuario della Madonna della Grotta “sub altissimo scopulo”
Questo luogo sacro in provincia di Ancona, nel fabrianese, “sotto un altissimo scoglio” è molto suggestivo perché incastonato nella dura roccia del Monte Pietroso nel Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi.
La tradizione vuole che la Madonna apparve ad un pastorello in una grotta vicina, ma scomoda da raggiungere, la devozione venne quindi spostata qui. Ci sono in realtà molte testimonianze anche recenti di fatti miracolosi avvenuti per mano della Madonna della Grotta.
La prima notizia di questo luogo risale al 1372. Dell’antica struttura oggi si possono vedere soltanto i resti di un affresco risalente alla prima metà del XV sec. raffigurante la Vergine con il Bambino. Oggi accanto al dipinto è collocata un’immagine lignea della Madonna Ausiliatrice. Il Santuario è raggiungibile a piedi tramite una tranquilla passeggiata e anche tramite sentieri più impegnativi. A 2,5 km dal Santuario si trova Precicchie, antico e caratteristico borgo alle falde del monte San Vicino cresciuto attorno ad un Castello che risale a prima del 1000.
9. La statua della Madonna e gli asinelli di Macereto
Vuole la tradizione che il 12 agosto 1359, nel trasportare una statua lignea della Madonna con Bambino da Loreto al Regno di Napoli, i muli della carovana si fermarono in ginocchio sul sito attualmente occupato dal santuario e da lì non vollero più ripartire. Quanti accorsero videro nell’accaduto un segno divino e pretesero che la statua rimanesse lì, così nel giro di pochi anni venne costruita sul luogo una primitiva chiesetta dedicata alla Madonna.
Il Santuario, la cui costruzione iniziò nel 1528 su progetto del Bramante, è definito la maggiore espressione dell’Architettura rinascimentale del ‘500 nelle Marche. E’ a pianta ottagonale con tre ingressi e al suo centro si trova un tempietto in cui è incisa in latino la storia del miracolo di Macereto.
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Siamo in provincia di Macerata, nel territorio comunale di Visso, nei Monti Sibillini e dal Santuario parte una bellissima passeggiata dove ammirare il magnifico massiccio del Monte Bove Nord, mentre salendo fa capolino il Monte Piora. Inoltre a pochi chilometri puoi visitare Visso, uno dei Borghi più belli d’Italia, un incantevole centro montano che vanta un passato davvero ricco di storia.
10. La piccola Lourdes dei Monti Sibillini: il Santuario Madonna dell’Ambro
“Nel maggio del Mille, la Vergine SS.ma, cinta di straordinario splendore, apparve in questa sacra roccia, all’umile pastorella Santina, muta fin dalla nascita. La fanciulla ottenne il dono della parola in premio delle preghiere ed offerte dì fiori silvestri che ogni giorno faceva all’immagine della Madonna, posta nella cavità di un faggio”
Il Santuario della Madonna dell’Ambro, in provincia di Fermo, è situato a 658 m di altitudine, incastonato tra Monte Priora e Monte Castel Manardo e prende il suo nome dal vicino Torrente Ambro.
E’ uno dei santuari delle Marche più antichi e visitati, definito anche la piccola Lourdes dei Monti Sibillini per via delle tante similitudini tra i due luoghi sacri, ad esempio l’apparizione alla pastorella, la vicinanza al fiume e l’ambiente roccioso circostante.
Questa oasi di pace è situata in una verde distesa che costeggia il torrente Ambro che, con le sue acque cristalline, rende questo luogo particolarmente adatto per una gita fuori porta per rigenerare corpo e spirito immersi in luoghi di straordinaria bellezza. Clicca qui e scopri di più sul Santuario Madonna dell’Ambro.
Articolo interessante . Grazie
Grazie a lei Claudia, continui a seguirci!