10 mostre da non perdere nelle Marche

Arte antica, moderna e contemporanea, pittura e scultura, ma anche disegno, xilografia, scienza e interattività. Per te che ami bellezza e scoperta ecco tante preziose occasioni per godere delle tinte forti e di tutte le sfumature che solo una mostra può regalare!

C’è infatti una sottile ma sostanziale differenza tra l’esposizione permanente di un museo e quella temporanea di una mostra. Si passeggia tra opere d’arte, collezioni di tutti i tipi e si fanno nuove esperienze, ma mentre tra i tanti meriti di un museo c’è quello di offrire una lettura scientifica e oggettiva delle collezioni che ospita al suo interno, una mostra temporanea nasce proprio per regalare sguardi particolari sulle cose, per stupire e suscitare emozioni, offrendo punti di vista inediti, confronti, dialoghi e riletture, mettendo sotto i riflettori un patrimonio che spesso non è solo locale, ma è anche nazionale e internazionale.

Proponiamo allora una selezione di esposizioni temporanee in corso su tutto il territorio marchigiano e divise per province. 10 mostre all’interno di musei e palazzi storici o diffuse sul territorio, dedicate ai grandi maestri della pittura o ad artisti contemporanei, con opere italiane ma anche collezioni internazionali, di arti visive e interattive, a tema religioso, naturalistico o di approfondimento storico-artistico, ce n’è davvero per tutti i gusti… devi solo armarti di curiosità e scegliere ciò che fa per te!

1. COSE DALL’ALTRO MONDO! Da Monet a Warhol. Capolavori della Johannesburg Art Gallery

Ancona, Pinacoteca Civica, prorogata fino al 15 gennaio 2023

Locandina | Ritratto di Lady Florence Phillips – foto di Solange Fontanella

Questa mostra è ospitata all’interno della Pinacoteca Civica Francesco Podesti, in pieno centro ad Ancona, in un percorso integrato con quello della ricchissima collezione permanente che vede opere di Francesco Podesti, Crivelli, Lorenzo Lotto, Tiziano, ma anche De Carolis, Pannaggi, Ventrone e Trubbiani.

Tra gli artisti in mostra ci sono Monet, Signac, Courbet, Degas, Sisley, Derain, Picasso, Matisse, Modigliani, Bacon, Warhol, sessantatré opere che riflettono il percorso di crescita artistico-culturale della città di Johannesburg e in particolare della Johannesburg Art Gallery, fondata nei primi anni del ‘900 da Lady Florence Phillips. L’obiettivo di questa lungimirante collezionista era quello di incentivare gli artisti locali e di iniziare una grande collezione di Arte Sudafricana, insomma di preparare la strada per la crescita di una Scuola d’Arte Sudafricana, anche attraverso lo studio dei capolavori che la galleria avrebbe ospitato.

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2. LE PATAMACCHINE

Ancona, Museo Omero, fino al 12 marzo 2023

Il Museo Omero alla Mole Vanvitelliana di Ancona, uno dei pochi musei tattili al mondo, propone un viaggio nell’immaginario che ribalta i parametri tradizionali dell’interpretazione delle cose fino a confluire nel ‘nonsense’, rifacendosi ai principi della scienza patafisica coniata tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 dallo scrittore e drammaturgo dell’assurdo Alfred Jarry.

La collezione di opere, oggetti meccanici interamente costruiti con materiale di scarto o usato, è ispirata alle macchine inutili dello scultore svizzero Jean Tinguely e ai principi della Patafisica di Jarry, ovvero alla “Scienza delle soluzioni immaginarie”. Le “Patamacchine” sono macchine con cui interagire, alimentate dall’immaginario, assurde, ironiche, in grado di divertire, incuriosire e creare spiazzamenti percettivi.

La mostra intende far riflettere il visitatore sull’importanza delle relazioni umane e del rispetto ambientale, opponendosi alla logica dell’usa e getta con la creatività e la fantasia.

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3. HABITAT. Le forme e i modi della natura

Jesi (AN) Palazzo Bisaccioni, fino all’11 aprile 2023

Ospitata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi a Palazzo Bisaccioni, questa mostra indaga, attraverso una quarantina di opere provenienti dalla Collezione Intesa Sanpaolo, la trasformazione nel corso del XX secolo e agli albori del XXI della percezione della natura, del paesaggio e più in generale dell’habitat di cui siamo partecipi.

Protagonisti saranno proprio la natura e il rapporto dell’uomo con essa, argomento ricco di suggestioni in ambito artistico che la mostra evidenzia tramite l’esposizione di grandi artisti del XX e dell’inizio del XXI secolo. Da Giacomo Balla e Piero Marussig, passando per Pablo Picasso, per arrivare a Jan Fabre e Darren Almond: un viaggio attraverso i decenni sul rapporto tra la natura e l’uomo, nella creazione dell’habitat in cui viviamo.

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4. SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì tra rito e ferita

Sassoferrato (AN), Palazzo degli Scalzi, fino al 15 gennaio 2023

In questa mostra allestita al Palazzo degli Scalzi di Sassoferrato, 10 opere inedite di Giovanni Battista Salvi detto il Sassoferrato (Sassoferrato 1609 – Roma 1685), dialogano con le opere dell’artista contemporaneo Nicola Samorì.

Confronto, colloquio e duello tra questi due artisti lontani nel tempo ma con la stessa vocazione per la ripetizione, l’estasi moltiplicatoria delle figure, l’attenzione per i soggetti sacri. Salvi è detto l’imperturbabile, Samorì il perturbante. Salvi fu filosofo della pittura ove Samorì nasce saggiatore della scultura, un artista che negli ultimi anni ha raggiunto un apprezzamento museale e critico di portata internazionale e il cui lavoro testimonia un incessante, originalissimo innesto tra la storia dell’arte passata e il tempo presente.

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5. SULLE ORME DI SAN MICHELE ARCANGELO. Pellegrini e devoti nell’arte da Crivelli a Caravaggio

Senigallia (AN), Palazzetto Baviera, fino al 12 febbraio 2023

Quella di Senigallia, a Palazzetto Baviera, è l’ultima tappa di questa mostra itinerante intorno alla figura di san Michele Arcangelo che indaga il legame tra pellegrini e arte.

Fedeli e pellegrini hanno attraversato nei secoli i percorsi della fede delle Marche, modificandone territorio e usanze. Un rapporto che è stato molto rappresentato dagli artisti del tempo e che questa mostra testimonia attingendo ad un ricco patrimonio iconografico, selezionando capolavori provenienti da collezioni civiche marchigiane e alcuni importanti stendardi processionali, oggetti fondamentali per il culto e che rappresentano un genere pittorico di grande e antico impegno.

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6. I PITTORI DELLA REALTÀ. Verità e illusione tra Seicento e Novecento

Fermo, Palazzo dei Priori, fino al 1 maggio 2023

Questa mostra, presentata a Palazzo dei Priori di Fermo, rilegge una particolare stagione dell’arte italiana del dopoguerra. Ciò che accomuna gli artisti esposti, i cosiddetti Pittori moderni della realtà, è il desiderio di una rinascita della pittura che corrisponde alla rinascita dell’umanità dopo la distruzione e la sofferenza del recente conflitto mondiale. Questo momento dell’arte è stato definito dal curatore della mostra, Vittorio Sgarbi, “Una festa, l’ultima della pittura italiana”.

Gregorio SciltianPietro AnnigoniXavier Antonio Bueno. Ma anche Alfredo Serri e Giovanni Acci, che si aggiunsero successivamente al gruppo, e inoltre due opere di Giorgio de Chirico, il padre della Metafisica che consolidò rapporti di stima con tutti e quattro i “Pittori moderni della realtà”. Vengono inoltre esposte, a confronto con i moderni, opere di artisti antichi, prevalentemente del Seicento e del Settecento, in quanto fonte di ispirazione e modello per il gruppo.

80 dipinti in mostra, ma in realtà molti di più perché la figura retorica che predomina è quella del quadro nel quadro, così ogni opera richiama il lavoro di altri artisti.

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7. CARLO CRIVELLI. Le relazioni meravigliose

Macerata, Musei Civici, fino al 12 febbraio 2023

I Musei Civici di Macerata offrono una mostra dedicata a Carlo Crivelli, pittore inquieto, sperimentatore, pieno di grazia e di genio. La mostra traccia un vero e proprio itinerario di viaggio invitando il pubblico alla scoperta delle meraviglie della pittura di uno dei maestri del Rinascimento attraverso una terra ricca di storia e arte. Una mostra “diffusa” con un percorso che parte da Palazzo Buonaccorsi, con l’esposizione di 7 opere provenienti dai più importanti musei nazionali e internazionali, e prosegue in 8 comuni della Regione Marche che conservano opere dell’artista, o opere a lui fortemente collegate da una serie di, appunto, “relazioni meravigliose”.

“Le relazioni meravigliose” è la prima mostra monografica dedicata a Carlo Crivelli nelle Marche e valorizza in primis l’importante intervento di restauro realizzato a favore della Madonna con il Bambino, unica opera dell’artista eseguita su tela, custodita a Palazzo Bonaccorsi e presentata per la prima volta nella sua piena leggibilità e splendore.

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8. ADOLFO DE CAROLIS e la xilografia nelle Marche

Macerata, Accademia di Belle Arti, fino al 28 gennaio 2023

L’Accademia di Belle Arti di Macerata, in occasione dei festeggiamenti per i 50 anni dalla propria istituzione, presenta presso la sua sede espositiva GABA.MC la mostra dedicata ad Adolfo De Carolis, nativo di Montefiore dell’Aso ma formatosi tra Bologna e Roma.

L’esposizione propone un significativo corpus di xilografie, oltre novanta opere, provenienti dalla collezione di Francesco Parisi, che mostrano il suo grande talento artistico nonché quello dei suoi seguaci, chiamati “la bella Scuola”, accumunati da una tensione idealizzante neomichelangiolesca inconsueta nel panorama grafico italiano. La mostra include inoltre un’ampia sezione dedicata alla celebre “Scuola del Libro” di Urbino, la più prestigiosa scuola di illustrazione italiana fondata e guidata dallo stesso De Carolis, e una sezione dedicata a quegli Xilografi marchigiani che mantennero inalterata nel corso degli anni la grande tradizione dell’incisione su legno.

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9. ARTE E POTERE. In dialogo con Federico da Montefeltro

Urbino (PU), Palazzo Ducale, fino all’8 gennaio 2023

A seicento anni dalla nascita del duca Federico da Montefeltro, avvenuta nel 1422, Urbino celebra il suo grande signore, condottiero e umanista con una mostra di arte contemporanea che pone l’attenzione sul rapporto tra gli artisti e i potenti in ogni campo, dalla politica alla finanza allo sport, partendo dalla figura di Federico da Montefeltro, tra i principali mecenati di ogni tempo, che fece di Urbino la culla e il centro del Rinascimento.

Nelle Sale di Palazzo Ducale di Urbino sono esposte ventisei opere di artisti contemporanei, prodigi di tecnica, virtuosismo e di invenzione. Si tratta di sculture realizzate su commissione, pubblica o privata, per celebrare un fatto o qualificare un luogo o ancora per esaltare la gloria individuale.

“Si tratta di alcuni ancora rari e notevolissimi esempi di commissioni pubbliche che contemplano insieme l’esigenza celebrativa e la libertà creativa degli artisti. Proprio in questo spirito, di fertili e fruttuosi rapporti fra arte e potere, in una grande città rinascimentale che riafferma la propria presenza nella contemporaneità, si ripete l’esempio, nel modo più originale e stimolante, senza retorica commemorativa, di Federico da Montefeltro”. Vittorio Sgarbi.

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10. PREMIO MARCHE 2022 – Biennale d’arte contemporanea

Urbino (PU), Palazzo Ducale e Galleria Civica Albani, fino al 27 gennaio 2023 e al 26 febbraio 2023

Ben 2 mostre in occasione di una delle più prestigiose manifestazioni d’arte contemporanea del Centro Italia, di valenza nazionale e forte di una rilevante e importante tradizione storica legata al territorio, il “Premio Marche 2022 – Biennale d’arte contemporanea”.

La Galleria Nazionale delle Marche ospita fino al 22 gennaio, nella Sala delle Grandi cucine del Palazzo Ducale di Urbino, la “Rassegna regionale” delle opere di una cinquantina di artisti marchigiani, o operanti nella regione Marche, per promuovere la ricerca l’arte contemporanea del territorio, affinché sia possibile valorizzare artisti affermati o emergenti divulgando nel territorio l’espressione artistica ai nostri giorni.

Sempre a Urbino, ma alla Galleria Civica Albani, è aperta fino al 26 febbraio la mostra monografica dal titolo “Aspetti del disegno negli artisti marchigiani del Novecento”, uno sguardo sulle dinamiche espressive che nel Novecento il disegno ha assunto nelle Marche, sia in qualità di strumento progettuale e documentativo, ad esempio in campo architettonico, così come nella scultura, o nel tanto specifico ambito della calcografia, sia come autonomo ambito grafico quale tappa di un processo creativo per la realizzazione di un’opera.
In mostra sono  presenti ad esempio i tratti di Pomodoro e Cucchi, di De Carolis e Licini, di Sante Monachesi, Mattiacci e Gino De Dominicis, del Premio Oscar Dante Ferretti e di Andrea Pazienza.

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