10 cose da fare e vedere a Gradara

Gradara, la città di Paolo e Francesca, uno dei Borghi più belli d’Italia e delle Marche, racchiuso dalle sue possenti mura che la cingono per quasi 700 metri con 14 torri quadrate. Gradara, appunto, con la sua Rocca, una delle strutture medievali meglio conservate d’Italia, è da considerarsi la Capitale del Medioevo per eccellenza e una delle Capitali italiane dell’Amore.

Oggi vi suggeriamo 10 cose da fare e vedere a Gradara, al confine nord delle Marche, in provincia di Pesaro Urbino.

Voi, una volta varcata la porta d’ingresso, dovrete soltanto non farvi scoraggiare dalla salita che vi troverete di fronte, perché sarà proprio da lì che inizierà una passeggiata dove potrete perdervi tra le pieghe del tempo, ammirando paesaggi mozzafiato.

1. Passeggiare sui camminamenti di ronda

I camminamenti di ronda sulle mura della Rocca di Gradara

Abbiamo già detto che la cinta muraria è lunga circa 700 metri e intercalata da 14 torri quadrate, merlate e a gola interna. Quello che non vi abbiamo svelato è che, passeggiando sopra i camminamenti di ronda, troverete un suggestivo percorso che vi regalerà l’esterno della Rocca in tutto il suo splendore, con lo sfondo del panorama delle dolci colline marchigiane e l’odore (oltre che la vista) del mare Adriatico.

2. Scoprire la Rocca medioevale

Gradara viene solitamente scelta per la Rocca che, insieme al Borgo fortificato contenuto al suo interno,  rappresenta una delle strutture medioevali meglio conservate d’Italia. La Rocca di Gradara ad oggi è il monumento più visitato delle Marche e tra i primi 10 castelli su scala nazionale.

Fuochi d’artificio durante la rievocazione storica dell’assedio (Foto: Mauro del Magna)

Il Mastio è stato costruito attorno al 1150 dalla potente famiglia dei De Griffo, ma furono i Malatesta a costruire la Fortezza e le due cinte di mura tra il XIII ed il XIV secolo e a dare, a Gradara, l’aspetto attuale. Al dominio dei Malatesta succedette Federico da Montefeltro al comando delle milizie papali. Il Papa affidò Gradara in vicariato agli Sforza di Pesaro per poi passare ai Borgia, i Della Rovere e i Medici. E’ in quelle stanze – perfettamente conservate e visitabili – che hanno visto l’amore di grandi donne e di grandi passioni, come quella di Paolo e Francesca, ma anche di Lucrezia Borgia, Isotta e Sigismondo.

3. La storia di Paolo e Francesca spiegata con la visita guidata

La camera di Francesca, all’interno della Rocca

Gradara è passata alla storia anche (e soprattutto) per la tragedia di Paolo e Francesca, raccontata da Dante nel V Canto dell’Inferno e per l’Assedio del 1446.

La storia di Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta, i giovani cognati amanti uccisi dal marito di lei, Gianciotto Malatesta, per tradizione orale sembra si sia svolta nel castello di Gradara verso la fine del 1200.

« Amor, ch’a nullo amato amar perdona, mi prese del costui piacer sì forte, che, come vedi, ancor non m’abbandona. » (Divina Commedia, Inferno – Canto V, 100-107)

I versi danteschi descrivono in modo superbo l’ardore amoroso e la tragedia dei due giovani amanti ferocemente uccisi. Francesca da Polenta sposò nel 1275 il figlio di Malatesta da Verucchio, signore di Gradara, Giovanni detto “Lo zoppo” o Giangiotto, in conformità con lo spietato gioco delle alleanze matrimoniali.

Giangiotto era in quegli anni podestà di Pesaro e Francesca, era spesso sola per le prolungate assenze del marito e doveva senz’altro gradire le visite del bel Paolo, fratello di Giangiotto. Un giorno, però, i due giovani s’imbatterono in una lettura che segnerà il loro destino, la storia di Lancillotto e Ginevra: trasportati dalla passione dei due amanti letterari, Paolo e Francesca non riuscirono a trattenere il loro desiderio, e Paolo finalmente… “la bocca mi baciò tutto tremante”.

“Galeotto fu il libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante”…

Francesca per quasi quattro secoli fu rappresentata e interpretata nella Divina Commedia come peccatrice adultera penitente, ma oggi non rappresenta più la donna peccatrice ma la libertà di amare, il rispetto della vita e dei sentimenti, la fedeltà all’amore e l’uguaglianza di genere. Il suo bacio è indiscutibilmente il più celebre e popolare al mondo.

4. Gustare la “cucina di confine”

Foto: Michele Balducci

Gradara sorge in un territorio ricco d’ulivi, vigneti e dall’antica tradizione culinaria. Le tipiche trattorie ed i ristoranti di Gradara offrono un’ottima cucina marchigiano-romagnola, dove è possibile gustare piatti di entrambe le tradizioni gastronomiche.

Le osterie, quadi sempre a conduzione familiare, garantiscono una cucina rigorosamente casalinga e sana. Le ottime carni che provengono dall’entroterra marchigiano, i vini di ottima qualità e l’olio dei numerosi frantoi presenti nella zona rendono piacevole anche per il palato la permanenza a Gradara

5. Scovare i prodotti artigianali nelle numerose botteghe artigiane

Sono numerose le botteghe dove acquistare creazioni di artigianato locale: ceramiche decorate a mano, oggettistica, articoli da regalo. E’ importante cercare la famosa “M” malatestiana o la “Rosa quadripetala” – simboli della Signoria che dominò il castello in epoca medievale – o scegliere oggetti unici ed esclusivi, piccole opere d’arte da conservare e mostrare come ricordo del luogo e della sua storia.

Il borgo di Gradara (Foto: Guendalina Quattrocchi)

6. Visitare il Museo Storico e le Grotte Medioevali

Ai piedi della Rocca Malatestiana è presente il Museo Storico, dove viene conservata una notevole documentazione e importantissime testimonianze del passato di Gradara e del suo castello.

Qui si può avere anche l’opportunità di entrare in un’antica grotta medioevale del IV-V sec. d.C., che fa parte di un fitto reticolo, presente nel sottosuolo misterioso di Gradara. Sarà anche possibile ammirare una collezione in scala di macchine da lancio Romane e Medioevali, unica in Italia, la vita di Gradara e del suo territorio nei secoli e gli strumenti da guerra ed armi in miniatura in scala reale, oltre ad una collezione degli strumenti di tortura.

Le grotte a cui si accede dal Museo Storico

7. Il Crocifisso dalle tre espressioni

La chiesa di San Giovanni Battista, di antichissima origine (1268 ca.-1326), fu probabilmente la chiesa della Rocca, tanto da essere beneficiata da lavori promossi dalle varie famiglie che ebbero il governo di Gradara, come i Malatesta, appunto, gli Sforza e i Mosca Barzi.

Al Marchese Carlo Mosca Barzi (1720-1790) che fu sepolto all’interno di questa chiesa, si deve anche il dono, nel 1788, del bel Crocifisso ligneo opera del siciliano Fra’ Innocenzo da Petralia (1592-1648). Si tratta di un Crocifisso che ha una peculiarità: osservandolo attentamente, da destra verso sinistra, ci apparirà prima l’espressione di un Cristo sofferente, frontalmente in agonia e, posizionandosi sul lato sinistro, morto.

8. Lo spettacolo di falconeria al Teatro dell’Aria

Il Teatro dell’Aria (Foto: Mariangela Albertini)

Il Teatro dell’Aria è un parco di educazione ambientale interamente dedicato all’antica arte della falconeria. Il Parco oltre ad offrire ai visitatori dimostrazioni pratiche di rapaci in volo sotto il comando del falconiere, organizza pubblici spettacoli, cabaret, concerti e sarà in futuro un polo scientifico culturale dove raccogliere e diffondere dati utili alla ricerca dei rapaci.

Una visita vi lascerà incantati e vi farà toccare letteralmente con mano gli uccelli più temuti ed ammirati della nostra storia.

9. Il tramonto nel Giardino degli Ulivi

All’ombra della suggestiva Rocca di Gradara si è sviluppato nei secoli un patrimonio naturalistico di sorprendente ricchezza che attende solo di essere esplorato.

Stiamo parlando del Bosco di Paolo e Francesca, perché vox populi narra che era il luogo dove i due amanti solevano appartarsi fra le fratte della selva. Oggi rappresenta un habitat notevole in quanto ospita numerose varietà botaniche forestali ed è facilmente percorribile da grandi e bambini per una piacevole passeggiata.

Il momento più bello per farla è al tramonto, così da ammirare il sole mentre fa capolino sul paesaggio agricolo marchigiano.

Gradara. Sullo fondo il mare Adriatico

10. Darsi un bacio… facendosi un selfie

Gradara … il castello dell’amore dove storia, tradizione e bellezza creano un armonioso connubio, non può che attirare le coppie di innamorati a scegliere uno dei tanti angoli suggestivi del borgo per scambiarsi un romantico gesto d’amore.

Gradara

Per i più social magari il bacio può essere immortalato da un selfie scattato nella giusta posa, con la luce adeguata e… postato utilizzando #Gradara oppure #destinazionemarche e #scoprilemarche. Sarà un’esperienza indelebile, provare per credere!

Info utili:

Visita il sito del turismo della Regione Marche

Visita il sito dei borghi più belli d’Italia nelle Marche

Visita il sito di Gradara, Capitale del Medioevo

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