C’è un Giacomo famoso nato e vissuto a Recanati, è il nostro Leopardi, quello delle poesie a memoria recitate a scuola nelle classi di tutta Italia, quello del Colle dell’Infinito e dell’amore per Silvia. Si tratta di uno dei sommi poeti dell’Ottocento di cui si possono trovare le tracce nella città di Recanati, come la biblioteca che accoglie più di 20.000 volumi antichi e rari conservati gelosamente a Casa Leopardi, aperta al pubblico. Sapete dove si affacciano le sue finestre? Proprio sulla famosa piazzola de Il sabato del villaggio, una poesia che tutti o quasi conosciamo a memoria!
Ma com’era l’ardente passione del nostro poeta? Che cosa pensava dell’amore? Leopardi, definito spesso triste e introverso, ci travolge con le sue parole e… Sorpresa! Ogni sillaba è un turbinio di emozioni, come se chi leggesse sentisse sempre le farfalle nello stomaco! Ecco cosa scrive dell’amore in una sua epistola:
“… la più dolce, più cara, più umana, più potente, più universale delle passioni, che si fa pur luogo in chiunque ha cuore, e maggiormente in chi l’ha più magnanimo, e similmente ancor ne’ più gagliardi ed esercitati di corpo, e ne’ più guerrieri…”
Insomma, per farla breve, da queste parole si intuisce che il nostro poeta aveva un disperato bisogno d’amare e di essere amato, un desiderio amoroso sospeso fra amara disillusione e dolce ricordanza. I suoi amori, infatti, sono più immaginati che vissuti, tanto che sembra quasi di vederlo seduto al suo scrittoio mentre, sospirando, pensa ad uno dei suoi tanti amori…
E sullo sfondo? Un colle, quello della famosa poesia L’infinito…
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle…”
Ma chi erano gli amori di Leopardi? Silvia, Nerina, Beatrice, Laura, Aspasia, Saffo… Donne in cui rivive la sofferta dimensione amorosa del poeta, eternamente impressa nel sublime canto delle sue liriche più celebri. Da solo nella propria camera – o sull’ermo colle di Recanati – il poeta fa vivere l’oggetto del suo desiderio e dedica le sue poesie a donne esistenti o solo sognate:
“Oh come viva in mezzo alle tenebre / sorgea la dolce imago …”
La prima donna che fa breccia nel suo cuore è Gertrude Cassi Lazzari, una lontana cugina di Pesaro. Questa passione tristemente non corrisposta a 19 anni, lo porta a scrivere Diario del primo amore e l’ Elegia I, in seguito inclusa nei Canti con il titolo Il primo amore. A Firenze, tra il 1830 e il 1832, si innamora perdutamente della signorina Fanny Tongioni Tozzetti, la quale gli nega il suo amore. Da questa delusione Leopardi trae ispirazione per il cosiddetto Ciclo di Aspasia, una raccolta di poesie scritte tra il 1830 e il 1835.
Qual è la donna più giusta per il nostro poeta per eccellenza? In realtà Leopardi non trovò mai qualcuno che incarnò tutti i suoi desideri ma continuò negli anni ad immaginare ardentemente la sua donna ideale che sfiorava la perfezione. Forse è per questo che veniva raffigurato sempre racchiuso in se stesso, come nella statua a lui dedicata che campeggia la centro della piazza principale di Recanati.
Dopo tutta la dolcezza leopardiana, le intramontabili parole d’amore, non vi è venuta voglia anche a voi di fare una passeggiata romantica mano nella mano a Recanati, la città del nostro poeta? Chissà magari proprio passeggiando sul mitico Colle dell’Infinito potrete incontrare un Leopardi contemporaneo!
Ma che aspetto ha il poeta ai nostri giorni? Ha il volto di un noto attore Elio Germano che si è calato nei panni del poeta nel film Il giovane favoloso di Mario Martone girato a Recanati e nei luoghi più importanti della sua vita. Questo film ha fatto registrare un incasso record ai botteghini… Noi vi consigliamo di vederlo se non l’avete ancora fatto!
Ecco uno scatto durante le riprese, un Leopardi del Terzo Millennio intento a studiare!
Info utili
- Per informazioni su Recanati visita il sito ufficiale del turismo
- Vuoi scoprire i luoghi leopardiani? Visita il sito del comune di Recanati
- Per visitare Casa leopardi
“A Firenze, tra il 1830 e il 1832, si innamora perdutamente della signorina Fanny Tongioni Tozzetti, la quale gli nega il suo amore.”
Questo è il vostro testo e la sottolineatura in rosso (come a scuola) sta a significare l’errore commesso.
Grazie comunque per la piacevole lettura.
Francesco