Le origini del Carnevale tra tradizioni popolari, allegria e colore
Chiamatela pure festa dell’allegria, il Carnevale è un turbinio di colori, coriandoli e dolci appetitosi. Ma che cosa significa in realtà questa parola? Deriva dal latino “carmen levare”, ovvero eliminare la carne, indica quindi il periodo che precede la Quaresima nella religione cattolica, infatti l’apice di questa festa è il martedì grasso che precede il mercoledì delle Ceneri e chiude i festeggiamenti prima della Pasqua.
L’usanza di celebrare il carnevale con maschere, balli e carri deriva probabilmente dagli antichi riti, connessi alla purificazione, infatti spesso viene messa in scena la morte di Carnevale, oppure si rappresenta l’anno vecchio che muore, portando via le tristezze e i mali del passato. Lo spirito di questa festa è scherzoso, ogni cosa allude al divertimento e le città diventano teatro di sfilate ornate di dolciumi e stelle filanti.
E nelle Marche? Nella nostra regione la tradizione è antichissima, il Carnevale di Fano è il più vecchio d’Italia, ma oggi parliamo di quello del Piceno, profondamente radicato in questa provincia a sud delle Marche, è ormai una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, da secoli.
Il Carnevale Storico del Piceno è composto da quattro luoghi principali:
In questo articolo vi sveleremo tutte le caratteristiche di questi carnevali.
Il carnevale storico di Ascoli Piceno
Piazza del Popolo, inserita tra le 10 più belle piazze del mondo, è attorniata da palazzi storici di origine rinascimentale e gotica, è la cornice sontuosa del Carnevale di Ascoli Piceno.
Le architetture antiche dall’aurea maestosa, il travertino della pavimentazione come specchio luccicante e i lampadari scintillanti fin siècle che adornano la volta celeste, si fondono con le maschere coloratissime. Tra febbraio e marzo nelle giornate di giovedì, domenica e martedì grasso, la città diventa un palcoscenico, il carnevale è protagonista e il divertimento è per tutti. Ogni locale organizza veglioni e feste in maschera.
Qual è la differenza del carnevale di Ascoli Piceno rispetto agli altri?
Le persone, ascolani e non, di ogni età e professione che si spogliano dei loro abiti quotidiani per vivere una favola luccicante impreziosita dai sorrisi dei bambini mascherati.
Scenette satiriche su fatti e personaggi locali la fanno da padrone, gruppi mascherati, divisi per categorie e numero di partecipanti, gareggiano al concorso cittadino che premia l’idea più originale, i migliori costumi e l’argomento più divertente.
L’apertura ufficiale del carnevale ascolano, come ogni anno cade il 17 gennaio, festa di Sant’Antonio Abate, lo spartiacque tra il periodo natalizio e quello della quaresima.
Il Carnevale Storico di Castignano
Da Ascoli Piceno ci spostiamo a Castignano. Questo borgo medievale sorto alle pendici del Monte Ascensione, è un gioiello racchiuso tra la catena montuosa dell’Appenino, il mare e gli antichi calanchi, da qui si possono ammirare scorci e vedute mozzafiato.
Forse è proprio questo paesaggio così poetico e variegato che ispira ogni anno la creatività dei castignanesi per dare vita al carnevale storico coloratissimo.
Ma qual è la particolarità di questa festa?
I “moccoli”, ovvero dei lampioncini multicolore a forma di rombi fabbricati da artigiani locali con la carta velina.
Ogni moccolo ha la sua candela che viene accesa prima della Processione dei Moccoli, che sin dal XVIII secolo aveva luogo nella Roma papalina per mettere fine al Carnevale. Un’usanza che a Castignano si ripete con la Processione dei lampioncini corti colorati Li Moccole (I Moccoli) scandita dal suono della “Catubba” e dagli abitanti che escono dalle loro case e si radunano per i vicoli del borgo al grido “Fora fora li moccule!”.
Tutto il paese è coinvolto e l’atmosfera di festa invade tutti, grandi e piccini! La fine del carnevale è decretata dall’arrivo di questi lampioncini in Piazza San Pietro, terminando con una battaglia e un fuoco purificatore: un rito misterioso e magico che sancisce l’inizio della Quaresima.
Il giovedì grasso si preparano, si cuociono e si distribuiscono centinaia e centinaia di frittelle con le “Pizze Onte”, una sagra dedicata esclusivamente alle gustose frittelle tipicamente carnevalesche, dalle 17 in Piazza Umberto I.
Fra veglioni e veglionissimi su conclude con il gran finale Martedì grasso, con la sfilata dei carri allegorici e dei gruppi mascherati alle ore 15 e il magico spettacolo della processione storica de li Moccule dalle ore 19.
Il Carnevale Storico di Offida
L’antico borgo di Offida, inserito tra i Borghi più belli d’Italia, è protetto da mura castellane ancora intatte edificate nel XV secolo. Arroccato sopra uno sperone roccioso, tra le valli del Tesino e del Tronto è costellato di vicoli e palazzi antichi, la sua storia è tangibile dai resti della rocca quattrocentesca e le tradizioni sono mantenute vive dai suoi abitanti, dalla lavorazione del merletto a tombolo alla grande festa del carnevale.
Quest’ultima è un tripudio di rievocazioni storiche uniche che rapiscono i partecipanti trasportandoli in un’atmosfera magica.
Cosa succede a Offida?
Le origini di questo carnevale offidiano risalgono alla metà del Settecento e l’apice della manifestazione è “Lu bov fint”: una sagoma di bue, il venerdì successivo al giovedì grasso, viene guidata da uomini coperti da “lu guazzarò”, un telo bianco a strisce rosse risalente alla tradizione contadina.
Questo bue-fantoccio corre per i vicoli di Offida ed anticipa il momento finale del carnevale, il martedì grasso, che prevede la processione dei Vlurd: lunghi fasci di canne infuocati portati da uomini e donne mascherati lungo le vie del paese e gettati in piazza per il falò finale che apre la Quaresima.
I due momenti fondamentali del carnevale storico offidiano, ovvero Lu bov finte la processione del Vlurd, sono arricchiti dai Veglionissimi nella cornice del Teatro Serpente Aureo. Se vi troverete ad Offida nei giorni del carnevale, non vi spaventate al suono delle fanfare: le loro note anticipano le Congrege, ovvero gruppi mascherati che propongono false propiziatorie in giro per il borgo.
A Offida, durante il Carnevale, è impossibile annoiarsi e l’unica regola è divertirsi!
Il Carnevale degli Zanni di Pozza e Umito
Un altro carnevale storico del Piceno è quello di Acquasanta Terme che si svolgerà tradizionalmente nelle frazioni di Pozza e Umito. Qui si può assistere alla sfilata in maschera degli abitanti della valle del Garrafo, gli Zanni, animata da musiche di carattere popolare. Gli Zanni indossano una maschera ricchissima e caratteristica che non ha uguali in tutta l’Italia centrale. “Lu Zanne” è un coloratissimo abito di origini longobarde, importato dai maestri scalpellini lombardi che, nel Cinquecento, giunsero in questa zona per eseguire lavori di riquadratura in pietra e marmo.
Info utili sul carnevale storico nel Piceno
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- Consulta il sito del Carnevale di Ascoli Piceno
- Visita il sito per scoprire il Carnevale di Offida