È la santa più amata dai pittori ed è simbolo controverso dell’amore, della passione e del pentimento: la figura della Maddalena è il fulcro dell’esposizione visitabile presso il Museo-Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto, dal 4 settembre 2016 all’8 gennaio 2017.
La mostra intitolata “La Maddalena tra peccato e penitenza” a cura di Vittorio Sgarbi, è promossa dalla Regione Marche in collaborazione con la Conferenza Episcopale Marchigiana, la Prelatura Territoriale della Santa Casa di Loreto, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, l’Anci Marche e il Comune di Loreto.
L’esposizione è organizzata dalla Fondazione Giovanni Paolo II per la Gioventù e da Artifex e si tratta di uno degli appuntamenti di maggior rilievo fra quelli dedicati al Giubileo della Misericordia nelle Marche.
In questo post blog scopriremo la mostra e l’iconografia di Maria Maddalena con i suoi mille volti, le tante espressioni e le differenti movenze rappresentate nei capolavori dell’arte da alcuni più grandi artisti di tutti secoli: da Simone Martini, passando per Carlo Crivelli per arrivare ad Antonio Canova. Venite con noi, in questo viaggio tra religione, espressività, femminilità e arte.
La Maddalena e i suoi mille volti
Chi è la Maddalena e perché è così importante per la religione cristiana e per la storia dell’arte? Maria di Magdala, secondo la religione, è la prima testimone della Resurrezione di Cristo e prima messaggera presso gli apostoli, inoltre, nella figura della santa è insita una riflessione profonda sulla dignità della donna.
Per la storia dell’arte, la figura della Maddalena, esempio di conversione, ha destato l’interesse dei maggiori artisti dal Medioevo al Neoclassicismo.
Questa mostra, composta da una selezione di oltre cinquanta capolavori provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, coniuga l’aspetto religioso e quello artistico presentando ad ogni genere di pubblico gli episodi più significativi della vita di Maria Maddalena: prostrata ai piedi del Signore nell’atto di ungergli i piedi con essenze preziose, oppure dolente e piangente abbracciata al legno della croce, infine lieta di recare l’annuncio della Resurrezione agli apostoli.
Perché è stata scelta proprio questa santa come fulcro della mostra curata da Vittorio Sgarbi? Nella scena dell’arte sono soltanto due i santi che determinano una visione poetica e che hanno visto innumerevoli interpretazioni pittoriche o plastiche: San Sebastiano e la Maddalena. Due santi che determinano attrazione, innamoramento e passione. Questa esposizione sviluppa il tema dell’iconografia della santa che nel tempo e nella storia ha prodotto opere sublimi.
Se visiterete questa mostra ritornerete a casa arricchiti sia dal punto di vista intellettuale che estetico! Vi consigliamo una visita guidata per comprendere al meglio ogni singola opera.
Le opere in mostra
Le opere in mostra, in uno dei templi della civiltà cristiana come Loreto, restituiscono immagini di grande bellezza e intensità.
L’iconografia della santa è dirompente e meravigliosa, ogni Maddalena raffigurata ha un atteggiamento sensuale e insieme di pentimento, come per esempio “La Maddalena in meditazione” di Guido Cagnacci oppure l’“Estasi della Maddalena” di Ignazio Stern dove la santa è circondata da bambini che sembrano attratti da questa figura femminile in parte ignuda: “Sensualità, erotismo e complicità sono impliciti nell’idea di Santa Maria Maddalena e nella rappresentazione che gli artisti propongono nei secoli”, come affermato da Vittorio Sgarbi durante la presentazione della mostra.
All’interno dell’esposizione l’arte marchigiana propone una serie suggestiva di immagini della Maddalena a partire dalla tavola che compone il Trittico di Carlo Crivelli di Montefiore dell’Aso.
In quest’opera l’artista veneziano ritrae la santa nelle vesti di una provocante ragazza dallo sguardo tentatore, lasciando intendere l’imminente percorso di conversione alla fede grazie alla fenice ricamata sulla manica dell’abito elegante.
L’avvicinamento alla fede è l’elemento che portò la figura della santa ad avere un grande periodo di fortuna nell’età della Controriforma, questo è particolarmente visibile nell’opera dell’artista toscano Orazio Gentileschi conservata presso la chiesa della Maddalena di Fabriano.
Nelle Marche si possono ammirare anche le opere di Giovanni Francesco Guerrieri, Carlo Crivelli e Orazio Gentileschi confrontante all’interno della mostra in un dialogo tra secoli, colori ed espressioni dei volti.
La mostra termina con tre disegni di Antonio Canova generalmente poco attento alle tematiche religiose, che ha affrontato lo studio della Maddalena concentrandosi sulle espressioni del viso nel momento del suo ravvedimento.
La presenza di Canova in questa mostra conferma come la figura della giovane peccatrice rappresentasse una grande fonte di ispirazione anche per gli artisti generalmente considerati laici.
Il Museo Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto
Questa imperdibile mostra è un buon pretesto per visitare la città di Loreto meta di migliaia di pellegrini e il Museo-Antico Tesoro della Santa Casa. Questo spazio espositivo, composto da trenta sale e oltre duemila metri quadri di superficie, conserva opere straordinarie suddivise in tre piani.
Le raccolte del museo si sono formate dalla fine del secolo XIX e continuano a crescere: dipinti, oggetti, arredi, provenienti dal Santuario, maioliche dell’antica Spezieria e alcuni affreschi staccati compongono queste collezioni dal valore inestimabile da vedere almeno una volta nella vita!
Info utili
Il Museo Antico Tesoro, Santa Casa di Loreto è aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica. Orari settembre 2016: 10.00/13.00 – 15.00/19.00. Sabato e domenica: 10.00/13- 15.00/19.00. Dal 1 ottobre 2016 all’8 gennaio 2017: 10.00/13.00 – 15.00/18.00. Sabato e domenica: 10.00/13.00 – 15:00/19:00 Biglietto (visita alla Mostra e al Museo): intero 8 euro; ridotto 6 euro; ridotto scuole 4 euro. Per informazioni e prenotazioni : 071.9747198 – 06.68193064
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Bella mostra, ambientazione ideale,interessante anche il museo, soddisfatto , e bravo Vittorio Sgarbi che in questa mostra raccoglie opere altrimenti ignorate ma assolutamente di enorme valore artistico.