Sento una musica suadente in lontananza, una porta si apre di fronte a me, in un attimo mi sembra di tornare indietro nel tempo, nella seconda metà del Settecento. Un ragazzo mi tende la mano, inchinandosi si rivolge a me: “Mi concede questo ballo signorina?”… Iniziano le danze!
Entrare nella Sala Antinori (anche detta “Sala degli specchi”) del Castello di Lanciano a Castelraimondo, in provincia di Macerata, fa questo effetto: si sogna ad occhi aperti! Un mix di architettura, scultura, stucchi e pittura travolge occhi, cuore e mente. Sollecitazioni visive, colori e forme armoniose strappano un sorriso a metà tra lo stupore e l’orgoglio di appartenere ad una terra che non finisce mai di stupire.
Con il naso all’insù comincio ad osservare i dettagli, i particolari di questo scintillante ambiente voluto dalla famiglia Bandini, proprietaria del castello dal 1754. Questa sala progettata dall’architetto Giovanni Antinori da cui ha preso il nome, era il salone di rappresentanza, qui sontuose feste, balli e ricevimenti prendevano forma: sembra quasi di ritrovarsi in un salone della Reggia di Versailles in miniatura, con specchi e trompe-l’œil che creano un’illusione ottica di grandezza e maestosità.
Attirano la mia attenzione dei particolari, mi avvicino a due statue: Apollo e Antino, racchiusi in due nicchie che diventano un tutt’uno con l’architettura di quattro colonne finemente decorate in stile settecentesco. L’armonia neoclassica si sposa con le sculture romane provenienti da scavi archeologici del teatro romano di Urbisaglia, sette busti di imperatori romani dialogano con gli stucchi del Settecento.
Credete che il viaggio nel tempo finisca qui? Assolutamente no! Un turbinio di corpi statuari e forme sinuose ci porta fino all’antica Grecia: il volo di Icaro, il Ratto di Europa, Diana, Mercurio, Dafne e ancora Apollo, in pochi istanti mi accorgo che in questa sala così raffinata e regale c’è tutta la mitologia che ha attraversato secoli, nazioni e generazioni.
Se si resta per qualche minuto in questa sala, si esce ammaliati e sorpresi da questo gioiello dove ogni decorazione è pensata nel dettaglio, dove tutto tende verso l’alto e il soffitto sembra così lontano. Con questa sensazione di stupore che si legge anche negli occhi degli altri visitatori continuo la mia esplorazione del Castello di Lanciano, circondato da un verde parco poco distante dal fiume Potenza. Questa fortificazione nel tempo ha subito dei cambiamenti, ad esempio tra il 1382 e il 1385 Giovanni da Varano ha fortemente voluto la costruzione della rocca e…l’Intagliata, una trincea lunga ben 12km scavata nel terreno e coperta di alberi che aveva la funzione di proteggere il confine nord-orientale della città di Camerino.
Ma il castello era troppo bello per essere abbandonato dopo aver assolto la sua funzione militare, così Giovanni Malatesta, nipote di Giulio Cesare da Varano lo ha trasformato in una sontuosa residenza signorile nel 1489. Nei decenni varie famiglie camerinesi si sono succedute nelle proprietà di questo gioiello architettonico fino ad arrivare al Marchese Alessandro Bandini che prima ha affittato il podere e poi lo ha comprato direttamente dalla mani di Benedetto XIV. Proprio ai Bandini si deve l’ampliamento del castello e l’abbellimento dello stesso. Ma non finisce qui! La passione per l’arte era talmente radicata in questa famiglia che l’ultima erede, Maria Sofia Giustiniani Bandini Gravina ha deciso di destinare il palazzo alla Curia Arcivescovile per farlo diventare un grande centro culturale oggi aperto al pubblico e assolutamente da non perdere!
Info utili
- Visita il Castello di Lanciano e Museo Maria Sofia Giustiniani Bandini Gravina
- Consulta il sito della Fondazione Ma.So.Gi.Ba
Si può visitare domenica????????????
Ciao Rita,
il Castello di Lanciano è visitabile il sabato dalle 15 alle 17 e la Domenica e festivi dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 15 alle 17. Sul sito della Fondazione Ma.So.Gi.Ba troverai ulteriori informazioni, clicca qui.
Mai stato a Lanciano.