Corinaldo: il suo lato “Scuretto”

Scuretto, il vino, la casa e il figlio che… non se la bevve! Oggi vi raccontiamo una storia di ordinaria follia a Corinaldo, in provincia di Ancona, un paese in cima alla collina, sopra Senigallia, nel cuore delle Marche, circondato da vigneti e campi, baciato dal sole d’estate che lo avvolge ininterrottamente per tutto il giorno. E il sole, i campi e i vigneti devono aver fatto effetto sugli abitanti di questo piccolo borgo, Bandiera Arancione, conosciuto per il pozzo della Polenta, ma questa è un’altra storia che approfondiremo successivamente!

La scalinata e il pozzo della polenta a Corinaldo © Marche Tourism su Flickr

La scalinata e il pozzo della polenta a Corinaldo © Marche Tourism su Flickr

Questa bellissima città, circondata da un chilometro di mura del 1300 si è guadagnata il podio di “città dei matti” per una serie di storie legate proprio ai suoi abitanti.  E tra questi c’era anche Scuretto, soprannome del ciabattino Gaetano, che non era immune ai fumi dell’alcool e al sapore del buon vino che proveniva da quelle stesse colline, tanto da sperperare denaro su denaro per bere a più non posso. La storia narra di un figlio, emigrato in America, che spediva i propri guadagni al padre, Scuretto per l’appunto, per costruire la loro casa. Soldi che però, puntualmente, finivano nelle osterie di Corinaldo, perché si sa… un bicchiere tira l’altro! Il figlio, ad un certo punto, si insospettì e chiese al padre una prova dello stato dei lavori della casa.

La casa di Scuretto a Corinaldo © Comune di Cordinaldo

La casa di Scuretto a Corinaldo © Comune di Corinaldo

Scuretto, da abitante doc di Corinaldo, ebbe l’idea geniale quanto folle di far costruire la facciata di un edificio, in pieno centro, con tanto di numero civico. Si fece fotografare alla finestra della fantomatica casa e spedì la foto a testimonianza dei lavori ultimati. Ma il figlio, a differenza del padre, non se la bevve, e smise di inviare i soldi. Il risultato è diventato storia, con la casa che non venne mai finita ed oggi, a metà di via della Piaggia, ovvero la scalinata centrale di Corinaldo, al civico numero 5, una facciata, con tanto di targa, che recita “casa di Scuretto”. Storia e personaggi sono puramente reali ed esistiti nei primi anni del XX secolo, a Corinaldo, davvero… la “città dei matti”.

Le dolci colline marchigiane nei dintorni di Corinaldo © Marche Tourism su Flickr

Le dolci colline marchigiane nei dintorni di Corinaldo © Marche Tourism su Flickr

 

Info utili

  • Visita il sito del turismo e scopri Corinaldo
  • La storia del pozzo della Polenta merita un breve approfondimento: si dice che i corinaldesi fossero soliti cucinare la polenta nel pozzo, ma  in verità fu un uomo, stanco della ripida salita, che appoggiò un sacco di farina sul bordo e che scivolò al suo interno; si calò per riprenderlo ma in paese si iniziò a dire che stesse mangiando la polenta nel pozzo. Scopri qui 

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6 thoughts on “Corinaldo: il suo lato “Scuretto”

  1. Sono direttamente interessato a Corinaldo sperando che il fatto duri per molto tempo ancora. Mia moglie è nata nel paese dei matti !!!

      • ik heb het niet verzonnen.@IngmarDie teksten zijn er een paar en die komen at random in de &qoet;advurtentie" te staan.Ik vond deze wel grappig. Een vette knipoog.

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