Il Carnevale nelle Marche è divertente e goloso. Fra un veglione in maschera e una sfilata di carri allegorici tuffiamoci nella bontà dei dolci di Carnevale marchigiani che riempiranno di succulenti profumi le vostre cucine. Di ogni piatto troverete la ricetta per potervi cimentare anche voi nella realizzazione di queste delizie che mamme e nonne marchigiane preparano per festeggiare questo periodo dell’anno che coinvolge grandi e piccini, portando tanta allegria!
Gli scroccafusi
Nelle Marche non è Carnevale senza scroccafusi. Sono delle palline di pasta lessate in acqua bollente e poi fritte, spolverate di zucchero e bagnate con alchermes. Le radici di questa ricetta sono antiche e legate al mondo rurale. Ancora oggi si tramanda di generazione in generazione seguendo fedelmente l’antica procedura. Sono croccanti e non a caso il loro nome deriva dal suono dello scrocchiare di questi dolci sotto i denti al momento dell’assaggio.
Sono tipici della zona del maceratese e in altre zone delle Marche cambiano nome: nel Piceno sono chiamati “stummeri” e ad Osimo e dintorni erano detti “cecetti” per la loro dimensione alquanto ridotta. Un avvertimento: secondo un’antica superstizione maceratese, se un estraneo entra in cucina mentre la massaia è intenta a prepararli, questi dolci non riescono bene.
Ricetta degli scroccafusi dal blog “La buona cucina di Katty”
La cicerchiata
A carnevale nelle tavole marchigiane non può mancare assolutamente la cicerchiata! Si tratta di un dolce composto da tante palline fritte o al forno, mescolate con miele bollente, mandorle tritate e abbrustolite, pinoli o noccioline. La cicerchiata può assumere diverse forme: a filoncino, a cupola o a ciambella e il suo colore è tradizionalmente dorato. In alcune zone delle Marche potete trovarne una versione al cioccolato.
Il suo nome deriva da “cicerchia” il famoso legume presidio slow food delle Marche perché ne ricorda la forma. Va servita fredda, tagliata a fette e si conserva per diversi giorni. Questo dolce è tipico dell’intero territorio regionale con una particolare diffusione nell’anconetano.
Ricetta della cicerchiata di Sonia Darini
Le castagnole
Un vecchio detto popolare dice “Finito Carnevale, finito amore, finito di mangiare le castagnole”, quasi ad indicare questo dolce come simbolo di questo periodo dedicato all’allegria. Non sarebbe infatti un vero Carnevale se non si friggessero almeno una volta le castagnole. Nel primo quarto del secolo scorso, al tempo in cui erano già di moda veglioni danzanti, nei teatri e nelle sale dei circoli ricreativi, soprattutto nei paesi e in particolare nello jesino, ogni famiglia portava la sua scorta di castagnole e, a mezzanotte avveniva lo scambio generale di auguri e dolci.
Le castagnole assumono forme diverse sul territorio: nel pesarese hanno forma allungata, nell’ascolano tondeggiante e più piccola. Al termine della preparazione vengono cosparse o di zucchero o miele oppure alchermes che dona loro un colore rosso acceso. Occasionalmente vengono anche farcite con crema pasticcera.
Le sfrappe
La tradizione delle sfrappe probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci fritti nel grasso di maiale che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell’odierno carnevale. È un dolce sottile, la cui forma viene modellata prima della frittura a nastrini, a fiocchi o a strisce. Sono caratteristiche per la presenza di “bolle” come conseguenza della frittura. Di solito si servono cosparse di zucchero, miele o alchermes.
Ricetta delle sfrappe dal blog “È quasi magia in cucina”.
Le ciambelline fritte di patate
Sono ciambelle fritte a base di patate dall’ impasto morbidissimo. Una chicca? L’impasto deve essere molto morbido e un po’ appiccicoso, non aggiungete farina ma usatela soltanto per manipolare le ciambelline. Fate delle palline che poi aprirete al centro con le dita al momento di friggere. Potete gustare queste morbide e gustose ciambelle in ogni momento del giorno, mese ed anno e potete eventualmente optare per la versione al forno.
Ricetta delle ciambelline fritte di patate dal blog “Le padelle fan fracasso”.
Le bombe di Carnevale
Si tratta di un dolce lievitato e fritto, dalla consistenza molto soffice. Possono essere di varie grandezze e farciti con marmellata, crema o cioccolata.
Ricetta delle bombe di Carnevale dal blog “La creatività e i suoi colori”.
Gli arancini, i limoncini e le fichette
Ecco un altro dolce tipico marchigiano a cui non si può proprio rinunciare nel periodo di Carnevale: gli arancini. Si tratta di una sfoglia non troppo sottile di pasta lievitata condita con scorza di limone o arancio e zucchero, arrotolata e fritta. Una delizia per il palato. Nella zona della Valle del Metauro questi dolcetti assumono un nome insolito ma simpatico: le fichette .
Ricetta degli arancini dal blog “Spelucchino”.
I ravioli di castagne
Nel Piceno, i ravioli di castagne sono in assoluto i più conosciuti! Ogni famiglia li prepara con giorni di anticipo e vengono consumati per tutto il periodo del Carnevale. La ricetta, che si tramanda di generazione in generazione, è una ricetta che le donne di un tempo preparavano senza dosare gli ingredienti, ma facendo “ad occhio”.
Ricetta dei ravioli di castagne
Che appetito…impossibile non avere l’acquolina in bocca…
Grazie di cuore per la citazione!!
Anche noi, da bravi marchigiani, abbiamo fatto una raccolta delle ricette di famiglia per il Carnevale nel nostro blog 😀
Si mangia!!
Che onore, le mie SFRAPPE da voi!!! 🙂
Buon Carnevale!!! 😉
Realmente un bell’intervento. Visito con interesse
il sito https://www.destinazionemarche.it. Continuate con questa grinta.
visita qua
Gli scroccafusi: la buona cucina di Katty… No kitty…
Grazie per la correzione.
Vivo da anni a Roma, nella bella e amata città eterna, ma col cuore sono sempre attratto dalla mia cara città natia : ANCONA per infiniti ricordi della vita giovanile..
Ma nessuno conosce i buonissimi e semplici “pistolotti” marchigiani?
Non avete menzionato le “cresciole” forse il dolce carnevalesco più popolare ed economico. Impasto povero, farina, acqua e uovo (se c’era) poco sale, ridotta in sfoglia tonda sottile fritte e zuccherate.