Nel 150° anno della scomparsa del grande compositore, tutto lo stivale rende omaggio a Rossini con concerti a lui dedicati ma ancor più trepidante è la città di Pesaro, che ha presentato il suo carnet di iniziative a Roma, al Ministero delle attività culturali.
Ecco gli eventi dedicati al grande compositore con qualche curiosità!
Tutto il 2018 sarà quindi disseminato di eventi per il “non-compleanno”, gestiti dal comune e soprattutto dalla Fondazione Rossini, e avranno luogo non solo a Teatro ma ad esempio anche nella grande Piazza del Popolo e all’Adriatic Arena. Con grande stupore, anche la città di Fano ha voluto presentare il suo dono alla “Capitale italiana dell’Opera Lirica”, consegnando via mare il Carro Allegorico raffigurante Rossini che ha sfilato durante le giornate del Carnevale.
Chi è Gioacchino Rossini?
Gioacchino Rossini (all’anagrafe Giovacchino Antonio Rossini) nasce a Pesaro il 29 Febbraio del 1792, da mamma soprano e padre suonatore di trombetta. Il contatto con la musica è precoce, e da piccolo impara a suonare la Viola, il Cembalo ed il Pianoforte. Si iscrive al liceo musicale di Bologna e già nel 1810 abbiamo la sua prima rappresentazione a Venezia con la farsa (genere operistico) “La Cambiale di Matrimonio” di grande successo.
Negli anni a seguire sono tantissime le opere che gli vengono commissionate, tra le quali il Tancredi (1813) ed il Barbiere di Siviglia (1816; in origine aveva il nome “Almaviva ossia l’inutile precauzione” che cambiò in onore all’opera del suo vecchio maestro Giovanni Paisiello) destreggiandosi ampiamente in tutti i generi di composizione. All’età di 37 anni e nel pieno della sua popolarità, si ritira a vita privata, continuando pur sempre a scrivere brevi musiche per canto e pianoforte: il cambio di genere, influenzato dal nuovo romanticismo francese, non è di suo gradimento e le condizioni fisiche non sono delle migliori, colpito da un grave esaurimento nervoso. Trascorre gli ultimi momenti in Italia e a Parigi, dove muore il 13 Novembre del 1868. La salma torna in Italia nel nel 1887, deposta alla Basilica di Santa Croce a Firenze.
Pesaro, il “Nido del Cigno”
Il “Cigno”, detto così dai suoi ammiratori, è molto importante per la città di Pesaro e viceversa: per sua volontà testamentaria, fu creato il Conservatorio Rossini inaugurato nel 1892, tutt’oggi tra i più antichi e prestigiosi d’Italia. Nello stesso anno, il comune di Pesaro acquistò la casa in cui il compositore nacque e trascorse i suoi primi anni di vita e trasformò il palazzo in un museo: nel 2015 è stato effettuato un nuovo restauro (in collaborazione con la Fondazione Rossini), lasciando ampio spazio alle tecnologie multimediali per una visita ancor più piacevole ed intensa nel mondo rossiniano. Rossini apparirà al tuo fianco, grazie agli occhialini in 3D! Si possono trovare reperti dell’ottocento, quali libretti e scritture autografi e digitalizzazioni di partiture.
Rossini Opera Festival
La casa natale del compositore è anche sede dell’acclamato “Rossini Opera Festival”: amanti dell’opera di tutto il mondo passano le proprie vacanze estive a Pesaro. La manifestazione lirica internazionale nasce nel 1980, e viene gestito dal 1985 da un’ente con l’omonimo nome con attuale presidente il Sindaco Matteo Ricci. L’orchestra istituzionale è quella del Teatro Comunale di Bologna ma spesso vengono invitati artisti anche dall’estero. Quest’anno sarà concentrato dal 11 al 23 Agosto, e verranno messe in scena le seguenti opere: Ricciardo e Zoraide (Dramma), Adina (Farsa) e Il Barbiere di Siviglia (Commedia).
Compositore Gourmet: lo sapevate?
“Dopo il non far nulla io non conosco occupazione per me più deliziosa del mangiare, mangiare come si deve, intendiamoci. L’appetito è per lo stomaco ciò che l’amore è per il cuore. Lo stomaco è il maestro di cappella che governa ed aziona la grande orchestra delle passioni. Lo stomaco vuoto rappresenta il fagotto o il piccolo flauto in cui brontola il malcontento o guaisce l’invidia; al contrario lo stomaco pieno è il triangolo del piacere oppure i cembali della gioia. Quanto all’amore, lo considero la prima donna per eccellenza, la diva che canta nel cervello cavatine di cui l’orecchio s’inebria ed il cuore viene rapito. Mangiare e amare, cantare e digerire: questi sono in verità i quattro atti di questa opera buffa che si chiama vita e che svanisce come la schiuma d’una bottiglia di champagne. Chi la lascia fuggire senza averne goduto è un pazzo.”
Italiana e Francese, la buona cucina è sempre stata una grande passione di Rossini assieme al Vino. Sette sono le ricette da lui lasciate (come le note musicali), con indicazioni precise anche sugli attrezzi da utilizzare come tegami e piatti. Non era solo di buona forchetta, gli piaceva provare sempre nuovi accostamenti di sapori, come se fossero delle sinfonie: metteva in cucina lo stesso amore che aveva per la musica. In stretto rapporto con le sue origini, ordinava i migliori prodotti italiani durante il soggiorno a Parigi: Maccheroni da Napoli, Panettone da Milano…
“Sto cercando motivi musicali, ma non mi vengono in mente che pasticci, tartufi e cose simili.”
Per una visita sensoriale a 360°, alla casa di Rossini è possibile approfondire questa sua passione: Degustazioni audioguidate, un intreccio tra sublimi sapori rossiniani e melodie, isolati da un paio di cuffie per un’immersione totale nel suo mondo.
Pizza Rossini
Chiunque conosca un pesarese o abbia girato per le vie del centro della città, ha già sentito parlare della Pizza Rossini. Al piatto o al taglio, per pranzo o per cena, oppure perchè no anche a colazione sotto l’ombrellone d’estate. La si ama o la si odia. Quel che è sicuro è che si può trovare solo a Pesaro e, se richiesta in qualsiasi altro posto, storceranno il naso. La famosissima farcitura, di uova sode e maionese, era la più richiesta dal Compositore Gourmet, così tanto da rientrare nelle abitudini della città sino a riconoscerne la dicitura. Perchè dunque non testare le doti di Rossini in cucina?
Fare la Pizza Rossini a casa propria è molto semplice: bisogna innanzi tutto ricreare la farcitura “margherita”. Si cosparge la base con la passata di pomodoro, olio, sale qb. Infornate a 225° per una decina di minuti. Nel frattempo, sminuzzate due mozzarelle e tagliate a fettine sottili due uova sode. Posizionate la mozzarella e infornate di nuovo per 5 minuti, sino allo scioglimento e ad una leggera doratura. Sfornate e lasciate raffreddare per qualche minuto prima di servire. Nel frattempo, guarnite con uovo sodo e molta, molta maionese.
Si mangia!
Maccheroncini alla Rossini
“Per essere sicuri di poter fare dei buoni maccheroni, occorre innanzi tutto avere dei tegami adeguati. I piatti di cui io mi servo vengono da Napoli e si vendono sotto il nome di terre del Vesuvio.”
Inizia così la ricetta dettata da Rossini stesso il 26 dicembre 1866 del suo piatto preferito. Pur amando la cucina francese, il buongustaio Rossini è da sempre legato alla sua terra d’origine: l’entroterra marchigiano ed i frutti della sua terra; funghi e tartufi.
Per ricreare i Maccheroni alla Rossini a casa propria, occorre seguire questi passaggi:
1. La cottura della pasta
La cottura è una delle operazioni più importanti e occorre riservarle la più grande cura. Si comincia col versare la pasta in un brodo in piena ebollizione precedentemente preparato; il brodo deve essere stato passato a filtrato; si fa allora cuocere la pasta su un fuoco basso dopo avervi aggiunto alcuni centilitri di panna e un pizzico di arancia amara. Quando i maccheroni hanno preso un colore trasparente per il grado di cottura, vengono tolti immediatamente dal fuoco e scolati sino a quando non contengano più acqua; li si tiene da parte prima di essere sistemati a strati.
2. La preparazione della salsa.
Sempre in un tegame di terracotta, ecco come va eseguita, per 200 g di maccheroni:
- 50 g di burro,
- 50 g di parmigiano grattugiato,
- 5 dl di brodo,
- 10 g di funghi secchi,
- 2 tartufi tritati,
- 100 g di prosciutto magro tritato,
- 1 pizzico di quattro spezie,
- 1 mazzetto di odori,
- 1 pomodoro,
- 1dl di panna,
- 2 bicchieri di champagne
- Lasciar cuocere a fuoco basso per un’ora circa; passare al colino cinese e serbare a bagnomaria.
3. La preparazione a strati
E’ a questo punto che si rende necessario il tegame in terra del Vesuvio. Dopo aver leggermente ingrassato con burro chiarificato e raffreddato il tegame, vi si versa uno strato di salsa, poi uno di maccheroni, che va ricoperto da uno strato di parmigiano e di gruviera grattugiati e di burro; poi un altro strato di maccheroni che si ricopre nello stesso modo; il tutto bagnato dalla salsa; poi all’ultimo strato si aggiunge un po’ di pangrattato e di burro e si mette il tegame da parte per la gratinatura.
4.La gratinatura
Il difficile è far dorare il piatto per il momento in cui dovrà essere mangiato.”
Una novità recente del comitato “La cucina di Gioacchino Rossini” è stata quella di rivisitare 5 dei più famosi piatti preferiti del Compositore e dare la possibilità di assaggiarli nei migliori Ristoranti di Pesaro. L’iniziativa sarà disponibile sino a Settembre.
Il mondo di Rossini è affascinante: riesce a trasportarti con la sua musica e a rapirti con i suoi sapori… E la sua Pesaro riesce ad ospitare la sua arte e a mostrarla a tutto il mondo. Assolutamente da scoprire!
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