Sabato 23 e domenica 24 marzo tornano le Giornate FAI di primavera organizzate dal Fondo Ambiente Italiano: un appuntamento irripetibile, giunto quest’anno alla 32ª edizione, dedicato al nostro panorama culturale, da scoprire e proteggere.
Il catalogo dei luoghi visitabili è, come di consueto, amplissimo così come tantissime sono le tipologie rappresentate: dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro.
Nelle Marche saranno 60 i beni aperti in 31 località. Le apertura saranno a cura dei volontari FAI dei singoli presidi territoriali, 5 Delegazioni provinciali, 6 Gruppi FAI, 3 Gruppi FAI Giovani.
I luoghi FAI di primavera 2024 delle Marche
Scopriamo i luoghi sorprendenti delle Giornate FAI suddivisi per provincia. Cliccando sopra ad ogni link potrete raggiungere il sito del Fondo Ambiente Italiano e avere maggiori informazini sul luogo di vostro interesse e prenotare la visita.
Provincia di Ancona
- Chiesa di Santa Maria di Portonovo: incastonata nella Baia di Portonovo, alle pendici del Monte Conero, la Chiesa si insedia in una piccola radura silenziosa, quasi mistica, ombreggiata da lecci e lambita dal mare Adriatico. Una perla, costruita in pietra bianca del Conero, a picco sul mare che si trova in perfetto equilibrio tra la natura selvaggia del Parco del Conero che la sovrasta e l’acqua cristallina di un turchese unico per la zona. Il Monte Conero con il suo parco e le sue baie è oasi di pace che divide a metà la costa adriatica.
- Chiesa di San Francesco Alle scale Si trova in Piazza San Francesco, lungo la via Pizzecolli, nel centro storico di Ancona. La chiesa fondata il 14 agosto 1323 dai Francescani e dal vescovo Nicolò Degli Ungari, dedicata in origine a santa Maria Maggiore. Soltanto nel 1447 venne costruita la grande scalinata che copriva l’area dell’attuale Piazza San Francesco da cui prese il nome. La parte più significativa è il portale realizzato in pietra d’Istria sulla facciata nel 1454 da Giorgio Orsini da Sebenico che rieccheggia l’impianto architettonico Gotico fiorito della porta della Carta del Palazzo Ducale di Venezia.
- Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche Togo Rosati Ancona: Gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali (I.Z.S.),nati all’inizio del 1900, rappresentano uno strumento operativo del Servizio Sanitario Nazionale in grado di assicurare la sorveglianza epidemiologica, la ricerca sperimentale, il supporto di laboratorio e la diagnostica nell’ambito del controllo ufficiale degli alimenti. La nuova sede di Ancona, progettata dallo studio Sardellini Marasca Architetti (2012-2019), è un esempio significativo di architettura contemporanea. Il piano terra è destinato all’accoglienza, agli uffici e alla sala conferenze mentre il primo piano è dedicato ai laboratori chimici e microbiologici.
- Palazzo della prefettura di Ancona: situato in Piazza del Plebiscito, la piazza più antica della città di Ancona. Qui l’edificio presente più rappresentativo è il Palazzo della Prefettura conosciuto anche come palazzo del Governo che documenta una storia vecchia almeno mezzo millennio, una vicenda complessa che in certa misura coincide con la storia stessa della città. Edificato nella seconda metà del 1300, viene ridisegnato nel 1484 da Francesco Di Giorgio Martini in forme rinascimentali a cui si deve l’aspetto della facciata verso la piazza con le eleganti cornici alle finestre e i marcapiani in pietra d’Istria.
- Monastero di San Silvestro: L’eremo di San Silvestro Abate di Monte Fano si trova a 7 km dalla città di Fabriano e a circa 800 m s.l.m. È posto alle pendici del monte Fano, antico Fanum luogo sacro per gli antichi Umbri. L’eremo, risalente al 1234 è normalmente chiuso al pubblico. Questa visita permetterà di vedere parti normalmente non visitabili quali i chiostri maggiori e minori, la cripta di San Silvestro, la Chiesa, la biblioteca storica, la biblioteca moderna e l’archivio storico con tesori di arte monastica. Inoltre si visiterà il faggeto di San Silvestro abate, con il suo sentiero natura, di proprietà dei monaci.
- Villa Centofinestre: è una dimora signorile rurale, edificata nei primi anni del Settecento dalla nobile famiglia degli Accorretti, che domina la campagna ad Est di Filottrano e si affaccia verso Nord sulla vallata del fiume Musone. L’antica residenza per la villeggiatura ha il carattere di “Casino di delizie” ed è immersa in un suggestivo parco di rigogliosi alberi, uliveti e vigne. Passata alla famiglia dei Rangoni-Machiavelli, è alla Marchesa Antonella Rangoni Machiavelli che si deve l’ultimo restauro avvenuto negli anni Duemila dopo anni di abbandono.
- Villa Trionfi Honorati: è situata su un piccolo rilievo in contrada Piandelmedico, nei pressi di Jesi, all’interno di un parco di circa 1,5 ettari che domina le dolci campagne marchigiane. La maestosa dimora fa parte di un complesso di edifici adibiti a varie destinazioni: la casa del colono, i magazzini, il canile ed una cappellina privata accessibile sia dalla corte che dal piano nobile della villa.
- Il Santuario di Loreto: sorge su un colle a 127 metri s.l.m che si affaccia sul mar Adriatico. Dai camminamenti di ronda attorno ai bastioni della Basilica è possibile ammirare il mare, mentre per capire l’importanza architettonica, pittorica, artistica di questo luogo, basta entrare al suo interno e volgere lo sguardo verso l’alto. La storia del santuario lauretano inizia tra il 1291 e il 1294 quando, secondo la tradizione, partendo da Nazaret, la famiglia Angeli trasporta la casa di Maria fino al Monte Prodo dove oggi sorge la città di Loreto.
- La Casa-Museo-Biblioteca Gaspare Spontini: si trova nel centro di Maiolati Spontini, cittadina dove il compositore è nato il 14 novembre del 1774. Qui Spontini trascorse gli ultimi mesi della sua vita con sua moglie Celeste Erard. L’abitazione, situata nella via che oggi prende il suo nome, è collocata di fronte alla chiesa di San Giovanni dove è sepolto, cappella della casa di riposo per anziani da lui finanziata e tra le opere filantropiche cui si dedicò negli ultimi mesi di vita. La casa, divisa in tre piani, è stata utilizzata anche come Municipio, finché nel 1951, al primo centenario dalla morte, fu trasformata in una Casa-Museo che ripercorre i vari periodi del compositore, dagli anni di formazione al successo nelle corti di Francia e Prussia.
- Complesso monumentale Basilica San Giuseppe Da Copertino: e l’annesso Convento dei Frati Minori Conventuali sono situati nel centro storico di Osimo, si trovano in corrispondenza del tratto meglio conservato delle mura romane. Durante la visita verranno messi in luce l’eccezionalità del sito, il valore artistico dell’architettura e delle opere d’arte in esso contenute, un valore che si accresce e che si tramanda da quasi 800 anni. Si tratteranno i temi legati alle vite dei due Santi celebrati a Osimo (s. Francesco e s. Giuseppe). Sarà possibile visitare le stanze del santo da Copertino conservate nel loro stato originale ovvero: le tre camerette che lo ospitarono dal 1657 al 1663 e l’oratorio dove egli ogni giorno celebrava la s. Messa. Sarà interessante conoscere anche il piccolo museo contenente alcune reliquie e la cripta dove è custodita la sua salma.
- Ostra Antica: propone, in anteprima assoluta, la proiezione di un video dedicato alle sue origini romane. Nella sala multimediale del Museo Civico “Città di Ostra”, il documentario, realizzato in esclusiva, mostrerà ai partecipanti la ricostruzione 3D dell’antico municipio romano di Ostra. Si tratta di un documentario che mostra la complessa e ricca conformazione urbanistica dell’antica Ostra, con i suoi monumenti, il foro, il tempio, il teatro, le terme e le taverne.
- Parco Archeologico di Sentinum: è ritenuto uno dei siti archeologici più rilevanti delle Marche ed è situato alle porte della città di Sassoferrato. Dell’antica città romana sono visibili le due tratti di strada, un cardine ed un decumano, i resti di un impianto termale pubblico urbano e di uno extra-urbano, colonne di granito, e pavimenti di villa e romane.
- Collina di Montedoro – Senigallia: la collina di Montedoro è un luogo panoramico che sovrasta il fiume Cesano, dal quale si scorge molta parte della sua valle con bella prospettiva sull’Appennino. Si tratta di una zona archeologica e in questi ultimi decenni sono stati scoperti dei reperti di rilevante interesse storico-scientifico dell’età della pietra, dell’età del ferro, del periodo dei Piceni, e di quello dei Greci, Etruschi, Galli e Romani. I visitatori saranno accompagnati in un percorso a tappe di circa 4 km lungo la Strada di Montedoro. Si visiterà il Frantoio Montedoro, la suggestiva chiesetta rurale di Montedoro, restaurata nel 1929, con sua la “Madonna del Parto” e lo spazio agricolo dietro la chiesetta dove è stata rinvenuta una necropoli picena e ritrovamento di vasi greci. Si ultimo la visione panoramica sulla Selva di Montedoro, che fa parte dell’Area floristica protetta della regione Marche.
- Chiesa e convento di Santa Maria delle Grazie – Senigallia: sorgono a circa 3 km in direzione sud-est dal centro storico di Senigallia. Il Complesso è uno dei più preziosi tesori della Città in virtù della sua funzione spirituale, del suo valore storico artistico e della sua plurisecolare storia, legata in modo particolare ai periodi più nobili di Senigallia, dal dominio di Giovanni Della Rovere al pontificato di Papa Pio IX. Attualmente gli ambienti agibili del Complesso sono soltanto quelli dell’antico convento, mentre la chiesa è chiusa al pubblico.
- Archeologia urbana di Senigallia: L’indagine archeologica riguarda tutto il centro storico della città, che è nata agli inizi del III secolo a.C. come avamposto strategico dell’avanzata di Roma sul mare Adriatico, vera e propria “testa di ponte” per la conquista dell’ager gallicus prima e di tutta la pianura padana poi. Il percorso prevede una prima tappa con la visita agli scavi di via Baroccio e una seconda tappa con la visita agli scavi di via Cavallotti.
- Archeologia urbana tra stemmi ed epigrafi – Senigallia: La storia della trasformazione nei secoli della città di Senigallia viene descritta nelle epigrafi e stemmi che incontriamo mentre percorriamo le vie del centro storico, con episodi che ne hanno segnato la sua evoluzione, dal degrado e impoverimento nel periodo medievale alla rinascita del XV e XVI secolo con i Malatesta e i Della Rovere; dallo sviluppo economico del 1700-800 fino al 20° secolo, che ha portato nuovi impulsi turistici e insediativi, ma che è anche stato segnato dalle due grandi Guerre mondiali.
- Area archeologica e museo La Fenice – Senigallia: L’area archeologica è sita nel centro storico della città, al di sotto del teatro La Fenice. La necessità di ricostruire fin dalle fondamenta, con un progetto moderno, l’edificio storico condusse nel 1990, alla scoperta del sito, al suo scavo integrale e alla sua musealizzazione al coperto. Il teatro, infatti, si imposta su un solaio sopraelevato sorretto da pochi piloni laterali così da lasciare quasi interamente libera l’area archeologica e da permettere, nel 2003, anche la realizzazione di un’esposizione di reperti lungo le pareti laterali.
- Archeologia dell’immagine tra reperti immaginari – Serra de’ Conti: Il FAI inaugura la mostra delle opere di Ezio Bartocci: sculture, opere polimateriche e grafiche che, insieme ai dipinti eseguiti in periodi diversi, saranno visibili presso il Museo delle Arti Monastiche, il Chiostro del Municipio e la Chiesa di San Michele. Di particolare interesse sono i Reperti e le Figurette, come pure i Monumenti da campo eseguiti in anni diversi e anche molto distanti.
Provincia di Ascoli Piceno
- Palazzo Bazzani – Ascoli Piceno: è un maestoso palazzo dell’architetto Cesare Bazzani, esempio di architettura eclettica del secondo decennio del 1900 nel cuore della città, in cui verrà ospitata la mostra di Meletti. La Ditta Silvio Meletti nasce nel lontano 1870 ad Ascoli Piceno grazie all’operosità e l’ingegno del fondatore. Sull’onda dei successi internazionali dell’anisetta Silvio Meletti comprò e ristrutturò l’edificio delle Regie Poste nella Piazza del Popolo, trasformandolo in uno dei più bei caffé e più importanti edifici liberty in Italia: lo storico Caffè Meletti.
- Mostra di Omar Galliani: nel Palazzo dei Capitani del Popolo, sede istituzionale del Comune di Ascoli Piceno, situato nella omonima Piazza, salotto della città, sulla quale si affacciano splendidi esempi di architetture rinascimentali, con lo scenografico sfondo della gotica chiesa di San Francesco. Omar Galliani propone ad Ascoli Piceno una antologica delle sue creazioni ed una serie di opere appositamente ideate per questa rassegna dedicate al tema della Sibilla, figura identitaria del territorio piceno: disegni, dipinti e sculture che evidenziano il rapporto con l’arte classica e rinascimentale dell’artista italiano conosciuto ed apprezzato in ambito internazionale, capace di coniugare la grande tradizione del passato con la contemporaneità.
- Restauro del trittico di Carlo Crivelli: avviene nelle sale del secondo piano del Palazzo dell’Arengo, edificio del XII sec. sede iniziale del Libero Comune, situato nel cuore della città. In queste sale sarà possibile visitare il trittico del Crivelli in corso di restauro; si potrà inoltre assistere agli interventi di restauro che interessano il secondo trittico di Valle Castellana dipinto dal Crivelli intorno al 1472, del quale fa parte il celebre san Sebastiano vestito secondo la moda del tempo
- Cimitero di Ascoli Piceno: sorge nella immediata periferia della città storica e fu realizzato utilizzando gli orti del soppresso Convento di S. Antonio. Il cimitero ascolano, contiene molte opere d’arte realizzate da valenti architetti e scultori e la memoria di illustri personaggi della vita cittadina. Dagli elementi stilistici e compositivi, costituiti dal colonnato d’ingresso, dal porticato terminale su pilastri e dalla dislocazione del cimitero su terrazzamenti con quote differenti collegati da scalinate, il complesso, databile intorno al XIX secolo, è un esempio di stile Neoclassico locale.
- Chiesa di San Giovanni Battista a Grottammare: La chiesa, riaperta al culto dopo un attento restauro terminato nel 2002, oggi è anche sede del Museo Sistino di Grottammare, che è inserito nella rete di musei di arte sacra promossa dalla Diocesi di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto. Il museo conserva numerosi oggetti sacri provenienti dalle chiese di Grottammare All’interno della Chiesa potrete ammirare molti oggetti importanti appartenuti a Papa Sisto V che sottolineano il legame importante che sempre ebbe con la sua terra.
- Chiesa di Santa Lucia – Grottammare: è l’elemento architettonico più imponente del paese alto, collocata in una posizione ben visibile che caratterizza con la sua facciata lo scorcio del vecchio incasato. Fu edificata per volere del Papa Sisto V nel luogo in cui nacque, il 13 dicembre 1521, ed è intitolata alla patrona del suo giorno natale. Tra le opere conservate nella chiesa si ricorda l’altare dedicato a San Vincenzo Ferreri, corredato da una tela raffigurante la Madonna con San Vincenzo Ferreri, commissionata da Pietro Ravenna nel 1723 e recentemente attribuita al pittore fermano Ubaldo Ricci.
- Giardino di villa Sgariglia – Grottammare: la dimora si trova su una collina sopra la strada statale Adriatica nel territorio in cui confinano il Comune di Grottammare e San Benedetto del Tronto. L’elemento caratterizzante dell’edificio resta però il giardino che si trova alle spalle della villa ed ha un andamento irregolare a terrazzi che segue la forma del terreno. Nella parte inferiore presenta vialetti ortogonali piantati ad agrumi limitati da siepi e arriccihiti da sfere e anfore in pietra. Al centro troviamo un vasto bacino con pesci e ninfee, alle spalle un fondale che oltre ad essere decorativo serve a sostenere la pendice del colle. Nel giardino si trovano piante rare ed esotiche come l’agave, la palma, il fico rampicante e la ninfea.
- Parco di Villa Fazzini – Grottammare: a villa Fazzini l’artista Pericle Fazzini ha vissuto per molti anni insieme alla propria famiglia. All’esterno è ubicato un parco nel quale sono disposte alcune tra le sculture di grandi dimensioni più rappresentative dell’arte di Fazzini e del suo legame con questa terra ( Il solco, La danza delle streghe, Monumento a Kennedy, Passaggio del Mareb, La Danza.)
- Teatro dell’Arancio – Grottammare: si tratta di uno dei 73 teatri storici delle Marche, una delle regioni europee in cui più capillare è la diffusione di edifici destinati alle attività teatrali e si trova nella Piazza Peretti nell’antico Incasato di Grottammare. Nella piazzetta dalle antiche logge. Il panorama che si apre con una meravigliosa vista sul mare oltre che su tutti i giardini e le abitazioni del paese alto è stupendo e veramente suggestivo.
- A casa di Adolfo de Carolis, Montefiore dell’Aso: La casa natale di Adolfo De Carolis, artista tra i principali della sua epoca e dai molteplici interessi (pittore, restauratore, decoratore, incisore, illustratore, xilografo e fotografo), si trova in pieno centro, nel nucleo antico del borgo, in largo Luigi de Vecchis, a fianco al palazzo della Fondazione De Vecchis. La casa è oggi di proprietà della famiglia Egidi ed è appena stata oggetto di interventi di restauro.
- Borgo di Montefiore dell’Aso: Questa apertura, unitamente alle altre previste a Montefiore (che fa parte della rete delle “Città del tempo delle Marche”), vi darà l’opportunità di fare un affascinante viaggio nei “Percorsi del tempo”. Non è comune, infatti, trovare in un piccolo borgo così tanti orologi di varie tipologie ed epoche storiche (da non dimenticare quelli presenti nel Museo dell’Orologio, protagonista di un’altra apertura) ed edifici come la splendida chiesa di San Francesco che riassumono secoli di storia e di evoluzioni artistiche.
- Museo dell’orologio di Montefiore dell’Aso: si trova nel centro storico di Montefiore dell’Aso, ospitato nei locali al piano terra dell’antico palazzo nobiliare del Conte Pompeo Montani, sito in Corso XX Settembre / Piazza Risorgimento. Il conte Pompeo Montani a fine Ottocento, unitamente a Luigi De Vecchis, ideò e contribuì alla costruzione dell’acquedotto e dell’impianto idroelettrico di Montefiore dell’Aso.
Provincia di Fermo
- Casa studio di Mario Dondero: si trova in vicolo Zara, nel quartiere Piazzetta di Fermo. Fu scelta tanti anni fa dalla moglie Anna, che innamoratasi di Fermo la elesse come luogo di residenza. Il grande fotografo, scomparso nel 2015, visse qui con i figli Elisa, Maddalena e Bruno e più tardi insieme alla compagna Laura. Oltre che studio dei suoi eccelsi lavori, fu anche ritrovo di amici e colleghi, spesso animato da serate all’insegna di discussioni e progetti.
- Villa Bernetti (o Villa Montone): splendida Villa Ottocentesca, appartenente al Cardinale Bernetti, situata a Fermo in contrada Montone, quindi rivolta verso ovest rispetto alla città. Attualmente è proprietà della signora Carla Marcatili, nipote del cardinale in questione. Visitabile l’ampio parco ed il primo piano.
- Villa Joyce Salvadori Lussu a Fermo: la dimora è di proprietà dei discendenti di Joyce Lussu, e ha mantenuto intatto nel tempo tutto il suo fascino. Essendo privata, l’occasione di visitarla nella sua interezza è unica e irripetibile. Ad aggiungere eccezionalità all’apertura, le visite guidate che all’interno si svolgeranno dialogando con coloro che hanno avuto la fortuna di frequentare una casa animata da figure di primo piano nella storia moderna d’Italia e ne racconteranno vita e personalità. I visitatori potranno quasi tornare indietro nel tempo, poiché tutto è rimasto esattamente come nel momento in cui è stato vissuto: quotidiani, manoscritti, lampade, soprammobili, stoviglie. Apriremo le porte di una dimora di pregio architettonico e paesaggistico che ha conquistato nel corso dei secoli una vera e propria anima grazie allo spirito culturale dei suoi abitanti.
- Centrale idroelettrica di Pedaso: realizzata negli anni ’20 del nuovo secolo dalla UNES (Unione Esercizi Elettrici), una società che operava in aree rurali e nelle città minori del centro-sud, producendo e distribuendo energia elettrica in quelle zone che consideravano potenziali centri di sviluppo. L’impianto, attualmente funzionante, dispone di due gruppi turbina-alternatore della potenza di 2.500 kw che si alimentano con l’acqua della vasca di carico collocata sul retrostante monte Serrone, attraverso un canale del fiume Aso.
- Palazzo Mannocchi – Petritoli: si trova nel pieno centro storico della cittadina, al quale si accede attraversando un arco ogivale che da una parete laterale del Palazzo va a congiungersi con le mura. Palazzo Mannocchi è di epoca medievale ma rifinito nell’800 durante i lavori del centro storico, come emerge dalla sua conformazione attuale. Si distingue per essere stata l’abitazione dell’insigne studioso di cultura popolare Luigi Mannocchi (1855 – 1936).
- Villa Bonaparte – Porto San Giorgio: Girolamo Bonaparte (fratello di Napoleone) fece costruire questa Villa in stile neoclassico. Il progetto fu commissionato all’architetto Ireneo Aleandri, al tempo impegnato nella edificazione dello Sferisterio di Macerata, e fu portato a termine dal 1825 al 1829.
Provincia di Macerata
- Cingoli, il balcone delle Marche: adagiato sulla sommità del Monte Circe, grazie alla sua posizione panoramica sul territorio marchigiano è denominato il “Balcone delle Marche” e rientra tra i Borghi più belli d’Italia. I luoghi del percorso cingolano sono: Piazza Vittorio Emanuele II dove avrà luogo l’accoglienza, la “Sala degli Stemmi” del Palazzo comunale; l’esposizione della celebre “Madonna del Rosario” di Lorenzo Lotto (1539); Auditorium di S. Spirito: esposizione della pregevole “Pentecoste” di Alessandro Calvi, detto “il Sordino” (1771): nuovamente collocata sullo spazio dell’altare maggiore; Chiesa di S. Girolamo: esposizione dell’importante opera d’arte orafa ottocentesca “Rosa d’oro”: dono di papa Pio VIII alla città di Cingoli; Santuario e Monastero di S. Sperandia: la chiesa, la biblioteca e il chiostro.
- Palazzo della Filarmonica a Macerata: Società Filarmonica Drammatica si trova nel cuore del centro storico di Macerata. Città di vicoli stretti, scalinate, discese, salite e palazzi di straordinaria bellezza. Il palazzo si trova nelle immediate adiacenze di Piazza della Libertà (piazza principale della città). Ambienti e atmosfere particolari di una struttura che diede la possibilità di iscrizione e di voto alle donne per l’elezione del consiglio direttivo, fin dalla sua costituzione (12 dicembre 1808).
- Matelica, città di Enrico Mattei: punto di ritrovo e partenza in Piazza Enrico Mattei, centro della città con i suoi simboli nascosti. Cattedrale, con le sue cappelline di San Biagio e della Madonna di Loreto, esempi di architettura barocca. A seguire, la Biblioteca comunale per visionare una parte del materiale dell’archivio storico comunale: tre salteri dell’inizio del XVI secolo e pergamene dei secoli XII e XIII. Visita al Teatro Comunale Piermarini inaugurato nel 1812 con l’esecuzione di tre melodrammi. Nel foyer del teatro degustazione di miele, prima di ammirare i resti delle terme romane sotto il palcoscenico. Infine, visita al Monastero della Beata Mattia posto all’estremità meridionale della città, di grande valore simbolico (e non solo) ricco di spiritualità e arte.
- Mogliano: durante le giornate FAI sarà possibile ammirare, tra l’altro, la preziosa Pala di Lorenzo Lotto raffigurante la Madonna in gloria con San Giovanni Battista e i SS. Antonio da Padova, Maddalena e Giuseppe, firmata e datata 1548. Verranno visitati inoltre: Auditorium S. Nicolò (1218); Teatro Apollo (1844) e Museo arte sacra. Il Comune di Mogliano ha indetto un concorso ” Scatta la foto migliore durante le giornate FAI”, vinci un abbonamento alla stagione teatrale e altri premi(i dettagli saranno resi noti nell’imminenza e durante del giornate FAI).
Provincia di Pesaro e Urbino
- Abbazia di San Vincenzo al Furlo, Acqualagna: conosciuta anche come “di Petra Pertusa”, immersa nella quiete della Gola del Furlo, questa maestosa abbazia benedettina dalla storia ricca e affascinante, si inserisce perfettamente nel contesto paesaggistico, creando un’armonia unica tra architettura e ambiente. Il complesso abbaziale è un luogo ideale per gli amanti della natura e della storia.
- L’Antiquarium Pitinum Mergens, Acqualagna: è un museo di grande importanza archeologica, in quanto conserva reperti di notevole valore storico e artistico che documentano la vita di un’antica città romana dell’Italia centrale. La collezione comprende ritrovamenti provenienti dagli scavi effettuati nell’area, che raccontano la storia della città e del territorio circostante dall’età preistorica all’epoca romana. L’Antiquarium, sito nell’ antico palazzo comunale, offre l’opportunità di conoscere dettagliatamente struttura, funzioni e materiali tipici di una villa romana fra l’età repubblicana e i primi secoli dell’impero.
- Abbazia di S. Michele Arcangelo a Borgo Pace, Lamoli: natura, cultura e spiritualità si intrecciano nel piccolo borgo di Lamoli, circondato da boschi e sovrastato dall’Abbazia Benedettina, che custodisce tesori e opere pittoriche di notevole valore artistico. Durante le giornate FAI sarà possibile visitare il Museo dei Colori Naturali mentre sabato e domenica è prevista una passeggiata sui cammini dei monaci, con partenza dal p.le dell’Abbazia della durata di 2 e mezzo. Evento speciale: “Il teatro in poesia” presso il teatro parrocchiale Don Mario Amati. Domenica infine il Concerto del Coro Polifonico Icense di Mercatello sul Metauro, accompagnato da una performance pittorica.
- Gaetano Lapis e la Cagli barocca: la piccola preziosa città murata di Cagli è caratterizzata dall’eccezionale presenza di un cospicuo nucleo di trenta opere di Gaetano Lapis (Cagli, 1706 Roma, 1773), caratterizzate da una brillante cromia e dalla dolcezza delle figure. L’itinerario proposto nell’ambito delle celebrazioni per i 250 anni dalla morte, si articola dalle opere giovanili a quelle dell’età matura, attraverso le chiese di San Nicolò, San Giuseppe, San Pietro, San Francesco, la Basilica Concattedrale, la chiesa di San Domenico per concludersi nella chiesa di Santa Chiara.
- Inedito complesso archeologico a Fano: nell’ambito di un cantiere edile poco fuori dalla città antica, sono stati scoperti i resti di una villa suburbana di età romana, di un grande sepolcreto e della medievale Abbazia di San Paterniano, una scoperta di eccezionale importanza scientifica, perché attesta l’esistenza della più antica chiesa sorta nel comune di Fano. Si potranno vedere, in un percorso ad altezza d’uomo, alcuni pavimenti, muri con parti di affreschi, canalizzazioni, resti pavimentali della medievale Abbazia di San Paterniano ed alcuni resti strutturali di sepolture di diversa tipologia e datazione.
- Ex Lanificio Carotti a Fermignano: La felice ubicazione del borgo di Fermignano, costruito nella seconda metà del 1300 sul punto di incrocio di importanti strade, ha favorito la nascita del “castello” con la torre, i mulini e la cartiera nei pressi del ponte sul fiume Metauro. Durante le Giornate FAI di Primavera sarà possibile visitare gli interni dell’Ex lanificio Carotti e ammirare all’esterno la torre medioevale, “la fonte del mascherone”, il ponte medioevale con edicola in cui si conserva un affresco di fine 400, l’ex Mattatoio (1870) e i lavatoi con balcone sulle cascate.
- Oratorio di S. Giovanni Decollato a Mondolfo: si trova in pieno centro storico e si affaccia sulle antiche mura urbiche, costruito agli inizi del Seicento per volere della confraternita della Buona Morte che qui trovava sede. Di notevole interesse la statua processionale del Cristo Morto, in legno intagliato del XVII sec. e la grande tela di ambito emiliano della fine del Cinquecento raffigurante Salomè con la testa di S. Giovanni Battista. Nelle Giornate FAI si potrà visitare l’Oratorio di San Giovanni Decollato, normalmente chiuso, aperto solo per la solenne processione del Venerdì Santo, quando il simulacro del Cristo viene portato per le vie del borgo.
- Sagrestia monumentale della Chiesa di S. Maria del Soccorso a Mondolfo: appena fuori dalle mura del borgo di Mondolfo, sorge il Complesso monumentale di S. Agostino, dall’ampio convento e con la maestosa chiesa di S. Maria che, appunto, alla Porta dà il nome ma da tutti meglio conosciuta semplicemente come Sant’Agostino per i frati agostiniani che lo vollero. La Chiesa di S. Agostino può certamente essere considerata una vera e propria “pinacoteca” con i suoi splendidi altari lignei adorni di altrettante preziose tele di importanti pittori del XVI, XVII e XVIII secolo.
- Chiesa del Nome di Dio a Pesaro: è considerata un gioiello d’arte; nel centro storico di Pesaro, è stata costruita nel 1577, dall’omonima confraternita. È l’unico edificio religioso rimasto a Pesaro che rappresenti una sintesi perfetta tra architettura secentesca e scenografia. Lo spettacolare valore della chiesa si trova al suo interno, riccamente decorato da tele del pittore pesarese Gian Giacomo Pandolfi (1567-post 1636). Confratello della Compagnia iniziò l’opera nel 1617, ricoprendo di tele dipinte tutto l’edificio, dal soffitto alle pareti.
- Palazzo Ducale di Pesaro: caratterizzato dalla sua elegante facciata, il Palazzo Ducale s’impone sulla grande Piazza del Popolo, con la sua stupenda facciata rinascimentale e l’elegante porticato. Varcata la porta d’ingresso ci si ritrova in un ampio cortile: un portale scolpito ci invita ad entrare e, salita una scala, ci ritroviamo nel piano di rappresentanza della dimora, e a seguire gli appartamenti ducali: quello della Duchessa, caratterizzato da ambienti decorati con stucchi di Federico Brandani e l’appartamento del Duca, caratterizzato da soffitti decorati ad affresco.
- Parco Miralfiore di Pesaro: si trova nel cuore di Pesaro e si estende per circa 20 ettari, attraversato da un percorso pedonale sopraelevato, circondato da alberi e cespugli. Ricco di scorci e suggestioni, il Parco è molto apprezzato e vissuto dai cittadini, anche grazie alla grande piazza di forma ellittica e alla grande cavea, sede di manifestazioni culturali e sportive all’aperto. I visitatori potranno scegliere diversi percorsi, tutti con inizio dal grande arco di ingresso su via Solferino: il Parco Moderno, con passeggiata lungo il Sentiero Botanico; il Percorso Naturalistico e quello nel Bosco Storico, la parte più selvaggia e antica dell’area verde.
- Villa Cattani Stuart: s’inserisce in un contesto naturalistico di rara bellezza, nella località collinare di Trebbiantico e si presenta nella sua elegante semplicità, tutta attorniata da giardini all’italiana coloratissimi, disposti su più livelli. Quello che sorprende degli interni sono le decorazioni ad affresco di alcune stanze, uscite dal pennello del pittore tardo Seicentesco Niccolò Berrettoni, originario di Macerata Feltria, allievo nella bottega di Carlo Maratta a Roma. Nelle Giornate FAI si potrà visitare la villa e gli splendidi giardini affacciati su un bellissimo paesaggio collinare rimasto intatto, che si estende fino al mare.
- Villa e parco Miralfiore a Pesaro: Villa Miralfiore, all’interno dell’omonimo parco, era una delle residenze ducali suburbane e la sua storia è legata alle varie importanti famiglie che, nei secoli, hanno avuto il possesso della città di Pesaro. Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 Villa Miralfiore sarà eccezionalmente aperta alle visite, sia relativamente ai bellissimi giardini formali che per quanto riguarda gli interni, con le cinque sale con affreschi e decorazioni a grottesche.
- Cappella musicale S.S. Sacramento a Urbino: è un’antica istituzione presso la Cattedrale e conserva una straordinaria collezione di rami incisi, realizzati per illustrare testi eseguiti nella Stamperia della Veneranda Cappella del SS. Sacramento, dai primissimi anni del XVIII secolo. Oggi la Cappella Musicale del SS. Sacramento è il cuore della formazione musicale della città di Urbino e in questa sede viene conservato il patrimonio dell’antica stamperia, costituita da 734 matrici originali in rame e varie opere a stampa.
- Collezione Castellani e sala degli incisori a Collegio Raffaello, Urbino: Patrimonio Unesco dal 1998, Urbino fu uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano. Il Collegio Raffaello è ubicato nel centro storico della città, in Piazza della Repubblica, un palazzo fatto costruire da papa Clemente XI Albani. Durante le Giornate FAI di Primavera 2024 i visitatori saranno guidati in un percorso dedicato all’incisione che prenderà avvio con attività laboratoriali per spiegare i differenti sistemi di stampa. La visita procederà in due Sale che ospitano preziose stampe donate da importanti artisti alla Città di Urbino.
- Collezioni mineralogiche e naturalistiche a Urbino: fondata nel 1506, l’Università di Urbino è una delle più antiche d’Europa. Durante le Giornate FAI i visitatori potranno visitare le Collezioni mineralogiche e le Raccolte geonaturalistiche e potranno ammirare sia campioni naturali sia le loro rappresentazioni in volumi scientifici di grande rilevanza storica di autori del Cinquecento e Seicento. Tali volumi, presenti nello spazio espositivo, potranno essere “sfogliati” virtualmente dai visitatori attraverso il portale Sanzio Digital Heritage.
- Gabinetto di fisica al collegio Raffaello, Urbino: è la più antica istituzione scientifica dell’ateneo urbinate ed è ubicato nel centro storico della città, nel Collegio Raffaello. Annovera una delle più importanti collezioni universitarie di strumentazione storico-scientifica del nostro Paese, con oltre 700 strumenti scientifici, databili tra la seconda metà del XVIII e i primi anni del XX secolo. Essi rappresentano una testimonianza “eccezionale” dell’attività didattica e di ricerca nel campo della fisica, svolta nell’ateneo urbinate a partire dalla fine del Settecento.
- Museo dei gessi di Palazzo Albani, Urbino: gestito dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Urbino, il museo si trova nell’imponente struttura di Palazzo Albani, e comprende una collezione di quarantuno calchi. Nelle Giornate FAI di Primavera, la visita al Museo dei Gessi farà scoprire il ruolo che i calchi dalla statuaria antica hanno ricoperto nella storia della cultura visiva occidentale, favorendo la trasmissione di modelli dal forte statuto iconico ed ancora oggi ampiamente citati e riprodotti in molteplici forme.
- Orto botanico dell’università di Urbino Carlo Bo: era in origine un grande orto recinto, comunicante con l’antico convento di San Francesco. L’orto è suddiviso in tre terrazzamenti e una serra principale, che contiene in inverno le piante più delicate. Per le Giornate del FAI di Primavera 2024 in linea con il tema scelto per le sedi di Ateneo dell’Università, “l’incisione nella divulgazione scientifica”, oltre alla visita guidata del museo vivente “Orto Botanico” si esporranno alcuni volumi antichi legati alla biologia vegetale e alla botanica.
Tutti i visitatori potranno sostenere il FAI. È infatti suggerito un contributo non obbligatorio di 3 euro. La donazione online consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti.
Chi lo vorrà potrà anche iscriversi al FAI online oppure nelle diverse piazze d’Italia durante l’evento. Agli iscritti saranno dedicate aperture speciali. Prenotazione online consigliata (salvo diverse indicazioni segnalate sul sito) su www.giornatefai.it; i posti sono limitati.