È tornato il periodo più magico dell’anno e abbiamo tante buone ragioni per amarlo. Oggi vi parliamo dei dolci di Natale nelle Marche: abbiamo selezionato alcune delle ricette che, siamo sicuri, continuano ad essere scritte in molti quaderni con le mani sporche di farina, e la voglia di gustare poi questi dolci con la famiglia e gli amici.
• I cavallucci
Il primo dolce tipico del periodo natalizio che vi presentiamo sono i cavallucci. Originari di Apiro, in provincia di Macerata, e dei paesi vicini, sono piccoli dolci piuttosto sostanziosi perché al loro interno ci sono la frutta secca, ovvero noci, nocciole e mandorle, il cioccolato, i canditi, i fichi secchi, l’uvetta e la sapa. Sapete cos’è la sapa? È il mosto cotto e concentrato per ebollizione.
Tra gli ingredienti dei cavallucci troviamo anche il caffè e liquori come il marsala o il mistrà, che è a base di anice verde ed è un prodotto caratteristico della nostra regione. Dopo aver fatto riposare il ripieno, si farciscono dei pezzetti di sfoglia a cui si dà la forma di ferro di cavallo e che, dopo la cottura in forno, vengono spesso colorati con l’alchèrmes.
Come ogni preparazione tipica che si rispetti, anche quella dei cavallucci può avere delle piccole varianti perché è strettamente legata alla tradizione di ogni famiglia. Ecco la ricetta scaricabile di Tasting Marche
• Il frustingo
“Frustingo” ad Ascoli Piceno, “fristingo” o “lu ficusu” a Fermo, “frostengo” o “pistingo” a Macerata, “brostengo” a Pesaro: tanti sono i nomi con cui è chiamato questo dolce di Natale nelle Marche, quanto è antica la sua storia. Si dice infatti che inizi circa duemila anni fa! La preparazione del frustingo si è naturalmente evoluta con il passare del tempo e ci piace pensare che nel corso degli anni sia stata annotata in molti ricettari, passati poi di generazione in generazione.
Genuino come ogni dolce della tradizione, il frustingo continua ad essere preparato in parecchie zone del nostro territorio. Si presenta basso e compatto ed è arricchito con fichi secchi, uva passa, canditi, mandorle e noci. Per scoprire le dosi di tutti gli ingredienti e imparare il procedimento, vi consigliamo di seguire la ricetta passo passo di Sonia Darini nel nostro post dedicato a questo dolce natalizio!
• La pizza di Natale
Avete mai assaggiato una pizza dolce? Al contrario di quanto sembrerebbe dal suo nome, la pizza di Natale è infatti il terzo dolce che vi proponiamo, tra quelli particolarmente diffusi nella nostra regione durante questo periodo di festa. È una preparazione semplice e di origine contadina, ma ricca di ingredienti che caratterizzano molti dolci natalizi nelle Marche, ovvero la frutta secca come noci, nocciole e mandorle, l’uvetta, i fichi secchi. Amalgamateli alla pasta del pane insieme alla scorza grattugiata di limone e di arancia, allo zucchero, e a un po’ di cacao e di olio d’oliva. Otterrete una “pizza de Natà” (potreste sentirla chiamare anche così) profumata, dal sapore inconfondibilmente invernale e che sa di tradizione.
• Il torrone biondo di Camerino
Conoscete il biondo di Camerino? Stiamo parlando del torrone che è nato alla fine dell’Ottocento dalla famiglia di pasticceri camerinesi Francucci. Fin dall’inizio il torrone di Camerino si è fatto conoscere per la sua qualità, tanto da arrivare anche sulla tavola della Real Casa Savoia.
La sua storia continua grazie a Paolo Attili quando, trentacinque anni fa, prende in mano la pasticceria insieme alla ricetta del torrone. Oggi potete provarne ben diciotto varianti, dalle più particolari a quella storica del “biondo”, che è molto friabile ed è fatto con il miele, le mandorle, lo zucchero. Come per tutti i prodotti artigianali marchigiani, c’è bisogno di ottime materie prime e di tempo: ci vogliono, infatti, almeno cinque ore di cottura lenta nell’apposita caldaia.
Quale evento migliore della Festa del Torrone a Camerino per mangiarlo? Giovedì 6 gennaio 2021, il giorno dell’Epifania, ci sarà la diciannovesima edizione. In questa occasione viene preparato il torrone più lungo del mondo: pensate che quattro anni fa un chilometro di questo dolce attraversava le vie del paese!
• “Lu serpe”
L’ultimo dolce del Natale marchigiano che vi suggeriamo ha un nome curioso che ne ricorda la forma: “lu serpe”. È tipico in particolare di Falerone, in quanto si dice che la sua ricetta sia stata inventata nel monastero di questo piccolo paese nel fermano. Le monache clarisse hanno tramandato, infatti, la tradizione di sfornare “lu serpe” a partire dall’otto dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione, fino al periodo delle feste natalizie. Mangiare questo serpente di pasta frolla diventa quasi un rito, perché sembra rappresentare la fine del peccato originale, cancellato dalla nascita di Gesù.
Con un ripieno di mandorle e amaretti aromatizzato alla cannella, questo dolce viene poi glassato e decorato per farlo assomigliare a “lu serpe”. Che ne dite di prepararlo questo Natale per stupire parenti e amici? Ecco la ricetta del blog “Con in faccia un po’ di sole”!
Siamo curiosi di sapere quali sono i dolci di Natale che non possono mancare a casa vostra, scrivetelo nei commenti o condividete le vostre foto sui social usando l’hashtag #destinazionemarche
Info utili
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Foto nell’immagine in evidenza di (da sinistra):
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I cavallucci! A casa mia non possono mancare, a Natale, i cavallucci che prepariamo, in casa, insieme ai miei genitori.