La storia delle Marche, le origini della cui civiltà si perdono in epoche remote, può essere riscoperta con un percorso attraverso i sette parchi archeologici riconosciuti e tutelati dalla Regione Marche. La nostra regione ha visto, infatti, fiorire la cultura picena ed è diventata parte integrante di quella romana.
Oggi partiamo insieme per un viaggio sulle strade percorse dai nostri avi!
Parco archeologico Forum Sempronii (Fossombrone – PU)
Forum Sempronii è un’antica città romana che sorge a circa 2 km da quella che oggi è chiamata Fossombrone. La zona era nota fin dall’epoca picena e la sua importanza commerciale aumentò in età romana, grazie alla sua posizione strategica sulla Via Flaminia che, a partire dal 220 a.C, rappresentò il più importante collegamento tra Roma e la Pianura Padana.
La fondazione di Forum Spempronii viene attualmente datata intorno al I-II secolo a.C.; la città divenne Municipium nel I secolo a.C. e mantenne la sua importanza fino ai primi secoli della Roma imperiale.
Il Parco Archeologico Forum Sempronii si trova nella località di San Martino del Piano, accanto alla Chiesa di San Martino. La città si estendeva per 25 ettari e la via Flaminia era il suo Decumanus Maximus, tagliato da vari assi paralleli minori.
Nel corso degli scavi sono state scoperte parti di una domus con atrio corinzio e pavimenti mosaicati di pregio; lungo i tratti di strada percorribili è possibile osservare diverse strutture tra cui i resti di un grande impianto termale, composto da più di 20 ambienti disposti intorno ad un cortile centrale.
Parco archeologico Suasa Senonum (Castelleone di Suasa – AN)
L’antica città romana di Suasa è situata a circa 2 km dall’attuale comune di Castelleone di Suasa e si affacciava su una strada, più antica della Via Flaminia, che univa Roma alla costa; la città era anche attraversata dalla Via Salaria Gallica, percorsa fin dall’età preromana.
I romani iniziarono a frequentare questa zona a seguito della Battaglia di Setinum (295 a.C.) e nel I secolo a.C. la città divenne un Municipium; questo portò allo sviluppo urbano che vide la costruzione di abitazioni e numerosi edifici pubblici, quali il teatro, l’anfiteatro e il foro. La città venne abbandonata intorno al V-VI secolo d.C.
Oggi è possibile visitare l’antica Suasa, con la prestigiosa Domus dei Coiedii, l’abitazione di una delle più facoltose famiglie dell’epoca. È possibile ammirare anche l’anfiteatro, il foro e una domus di età repubblicana. Va infine ricordato che nella zona sono state individuate anche due necropoli e altri edifici abitativi.
Parco archeologico Sentinum (Sassoferrato – AN)
L’antica città di Sentinum, che sorge a meno di un chilometro dall’attuale Sassoferrato, è nota per essere stata lo scenario della Battaglia delle Nazioni avvenuta nel 295 a.C. che diede il via alla colonizzazione, da parte di Roma, del territorio che si affaccia sul medio-adriatico.
La città fu distrutta nel 41 a.C durante lo scontro tra Marco Antonio e Ottaviano, passato alla storia come Guerra di Perugia. In seguito, la città fu ricostruita ed ampliata, con l’aggiunta di una cinta muraria difensiva di epoca augustea. L’antica città fu definitivamente abbandonata tra l’VIII e il X secolo d.C.
L’impianto urbano della città, organizzato su decumani e cardini, è ancora ben riconoscibile nel Parco archeologico di Sentinum. Di particolare rilievo i resti dell’impianto termale con i suoi spazi. Sono inoltre visibili i resti di un atelier del bronzo, di una fornace per la lavorazione del vetro e di numerose abitazioni.
Al di fuori della cinta muraria, nella località Santa Lucia, è attestata la presenza di un ampio edificio adibito, anche questo, ad uso termale.
Parco archeologico Urbs Salvia (Urbisaglia – MC)
La città di Urbs Salvia nacque come colonia romana nel II sec. a.C. con il nome di Pollentia sulla strada che collegava Asculum (Ascoli Piceno), la capitale dei piceni, a Forum Sempronii (Fossombrone). Questa colonia sorse con una funzione di controllo strategico su questa importante via di comunicazione. Dell’originaria Pollentia oggi rimangono solo pochi resti inglobati nelle strutture successive, realizzate a partire dall’età Augustea. Proprio in questo periodo, la città fu oggetto di una totale riorganizzazione urbana e prese il nome di Urbs Salvia.
Centro molto ricco per tutta l’età imperiale, venne abitata fino al VI secolo d.C. quando la popolazione iniziò ad abbandonarla per spostarsi sul colle San Biagio, area più facilmente difendibile dove oggi sorge il centro storico di Urbisaglia.
I resti della città di Urbs Salvia sono visibili nell’omonimo Parco Archeologico che si sviluppa su circa 40 ettari: nel percorso è possibile osservare il serbatoio idrico della città, un imponente muro di terrazzamento, noto come “edificio a nicchioni”, il teatro, un tempio con criptoportico, la cinta muraria e l’anfiteatro, di cui resta il perimetro interamente conservato fino al primo ordine.
Parco archeologico Septempeda (San Severino Marche – MC)
La città romana di Septempeda, i cui resti sono visibili nel Parco Archeologico poco distante dal centro di San Severino Marche, ebbe origine in un territorio già abitato in precedenza.
La città di Septempeda, costruita in un’area abitata fin dal III secolo a.C., fa parte dei centri appartenenti alla Regio V Picenum. La città venne abbandonata, come nel caso di altri centri marchigiani, dopo le invasioni dei Goti del VI secolo d.C.
Nel parco archeologico è possibile osservare alcune parti della cinta muraria che circondava la città e i resti della porta Sud. Inoltre, sono ben visibili i resti di un impianto termale.
Nel corso degli scavi sono stati, inoltre, individuati i resti di alcune domus e fornaci che però non sono più visibili. Lungo la via Flaminia Camellaria, a Est e a Ovest dell’antico centro urbano, sono invece stati rinvenuti i resti delle antiche necropoli cittadine.
Parco archeologico Falerio Picenus (Falerone – FM)
I resti dell’antica città romana di Falerio Picenus sono visitabili nel parco archeologico omonimo che sorge in località Piane di Falerone, vicina al centro storico di Falerone.
Le moderne costruzioni hanno modificato l’impianto della città romana che divenne colonia in età Augustea, ma sono ancora evidenti il tracciato del Cardo e del Decumano.
Presso il Parco Archeologico è possibile ammirare diverse strutture di epoca romana, tra le quali lo splendido teatro costruito in età augustea, ancora oggi utilizzato nel periodo estivo per gli spettacoli dal vivo, che fu oggetto di modifiche fino al III sec. d.C.
A poca distanza dal teatro sono presenti anche i resti dell’anfiteatro e una grande cisterna che prende il nome di “Bagni della Regina”, presumibilmente costruita tra il I secolo a.C e il I secolo d.C.
Parco archeologico naturalistico Civita (Cupra Marittima – AP)
Il territorio di Cupra Marittima fu una zona densamente abitata fin dal VIII secolo a.C., l’epoca alla quale risalirebbe il tempio della dea Cupra, finché, nel 49 a.C., la città divenne Municipium di Roma.
La città di Cupra vanta un importante Parco Archeologico Naturalistico Regionale, situato in località “La Civita”, che mostra i caratteri dell’antica città romana. Sono visibili parte dell’antico lastricato, i resti del Foro, con un tempio su podio inserito fra due archi d’ingresso alla piazza (rispettivamente del I e del II secolo d.C.), quelli di un grande edificio pubblico e la stanza affrescata di una domus nobiliare.
Poco distante dal Parco, troviamo anche gli affascinanti resti di una elegante villa romana del II sec. d.C., dotata di una stanza per banchetti abbellita da giochi d’acqua e ambienti termali. Gli scavi hanno portato alla luce un’abside affrescata con scene di pesca e animali mitologici e ambienti destinati alla spremitura di uva e olive di una più antica fattoria, costruita nel II secolo a.C.
Penso sia necessario pubblicare una guida relativa ai parchi archeologici delle marche