I teatri storici della provincia di Ascoli Piceno

Il teatro è un luogo dove la finzione diventa realtà e la cultura arriva all’umanità: un luogo magico che diventa ancora più bello se accompagnato da un’architettura antica, senza tempo.  Oggi vi proponiamo una selezione dei teatri storici della provincia di Ascoli Piceno.

Dovete sapere che dei settantatré teatri storici presenti nelle Marche, sedici si trovano nella provincia di Ascoli Piceno. Questa provincia delle Marche è l’unica ad avere due teatri storici in una città: Teatro Ventidio Basso e Teatro dei Filarmonici, entrambi ad Ascoli Piceno.

Questa zona si caratterizza per l’esistenza di una percentuale consistente di sale teatrali risalenti ai primi decenni dell’Ottocento, testimonianza di una tradizione proseguita con linearità. Oltre ai luoghi, ricorrono spesso i nomi  di noti progettisti: il celebre Ireneo Aleandri, autore dello Sferisterio di Macerata, lasciò il segno del suo neoclassicismo nel teatro Ventidio Basso; il ticinese Pietro Maggi invece era specializzato nell’inserire le sue sale per lo spettacolo negli antichi palazzi comunali, come ad Offida e Ripatransone.

Questa  la tradizione è stata portata avanti nei secoli, custodendo gelosamente queste preziose gemme che tutt’ora promuovono la cultura.

Il Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno

Di fronte al Chiostro Maggiore di San Francesco e a pochi passi dalla splendida Piazza del Popolo, nel cuore della città di Travertino, è situato il Teatro Ventidio Basso. Questo luogo di cultura deve il suo nome a un giovane ascolano, vissuto nel I secolo a.C., fatto prigioniero nella guerra che sottomise Ascoli a Roma, ma che, grazie alle sue doti militari, riuscì a salire i gradi della gerarchia militare romana.

Questo maestoso teatro ha quattro ordini di palchi e un loggione a galleria; questa struttura si pone in continuità con quella precedente che risaliva al 1579 e si trovava a palazzo Anzianale. L’ultima stagione teatrale si concluse nel 1839 e, nello stesso anno, il progetto del nuovo teatro con una nuova sede fu affidato ad Ireneo Aleandri,  già ideatore dello Sferisterio di Macerata e del Teatro di Spoleto.

La struttura dell’attuale teatro è imponente, la facciata neoclassica in travertino ha un colonnato centrale composto da sei maestose colonne ioniche in pietra, tutto l’edificio è abbellito da statue opera di Giorgio ed Emidio Paci e all’interno, dal foyer ai palchetti, è impreziosito di stucchi e decorazioni di grande maestria artigiana.

Di particolare pregio è il sipario raffigurante Il trionfo di Ventidio Basso sui Parti, i quadri di mezzo, le muse, le medaglie sono invece opera dell’anconetano Vincenzo Podesti. I volti degli affreschi di Pietro Carbonari di Jesi ed il soffitto fu dipinto da Ferdinando Cicconi. Entrare in questo teatro significa non solo godersi uno spettacolo musicale, di prosa o lirica, ma riempirsi gli occhi di bellezza!

Scopri le 10 cose da fare e vedere ad Ascoli Piceno 

Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno

Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno

Teatro dei Filarmonici ad Ascoli Piceno

Era il 1827 quando si costituì una Società Filodrammatica composta da 18 nobili e 7 nobildonne, presieduta dal Conte Orazio Piccolomini. Il piccolo teatrino, sede della società, diventò ben presto insufficiente per i soci che in pochi anni aumentano di numero. Nel 1829 si raccolsero i fondi per la realizzazione della nuova fabbrica, affidando il progetto della sala all’architetto Ignazio Cantalamessa.

Nel 1860 il teatro fu gestito dal Comune fino al 1897, quando divenne proprietà della Società Filarmonica Ascolana che lo ristrutturò integralmente. Su progetto dell’ingegnere Giovanni Serpentini si costruirono i palchi e si ampliò il proscenio.

In seguito venne acquistato da privati, e nel 1917 trasformato in cinema. La sala interna, nel successivo cambio di utilizzo a sala cinematografica, ha mantenuto in buona parte l’aspetto dell’intervento di fine ’800. La facciata esterna ad opera dell’architetto Gabriele Gabrielli, si inserisce nel puzzle perfetto e armonioso di Ascoli Piceno, chiamata la “città di Travertino” per la presenza di questa nobile pietra in molti palazzi del centro storico.

Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno

Teatro dei Filarmonici di Ascoli Piceno

 Teatro dell’Arancio di Grottammare 

Ogni teatro storico ha un nome legato alla vita cittadina, come nel caso del Teatro dell’Arancio, così denominato in ricordo della pianta che era collocata al centro della piazza antistante e custodita da un cittadino incaricato annualmente dal comune. Questo luogo fu costruito per volere delle classi più abbienti della società, nell’ultimo decennio del Settecento dall’architetto ticinese Pietro Maggi.

La facciata del teatro è in mattoni a vista, si sviluppa su tre ordini di diversa altezza e il prospetto dell’edificio è concluso dalla torre civica che svetta sulla città. Entrando in questo teatro ci si accorge subito, rivolgendo il naso all’insù, della nicchia contenente la maestosa statua di Papa Sisto V, modellata dall’artista Stefano Interlenghi, per sottolineare il legame tra il Papa e la sua terra natale.

L’edificio precedente era in legno con tre ordini di palchi, ma degli arredi originali non è stato conservato niente: il legname presente nel teatro, fu utilizzato per le bare durante l’epidemia di spagnola, tra il 1916 e il 1918. Nel 2003, dopo quasi un secolo ed un accurato restauro, l’edificio è tornato a essere agibile e la struttura è stata attrezzata come spazio espositivo.

Il Teatro Mercantini di Ripatransone

 Lo stesso architetto che realizzò il Teatro di Grottammare e quello di Offida, Pietro Maggi, fu incaricato di costruire il Teatro Mercantini di Ripatransone nel 1790. Il progetto prevedeva la realizzazione di nuovi spazi all’interno dell’involucro rappresentato dal trecentesco Palazzo del Podestà. Il teatro aprì i battenti nel 1824, seppure incompleto dell’ultimo ordine dei palchetti, oltre che del suo sistema di copertura definitivo.

Successivamente l’incarico passò all’architetto Francesco Bassotti che lo completò e seguì l’apertura definitiva nel 1843, avvenuta con la “Lucia di Lammermoor”del compositore lombardo Gaetano Donizetti, un evento senza precedenti per il borgo di Ripatransone e la sua comunità.

Gli spazi teatrali sono accessibili dal portico del Palazzo del Podestà (detto degli Anziani), caratterizzato da una sequenza di archi a tutto sesto su pilastri in pietra che conferiscono una grande solennità alla struttura. Sul finire del XIX secolo la facciata del palazzo fu completata con due quinte laterali donando maggiore simmetria alla scultura.

Quando si entra nella sala ferro di cavallo, non si può non notare il plafone, decorato con motivi floreali e con una serie di medaglioni, alcuni dei quali raffiguranti i volti di Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, di Vittorio Alfieri, Vincenzo Bellini, Carlo Goldoni ed infine di Pietro Metastasio. Il teatro, chiuso per restauri nel 2008, è stato riaperto nel 2012 ed ora la struttura è completamente accessibile ai fruitori diversamente abili. Oggi ospita stagioni di prosa, lirica e concerti.

Teatro Mercantini di Ripatransone

Il Teatro Serpente Aureo di Offida

Gli archivi storici comunali di Offida conservano gelosamente la storia di questo teatro che sembra un cammeo incastonato in un gioiello, il borgo storico appunto. E’ noto che prima del 1768 esisteva, in una sala del Palazzo Comunale (sala consiliare), un palcoscenico a “guisa di teatro”, costruito “senza distinzione di ceto”.

Per costruirne uno più idoneo, nel 1768, fu accolta la proposta di Paolo Cipolletti e Gaetano Castellotti consistente nella realizzazione di un teatro in legno con un palcoscenico e 29 palchetti in giro di tre ordini, da dislocarsi al posto di quello esistente, dove le famiglie nobile erano chiamate a pagare 8 scudi per avere il palchetto.

La struttura nel 1771 risultò troppo piccola e molti nobili rimasero senza palco, ma soltanto nel 1820 su disegno dell’architetto Pietro Maggi si ampliò il progetto. L’attuale Teatro Serpente Aureo, rimodernato nel 1862, è un vero gioiello di concezione barocca a “ferro di cavallo”. Seppur non abbia un ingresso proprio, l’atrio del Teatro è adornato con statue rappresentanti quattro Muse e, entrando nella sala, si rimane estasiati dal lampadario artistico con globi di cristallo e dagli stucchi ed intagli dorati su fondo verde, opera dell’artista offidiano G. Battista Bernardi.

La volta, raffigurante Apollo e le Muse, venne dipinta da Alcide Allevi (1831-1893): otto medaglioni rappresentano i più illustri autori della lirica e della prosa. Sul palcoscenico si conserva ancora il vecchio sipario con dipinta la leggenda del mitico Serpente d’Oro.

Negli anni sono state modificate varie parti, come l’illuminazione e la platea e il palco con la cabina per le proiezioni cinematografiche.  Attualmente la struttura ospita stagioni di prosa, lirica e concerti oltre a manifestazioni culturali e i Veglionissimi di Carnevale, evento molto sentito del carnevale Storico di Offida.

Scopri cosa fare e vedere ad Offida 

Teatro del Serpente Aureo di Offida

Teatro Serpente Aureo di Offida

Il Teatro comunale Concordia di San Benedetto del Tronto

Teatro Concordia di San Benedetto del TrontoIl Teatro Comunale Concordia di San Benedetto del Tronto, fu edificato nel 1827 per volere dell’Associazione dei filarmonici locali. Il nome è collegato agli aspri litigi tra le varie famiglie nobili che, grazie a questo teatro, avevano trovato il modo di fare la pace.

Questo luogo di cultura, più di ogni altro seguì le alterne vicende della città, non fu soltanto utilizzato per le rappresentazioni teatrali. Nei decenni venne occupato dalle truppe nel passaggio per l’Unità d’Italia, durante il primo conflitto mondiale; successivamente fu utilizzato come sala di processi, seggio elettorale, per assemblee per la Società di Mutuo Soccorso, feste e lotterie di beneficenza, conferenze e celebrazioni patriottiche e con l’avvento del Fascismo, utilizzato per manifestazioni politiche. Oggi questo teatro vive di musica ed eventi lirica, è uno dei luoghi più cari agli abitanti della città.

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