Nelle Marche ogni collina ha il suo vino e ad ogni mutazione del paesaggio corrispondono aromi più o meno intensi e decisi. Quindici sono i vini Doc e cinque i Docg che accompagnano i piatti tipici a base di pesce o di carne della cucina locale.
Con il Maestro Sommelier AIS Marche Gualberto Compagnucci (direttore della rivista Sommeliers Marche Magazine) iniziamo un viaggio alla scoperta delle grandi Marche dei Vini.
Terra di confine o Terra cerniera tra nord e sud ed ancora ventricolo sinistro d’Italia e Regione pluralista, questi i termini con i quali si indicano le Marche. A tali termini aggiungiamo anche Terra di Vini, Vini dalle particolari peculiarità che ne fanno spesso delle unicità mondiali. Da nord a sud, dall’Adriatico agli Appennini seguendo i corridoi del complesso morfologico collinare tra i più interessanti del Bel Paese, dominati dai suoi medievali turriti Paesi, con ambienti microclimatici e composizioni geopedologiche particolarmente favorevoli, la viticoltura impera su tutte le provincie.
Dal Bianchello del Metauro e le varie Denominazioni Colli Pesaresi a quelle di Offida e Rosso Piceno superiore, passando per le terre del Pergola rosso, del Lacrima di Morro d’Alba, dei Verdicchio dei Castelli di Jesi e Matelica e ancora affiancando la montagna marina del Rosso Conero entrare nel cuore dei Colli Maceratesi con il Ribona, il San Ginesio e la Vernaccia di Serrapetrona.
Passerina, Pecorino, Falerio i vini dei territori più meridionali completano la vasta gamma dell’orgoglio enologico delle Marche. Spumanti Metodo Classico e Martinotti fanno ormai da tempo sfoggia delle loro eleganti personalità in tutti i territori e… dico da tempo molto lontano visto che nella prima metà del seicento, cinquant’anni prima dell’Abate Dom Perignon, il fabrianese dott Francesco Scacchi già citava ampiamente i Vini mordaci (spumanti) del territorio.
Ammiccanti e profumati rosati stanno ammaliando i più dotati degustatori ed ancora i preziosi Vini passiti, spesso botritizzati, competono oggi con i più grandi Sauternes bordolesi e Tokaji Aszu ungheresi ai quali hanno spesso sottratto i più qualificanti trophy mondiali.
Che dire poi dei maestosi Verdicchio che nelle recensioni di tutte le Guide nazionali degli ultimi dieci anni risultano essere i bianchi più celebrati d’Italia. Ma…anche nei Vini IGT con tagli internazionali come il grande Pelago vendemmia 1994 le Marche si sono cinte di medaglia d’oro a livello mondiale al’ International Wine Challenge di Londra e per ricordare ancora la stessa aurea vittoria del Verdicchio DOC passito Tor di Ruta 2005 al Mundus Vini tenutosi in Germania.
Molti altri Trophy internazionali hanno incoronato i Vini delle Marche e non ci rimane altro che credere nelle nostre grandi potenzialità e… soprattutto nel vincente rapporto qualità prezzo dove riusciamo a snobbare i più dotati, blasonati e sciccosi Vini di Francia ed oltre. Il tempo ci sta già dando ragione.
La guida “Le Marche nel bicchiere”
Volete scoprire una completa ed utile guida dell’enologia Marchigiana? “Le Marche nel bicchiere” è una rassegna cartacea ed online in cui i Sommelier delle Marche raccontano i vini scelti dai produttori.
Una guida (in italiano e inglese) che illustra un ampio panorama della produzione enologica marchigiana, con inserti dedicati agli spumanti, ai vini da tartufo, agli oli monovarietali e ai vini passiti. Uno strumento per conoscere il territorio e le sue eccellenze, con schede di analisi sensoriale dei prodotti presentati da 242 cantine e 42 produttori di oli monovarietali, l’enogastronomia delle Marche in un comodo volume tascabile.
Le schede contengono una breve descrizione dell’azienda, la degustazione di due vini scelti della cantina, una proposta di abbinamento e la segnalazione di altri vini prodotti.
Le degustazioni sono state effettuate alla cieca dalla Commissione di Degustazione dell’AIS Marche, coordinata da Giannetto Pergolotti e Enzo Torelli, seguendo la metodologia e la scheda organolettica utilizzata dall’Associazione Italiana Sommelier che prevede una valutazione con un punteggio in centesimi. Di ogni vino degustato viene fornita una specifica analisi organolettica e un piatto in abbinamento. Sono inoltre indicati: tipologia, uvaggio, gradazione alcolica e il prezzo consigliato per la vendita in enoteca, dichiarato dai produttori stessi.
Le eccellenze sono indicate con il ‘Picchio’, simbolo della Regione Marche, ed è stato assegnato a quei vini che hanno particolarmente colpito i sommelier degustatori nell’aspetto qualitativo.
Il salvadanaio: il parametro di sicuro interesse per il consumatore è il favorevole rapporto qualità-prezzo che viene indicato nella guida con il simbolo del salvadanaio. Tale rapporto è calcolato tramite uno specifico algoritmo che non tiene conto soltanto del prezzo del vino dichiarato dal produttore e della sua valutazione qualitativa scaturita dalle degustazioni professionali.
La guida è a cura dell’ Ais Marche, l’Associazione Italiana Sommelier delle Marche, emanazione territoriale dell’Associazione Italiana Sommelier. L’AIS Marche ha sede sociale in Fermo e sede operativa presso l’Assam di Osimo Stazione (via Industria n. 1. Tel 071 808226). Nella Regione Marche si declina in otto Delegazioni che, capillarmente, organizzano in regione i corsi per sommelier, degustazioni guidate, seminari a tema, cene, viaggi studio presso aziende vitivinicole, oltre a manifestazioni enologiche.
La guida è disponibile nelle edicole, nelle librerie e online.
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