Gli itinerari del foliage nelle Marche

L’autunno invita a lunghe passeggiate tra i boschi per ammirare i caldi colori che solo questa stagione riesce a regalare. Siete pronti a partire con noi? Zaino in spalla e scarponcini comodi, vi aspetta un viaggio alla scoperta dei più bei foliage nelle Marche, da nord a sud attraversando i principali parchi naturalistici della nostra regione.

Cos’è il foliage?

È lo spettacolo naturale delle foglie degli alberi che in autunno, prima di staccarsi dai rami, cambiano il loro colore passando dal verde cangiante alle calde sfumature del giallo, dell’ocra, dell’arancio, fino ad arrivare al rosso e al marrone. Un mutamento che avviene gradualmente e non allo stesso modo per tutti gli alberi e che carica i paesaggi di colori meravigliosi che invogliano ad uscire nei boschi per ammirare e fotografare uno spettacolo senza eguali.

Foliage – Foto di Maria Cristina Mosciatti

Non a caso è uno dei fenomeni naturali più fotografati al mondo tra fine settembre e novembre. Sarà quindi un piacere organizzare passeggiate e trekking nella natura, itinerari che profumano di castagne, funghi e vino novello. In questo articolo abbiamo selezionato i luoghi più belli dove ammirare il Foliage nelle Marche.

Il foliage nel Parco Sasso Simone e Simoncello

Nel cuore del Montefeltro, nella zona più settentrionale dell’Appennino umbro-marchigiano, vi è un’area protetta di 4.991 ettari, il Parco Naturale Regionale Sasso Simone e Simoncello costellato di borghi e centri storici. Dal parco ci segnalano alcuni itinerari interessanti in autunno:

Faggeta secolare di Pianacquadio

faggeta pianacquadio

Il bosco di Pianacquadio è un prezioso gioiello naturale nel cuore del Montefeltro. Si tratta di un esempio unico nel centro Italia costituito oltre che da faggi plurisecolari anche da esemplari di acero montano, di acero riccio, di acero napoletano, di acero campestre, di tiglio e di sorbo montano. È l’ultimo lembo importante di una immensa faggeta che un tempo ricopriva la sommità del Monte Carpegna.

Qui potrete ammirare alberi secolari e contorti, immensi e pacifici. Tra di essi c’è un antico faggio di 250 anni, alto circa 30 metri che regna sugli altri esemplari con il suo grande fusto svettante verso il cielo. Fra i più vecchi troviamo 4 esemplari fra i 180 e i 250 anni. Raggiungere la faggeta è semplice e alla portata di tutti. Si percorre la strada che va sul monte Carpegna e a circa metà percorso c’è un parcheggio ben segnalato. Da lì in 10-15 minuti a piedi si arriva alla faggeta.

Itinerario di trekking che attraversa la faggeta 

Il campanile di Frontino

campanile di Frontino ricoperto di foglie

Campanile di Frontino – Foto di Paolo Mini

Frontino è il borgo più piccolo della provincia di Pesaro Urbino, al cospetto del Monte Carpegna. È arroccato su uno sperone della valle del Mutino. Arrivando sembra di entrare in un salotto antico: le strade, le piazze sono lastricate di ciottoli, fiori e piante lungo le case a schiera, tutto è pulito e lucido. La punta di diamante è la sua torre trecentesca con orologio tutta ricoperta di foglie che in autunno diventano rosse.

La cerreta più grande d’Europa

Cerreta Sasso Simone

Gioiello del Parco, questo bosco di cerro è incorniciato dai due Sassi (Simone e Simoncello) che ricordano la Monument Valley americana in piccolo. La cerreta si estende dai piedi dei due Sassi fino al passo della Cantoniera di Carpegna, sviluppandosi dai 950 ai 1150 m di quota. Una passeggiata autunnale in questo luogo incantato vi permetterà di ammirare i colori del foliage fino a raggiungere i resti dell’antica Città del Sole.

Sasso Simone e Simoncello

Qui potrete incontrare un altro incantevole faggio monumentale di 160 anni posto a guardia del crinale che offre una stupenda visuale sulla piattaforma rocciosa del Sasso Simone e sulla antica strada selciata, che porta in pochi minuti alla vetta. Il sentiero n. 118 attraversa gran parte della cerreta, dalla Cantoniera verso i Sassi, prevalentemente in lieve pendenza, che permette di godere del paesaggio forestale, anche nei mesi invernali. La cerreta viene lambita anche dal sentiero n. 17.

Il foliage nella Riserva Naturale Gola del Furlo

Compresa nel territorio dei Comuni di Acqualagna, Cagli, Fermignano, Fossombrone e Urbino, è caratterizzata da 3.627 ettari di boschi, pascoli e cime incontaminate; un autentico paradiso, attraversato dal fiume Candigliano che si insinua tra le imponenti pareti rocciose della Gola, dove la suggestione del paesaggio si unisce a una prodigiosa ricchezza naturalistica. Ecco i suggerimenti per ammirare un foliage da favola:

Dove ammirare la bellezza del foliage della Gola del Furlo

Gola del Furlo dalla terrazza panoramica

Gola del Furlo dalla terrazza panoramica – Foto di Nicola Pezzotta

Per ammirare la suggestione del canion, del fiume e dei riflessi del tipico bosco di sponda caratterizzato dallo scotano, l’orniello e i pioppi con le loro sfumature gialle, rosse e arancioni che si alternano al verde smeraldo brillante dei lecci vi suggeriamo tre percorsi:

  • percorrere la Strada Flaminia, l’unica che attraversa la gola dall’interno.

Ammirare la gola dall’alto sulle terrazze panoramiche del Monte Pietralata. Ci sono due terrazze, facilmente raggiungibili anche in auto percorrendo la strada panoramica dalla località Furlo sino al Rifugio del Furlo (noto anche come Rifugio dell’Aquila). Da qui partono due sentieri che potrete percorrere a piedi: uno a destra che raggiunge la Terrazza panoramica Bassa. Il sentiero è tutto in sicurezza ed adatto anche per famiglie con bambini; uno a sinistra del Rifugio che raggiunge la Terrazza panoramica alta ma non è un percorso in protezione. Percorrendolo si arriva sopra i resti del profilo di Mussolini. In ultimo si può raggiungere la Terrazza panoramica attraverso un percorso di trekking adatto per escursionisti esperti percorrendo il sentiero 449

Itinerario di trekking fino alla terrazza panoramica

Visita il sito del Parco Gola del Furlo 

Il foliage nel Parco del Conero

Il monte che sovrasta il territorio della Riviera del Conero offre scorci incantevoli e un ambiente generoso di calde atmosfere anche d’autunno. Le pendici del Monte sono coperte, nel versante nord orientale, da sclerofille sempreverdi e caducifoglie (roverella, carpino nero, acero napoletano e orniello), mentre nelle pendici più soleggiate ed esposte a sud si rinviene la macchia mediterranea caratterizzata dalla presenza di specie come il leccio, il corbezzolo, il lentisco ed il terebinto.

I filari delle vigne del Rosso Conero

Vigneti del Conero con sullo sfondo Loreto

Vigneti del Conero con sullo sfondo Loreto – Foto di Enzo Torelli

Lo spettacolo di foliage più bello da poter ammirare in questa zona è quello dei filari delle vigne del Rosso Conero che si tingono di rosso. A tal proposito il Parco, tra i 18 sentieri che percorrono questa meravigliosa area, suggerisce il numero 315a (Monte Colombo) che attraversa una fascia collinare caratterizzata da un armonico paesaggio a mosaico tra ambienti naturali e zone coltivate che comprendono anche le vigne del Rosso Conero.

I sentieri del Parco del Conero 

I fiori e i frutti del corbezzolo del Conero

i frutti del corbezzolo

I frutti del corbezzolo – Foto di Raffele Pepa

Da fine ottobre potrete ammirare invece le particolari piante del corbezzolo, un arbusto sempreverde che troverete in grande quantità durante le vostre escursioni lungo i sentieri del Monte Conero, che in questa stagione presenta sia fiori bianchi riuniti in grappoli che frutti, o meglio bacche dal colore aranciato e rosso. Il frutto giunge a maturazione quando diventa rosso intenso; è dolce e gustoso e utilizzato soprattutto per fare buonissime marmellate

Il Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi è il “cuore verde” della Regione Marche e si trova sul versante appenninico della provincia di Ancona nei comuni di Serra San QuiricoGenga (con le note Grotte di Frasassi), Arcevia e Fabriano. Dei 35 sentieri del Parco ve ne segnaliamo tre particolarmente belli in autunno, condividendo con voi una curiosità. Sapete da cosa deriva il nome Gola della Rossa? Probabilmente dal rosso delle foglie di scotano che lo colorano in autunno. Quindi non vi resta che andarlo a scoprire con i vostri occhi!

Foglie di Scotano

Foglie di Scotano – Foto di Maria Cristina Mosciatti

Sentiero per la Grotta del Vernino

Foliage Gola della Rossa

Il sentiero 107A parte dalla carrareccia che dalla vecchia statale risale il versante sinistro della Valle del Vernino. Già dall’inizio del sentiero si può ammirare la parete rossa di scotano del Monte Murano. Oltrepassato un rifugio a 340 m s.l.m. si prosegue con alcuni tornanti fino alla Grotta del Vernino (565 m) ammirarne la sua entrata molto particolare a forma di buco della serratura. La grotta è abitata da colonie di pipistrelli, per questo non si può visitare senza il permesso del Parco. Il percorso fino alla grotta è semplice ed accessibile a tutti. Se volete percorrere tutto il sentiero ad anello del Vernino cliccate nel link sotto.

Itinerario Valle del Vernino

Valle Scappuccia

Valle Scappuccia

Valle Scappuccia – Foto di Pietro Cerioni

In questo passeggiata potrete ammirare a bassa quota specie di alberi che generalmente troviamo ad alta quota come i faggi che in autunno ci deliziano con i loro splendidi colori. La caratteristica di questo luogo è quella di avere una fenditura che si apre nella roccia molto suggestiva, formatasi in epoca remota per effetto dell’erosione del torrente Scappuccia. Potete percorrere il sentiero da qui oppure dall’abitato di Capo La Villa percorrendo un fitto bosco fino a raggiungere il fondovalle con il ruscello e la parete di roccia che chiude la valle. Se volete percorrere l’itinerario per intero cliccate nel link sotto altrimenti potete arrivare con la macchina sino alla fenditura rocciosa.

Itinerario per Valle Scappuccia 

Val di Castro

Foliage a Val di Castro

Foliage a Val di Castro – Foto di Pietro Cerioni

A Val di Castro troverete un nucleo secolare di faggi e di castagni voluto dai monaci vicino all’abbazia, sorta agli inizi dell’XI secolo per volontà di San Romualdo che vi morì nel 1027, che conserva interessanti affreschi. Quello che un tempo era un eremo fondato da San Romualdo è oggi un agriturismo e un’azienda agraria circondati da 1000 ettari di rigogliosa campagna, bosco, prati da pascolo e da un piccolo laghetto.

Il foliage nel Parco del Monte San Vicino e Canfaito

Si tratta della più giovane riserva naturale marchigiana: essa infatti è stata istituita nel 2009. L’area di tutela si espande per 1.452,13 ettari tra i comuni di San Severino, Matelica, Apiro e Gagliole, in provincia di Macerata. Questi sono i due itinerari consigliati per ammirare la bellezza del foliage:

Faggeta secolare di Canfaito

Faggeta di Canfaito

Faggeta di Canfaito – Foto di Giovanni Cherubini

Canfaito è un luogo magico delle Marche, dove la natura regna sovrana. Si tratta di un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, a circa 1000 metri di quota, all’interno della Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito. Qui potrete passeggiare immersi fra i faggi secolari e incontrare il faggio più antico delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia.

E’ il re indiscusso della faggeta, insieme ad altri due esemplari di poco più giovani. Lo si raggiunge da San Severino Marche, in provincia di Macerata, passando per la strada che porta al castello di Elcito, altra grande meraviglia di questo luogo. Si prosegue per tre o quattro chilometri su una strada tortuosa fino ad arrivare ad una stradina in terra battuta che si inoltra in un bosco di faggi.

Itinerario nella faggeta di Canfaito

Faggeta del Monte San Vicino

Faggeta del Monte San Vicino

Faggeta del Monte San Vicino – Foto di Maria Cristina Mosciatti

Dai Prati del Monte San Vicino si può imboccare il sentiero Matelica per raggiungere la vetta. Dalla strada il sentiero attraversa il prato in leggera salita e si infila nel bosco. Si percorre la bellissima faggeta con alberi ad alto fusto e radici esterne che formano figure suggestive e misteriose. Interessanti anche le carbonaie ancora ben visibili. Attraversata la faggeta  si raggiunge un sentiero roccioso che taglia il versante fino ad arrivare ad una panoramica fustaia di faggi dove si è in vista della croce. La risalita tra le pietre del pascolo sommitale si conclude alla croce

La Valle di Roti

Valle di Roti

Valle di Roti – Foto di Maria Cristina Mosciatti

Il sentiero parte da Braccano, il borgo dei murales, ed è alla portata di tutti. L’itinerario è un tratto del Sentiero Francescano ed è in leggera salita, poi pianeggiante fino a Roti dove si arriva accolti da una provvidenziale fonte perenne. Arrivati al bivio per il San Vicino, tenere la destra e proseguire diritti. Una volta superato un piccolo ponte si continua fino a raggiungere la strada sterrata per circa 1 km fino ad arrivare ad uno slargo dove si trovano le indicazioni del sentiero che porta alla Gola di Jana. Da lì si continua sempre diritto, non lasciando mai la strada, si prosegue per circa un’ora, si arriva ad un bivio, si prosegue verso sinistra fino a raggiungere i trocchi e successivamente l’Abbazia di Roti

Il foliage nel Parco dei Monti Sibillini

Nel cuore dell’Italia si ergono imponenti i Monti Sibillini con oltre venti vette che superano i duemila metri, fino a raggiungere i 2.476 m con il Monte Vettore. Il parco comprende un territorio di quasi 70.000 ettari dipinto da millenni di storia e cultura locale dove, ancora oggi, si percepisce la magica presenza della mitica Sibilla e si tramandano suggestive leggende. Gli itinerari suggeriti per ammirare la bellezza del foliage sono:

Gola dell'Infernaccio

Gola dell’Infernaccio – Foto di Adriano Ciclosi

  • E1 Da Tribbio a Monte Petrella “Sui passi dei Carbonari”: percorrendo questo sentiero, che attraversa i boschi della zona, si possono ripercorrere i passi degli antichi carbonai, osservare i querceti del versante sud del Monte Petrella, alcuni lembi di faggeta nei pressi del M. di Fiegni, le formazioni di carpino nero e le boscaglie di leccio del Fosso di Rio Vallone.

Carbonaie dei monti Sibillini – Foto di www.parks.it

  • E7 Da Visso al Santuario di Macereto “Le vie della fede”: l’itinerario ripercorre un tratto dell’antica via Lauretana. Il Santuario di Macereto che fu eretto nel 1529 racchiude la preesistente chiesetta del 1359, costruita, secondo la tradizione, nel punto esatto in cui un mulo, che trasportava un simulacro della Madonna, si fermò e non volle più ripartire “neanche a fottia di battiture”.
Santuario di Macereto

Santuario di Macereto – Foto di Veronica Spanu

  • E9 L’orrida Gola dell’Infernaccio, da Rubbiano a Capotenna: nella suggestiva gola scavata dall’azione del fiume Tenna, sembra ancora aleggiare il ricordo degli antichi riti negromantici di cui questo straordinario luogo fu teatro nel Medioevo. Al nome sinistro corrisponde, in realta, uno degli ambienti piu selvaggi e particolari del Parco. Il percorso proposto risale infatti il fiume e si addentra nella valle, fino alla sua sorgente, mostrando eccezionali paesaggi disegnati dall’acqua. Proseguendo verso Passo Cattivo e poi possibile scendere sull’altro versante dei Sibillini e raggiungere Ussita, Castelsantangelo sul Nera o Visso. L’itinerario è fruibile solo fino all’Eremo di San Leonardo.
Faggeta di San Leonardo

Faggeta di San Leonardo – Foto Franco Paolinelli

  • E16 Da Arquata del Tronto a Forca di Presta “Nel Comune dei Due Parchi”: Il percorso inizia da Arquata del Tronto, comune il cui territorio è ricompreso in due Parchi Nazionali: quello dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso e Monti della Laga. Esso si sviluppa poi, attraverso i rigogliosi castagneti, fino a raggiungere Forca di Presta da dove, i più sportivi, potranno poi anche raggiungere la cima del M. Vettore. Il percorso non ha subìto danneggiamenti ma vista la zona rossa del comune di Arquata del Tronto è necessario partire da Forca di Presta
Monte Argentella e cima del Monte Redentore

Monte Argentella e cima del Monte Redentore – Foto del Parco dei Monti Sibillini

Visita il sito del Parco dei Monti Sibillini 

Info utili

Questi sono gli itinerari suggeriti dai Parchi delle Marche, se avete un itinerario particolarmente suggestivo da segnalarci scrivetelo nei commenti. Grazie a tutti! 

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2 thoughts on “Gli itinerari del foliage nelle Marche

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