Secondo Plinio il Vecchio, scrittore e filosofo romano, e Strabone, geografo greco, i Piceni emigrarono dalla Sabina alle Marche seguendo il volo di un picchio che avrebbe mostrato loro la strada. Ed è proprio al picchio, picus in latino, animale sacro a Marte, che questo antico popolo deve il suo nome.
Siete pronti a partire per un viaggio nel tempo alla scoperta del popolo dei Piceni?
Per cominciare, un po’ di storia…
Quando si parla di “civiltà picena” si fa riferimento alla cultura sviluppatasi tra IX e III secolo a.C. sulla costa adriatica, in un territorio delimitato a nord dal fiume Esino, a sud dal fiume Pescara (oggi parte del territorio della Regione Abruzzo) e ad ovest dagli Appennini.
I reperti archeologici più significativi per conoscere questo antico popolo sono stati rinvenuti nelle necropoli, dal momento che i loro antichi centri abitati si sono trasformati nei secoli ad opera dei tanti popoli che hanno preso il loro posto.
Nell’economia picena, prevalentemente basata su agricoltura e allevamento, anche l’artigianato aveva un ruolo importante, visibile soprattutto nella metallurgia di bronzo e ferro, nella lavorazione di ceramica e ambra e nella produzione di tessuti.
Tra il VII e il VI secolo a.C. la civiltà picena conobbe il suo massimo splendore, ma nel IV secolo a.C. le cose cambiarono radicalmente: le popolazioni galliche conquistarono terreno a nord e i Siracusani, arrivati dal mare, conquistarono la città di Ancona rendendola una loro colonia.
Nel 295 a.C., a seguito della sanguinosa sconfitta del Sentino, e definitivamente nel 268 a.C., con il fallimento di alcuni moti di rivolta, i territori fino ad allora abitati dalla popolazione picena vennero assoggettati allo stato romano e l’Adriatico divenne a tutti gli effetti il limite orientale della potenza di Roma.
Oltre ai reperti presenti nelle due aree archeologiche picene regionali, quella di Sirolo e quella di Novilara, quasi tutti i musei archeologici della regione conservano e offrono ai visitatori reperti a testimonianza di questo popolo.
Venite a scoprire i 10 luoghi da visitare nelle Marche per partire alla scoperta dei Piceni e proseguite poi il vostro viaggio alla volta dei tanti altri musei sparsi sul territorio che vantano nelle loro collezioni reperti piceni!
1. Museo archeologico statale di Ascoli Piceno
Il Museo di Ascoli Piceno, ospitato all’interno del cinquecentesco Palazzo Panichi, ospita la più ampia raccolta di testimonianze della popolazione che aveva fatto della città la sua capitale.
I reperti esposti, provenienti da numerosi scavi effettuati negli anni nelle vallate del Tronto, del Tesino e in territori attualmente parte della Regione Abruzzo, vanno dall’età del bronzo al IV secolo a.C. È possibile ammirare oggetti provenienti dagli abitati della zona, dalle tombe fedelmente ricostruite e dai corredi di cui queste erano dotate, oltre alla stipe votiva rinvenuta nella vicina Cupra Marittima. Il museo, inoltre, vanta nella sua collezione il famoso Cippo di Castignano, rarissima testimonianza della scrittura picena.
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2. Museo civico archeologico “Guglielmo Allevi” di Offida
La città di Offida e il suo Museo archeologico offrono ai visitatori due intere sale dedicate alla civiltà picena, la prima ospita bronzi, armi e oggetti ornamentali, la seconda vasellame ceramico e bronzeo. Di particolare interesse anche una tomba perfettamente conservata ed esposta con l’intero corredo rinvenuto durante la campagna di scavo.
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3. Museo archeologico del territorio di Cupra Marittima
Palazzo Cipolletti, antico edificio nel borgo fortificato di Marano, fulcro medievale della città di Cupra Marittima, ospita il “Museo archeologico del territorio”.
La ricca collezione mette in luce l’importanza della citta per la popolazione picena, rendendo fruibili reperti che documentano rituali funerari e produzioni artigianali locali nel periodo che va dal VII al V secolo a.C.
I piceni dell’antica Cupra dovevano essere particolarmente ricchi, come testimoniano gli splendidi corredi funerari, maschili e femminili, e i numerosi anelloni in bronzo a quattro o sei nodi, oggetti tipici e misteriosi della civiltà picena.
4. Il territorio fermano: Fermo, Belmonte Piceno e Monterubbiano
Il territorio fermano è ricco di testimonianze relative all’epoca Picena.
I Musei Civici di Fermo, allestiti all’interno di Palazzo dei Priori, ospitano reperti per lo più provenienti dalle necropoli villanoviane e picene; in particolare sono esposte alcune urne biconiche, con i relativi corredi, che documentano la facies villanoviana fermana, contesto unico all’interno della regione Marche, testimonianza della presenza di popolazioni provenienti dall’Etruria.
Sono esposti, inoltre, alcuni corredi relativi a sepolture a inumazione, databili tra VI e IV sec. a.C. Un’intera sala è dedicata agli usi e costumi piceni, con reperti che comprendono armi, gioielli e oggetti di vita quotidiana classificati per tipologia. Di particolare interesse il vasellame in terracotta, con numerose forme che hanno resistito integralmente al passare dei secoli.
Nel piccolo borgo di Belmonte Piceno, nel museo comunale inaugurato nel 2015, è possibile ammirare alcuni dei reperti rinvenuti negli scavi iniziati in quel territorio all’inizio del ‘900. Si possono ammirare fotografie storiche e oggetti quali elmi, ruote, fibule con inserti in ambra e altre testimonianze.
Nel comune di Monterubbiano, piccolo borgo del fermano, il Museo Civico Archeologico allestito all’interno del Polo Culturale San Francesco. Il museo ospita molti reperti che testimoniano la storia del territorio dall’antichità al Medioevo. Nelle sale dedicate alla civiltà picena, è possibile ammirare i reperti provenienti dai corredi funerari della Necropoli di Epoca Picena di Contrada Crocifisso, databile al VI secolo a.C. e ascrivibile alla facies Piceno IV (580-520 a.C.)
5. Museo archeologico di Torre di Palme
Il museo archeologico di Torre di Palme, inaugurato nell’aprile del 2019 all’interno di un palazzo signorile, offre ai visitatori la ricostruzione di alcune tombe e dei rispettivi corredi funerari rinvenuti nelle tombe scoperte nei pressi del piccolo gioiello affacciato sul mare.
Di particolare rilevanza i reperti in ambra rinvenuti nelle tombe femminili e infantili.
6. Il territorio del maceratese: San Severino Marche e Tolentino
Il museo archeologico “Giuseppe Moretti”, intitolato al celebre archeologo sanseverinate, ospita numerosissimi reperti in particolare provenienti dall’abitato che si ritiene fosse situato sul colle Pitino e dalle necropoli picene di Monte Penna, Frustellano e Ponte di Pitino.
I numerosi e ricchi corredi esposti sono testimonianza della notevole ricchezza ottenuta e dell’organizzazione della società strutturata intorno alla figura dei principi-guerrieri.
Il Museo Civico Archeologico di Tolentino, dedicato al suo fondatore, il Conte Aristide Gentiloni Silverj (1844-1936), Regio Ispettore degli Scavi e Monumenti per la provincia di Macerata dal 1880, conserva importanti testimonianze della civiltà picena nelle Marche.
Diverse le Necropoli dalle quali provengono i reperti esposti: dalla necropoli Rotondo un corredo del VIII sec a.C. e dalla necropoli Bura reperti da cinque tombe del VII secolo a.C.; dalla necropoli Benadduci un corredo di età orientalizzante con un carro da guerra e dalla necropoli di Sant’Egidio corredi del VI-IV sec.; dalla Necropoli Settedolori, invece, alcune interessanti ceramiche, fibule e ornamenti vari.
Esposta nel museo anche una ricostruzione a dimensione reale di una tomba picena.
7. Museo archeologico statale di Arcevia
All’interno del museo archeologico di Arcevia non sono visibili reperti che documentano le fasi iniziali e centrali della civiltà picena, tuttavia sono conservate moltissime testimonianze provenienti dall’importantissima necropoli gallica di Montefortino, composta da una cinquantina di tombe ad inumazione.
Le tombe erano, nella maggior parte dei casi, dotate di ricchissimo corredo; tra i tanti reperti, si ricordano le tre corone auree rinvenute nella necropoli e ora esposte al Museo archeologico di Ancona, che rappresentano un’inestimabile testimonianza della civiltà picena.
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8. Antiquarium statale di Numana
All’interno dell’Antiquarium comunale di Numana, grande rilevanza è attribuita all’età picena, della quale sono esposti reperti provenienti dagli scavi di Numana e Sirolo, che comprendono soprattutto corredi funerari.
Al primo piano del palazzo, è esposto ai visitatori lo sfarzoso corredo della “Tomba della Regina”, che vanta crateri attici, fibule in bronzo, pettorali con perle in pasta vitrea e ambra, sandali e due carri.
9. Museo archeologico nazionale delle Marche
Il Museo archeologico nazionale delle Marche, fondato nel 1863 e attualmente gestito dal MIBACT-Polo Museale delle Marche, nella sezione Protostorica permette ai visitatori di ammirare le testimonianze degli abitati piceni della Regione.
Sono raccolti al Museo i reperti delle necropoli presenti nella Regione, con una selezione dei più suggestivi e preziosi corredi funerari della popolazione picena.
10. Le aree archeologiche picene: Sirolo e Novilara di Pesaro
L’area archeologica “I Pini” a Sirolo offre al pubblico la possibilità di visitare una parte della necropoli picena con tombe monumentali e inumazione in fosse. È in questa area archeologica della costa che fu rinvenuta la famosissima “Tomba della Regina”, datata fine del VI secolo a.C., ad oggi una delle più ricche tombe dell’intero bacino del Mediterraneo.
Nella Necropoli di Novilara, testimonianza importantissima della presenza picena a nord della città di Ancona, dalla fine dell’Ottocento si sono avviate numerose campagne di scavo che hanno dato luogo ad importanti pubblicazioni. La necropoli vanta ricchi corredi funerari e diverse steli scritte e con figure incise.
Al Centro di Documentazione di Novilara sono esposti i calchi delle stele e alcuni reperti rinvenuti nelle tombe; il resto dei reperti è ospitato nei Musei Oliveriani di Pesaro, dove un’intera sala è loro dedicata e permette ai visitatori di ammirare gli antichi corredi e la famosissima stele della naumachia.
Info utili
- Una buona guida alla scoperta dei musei della Regione Marche
- Due letture sulla civiltà picena “I Piceni. Storia e archeologia delle Marche in epoca preromana” di Alessandro Naso e “La civiltà dei Piceni nei musei archeologici di Marche e Abruzzo” di AA.VV
Fantastico
Io che che sono appassionata della Storia, in special modo di quella marchigiana, ho trovato questo articolo .Estremamente interessante. Sapevo dei Piceni e Dopo aver scoperto che per un secolo intero eravamo sotto i Longobardi, da Pipino il Breve a Carlo Magno , ora scopro che altri popoli sono