La primavera con le sue belle giornate, il sole e le passeggiate all’aria aperta si porta dietro la voglia di raccogliere le profumate erbe che ricoprono i prati delle nostre vallate incontaminate e lontane dalle città
Vi propongo la ricetta di un piatto tradizionale marchigiano che ha come protagoniste proprio le erbe spontanee, simbolo della rinascita di primavera. Una preparazione semplicissima che un tempo rappresentava uno dei primi insegnamenti popolari impartiti alle bambine che volevano cimentarsi ai fornelli, terminati gli studi elementari.
Da quanto ricordo, nella mia famiglia d’origine jesina, durante le scampagnate di Pasqua o di quelle di primavera, la consuetudine era ed è quella di preparare la frittata con il mentrasto per mangiarla sopra una coperta nei prati.
Questa erba associata all’aglio fresco e al prezzemolo viene tritata e fatta cuocere in padella, per aggiungere alla fine le uova sbattute con parmigiano o pecorino. Noi la raccogliamo ancora nei campi, ma chi non può, ha la possibilità di acquistare dei mazzetti già pronti alla piazza dell’erbe o nei negozi di verdura.
Il profumo di questa erba spontanea è notevole ed assomiglia a una menta molto delicata. Associata all’aglio fresco, durante la cottura, in casa il profumo è davvero invitante; non vedi l’ora di finirla a preparare per assaggiarne uno spicchio.
Ingredienti
- Circa 300 g di menta ( mentrasto) da pulire
- Circa 50 g di prezzemolo
- 10 uova
- 2 agli freschi con foglie
- 5 cucchiai d’olio extravergine di oliva
- Circa 50 g di parmigiano o pecorino grattugiato
Preparazione
- Pulire il mentrasto, l’aglio ( lasciare le foglie), il prezzemolo. Lavare bene in acqua ed asciugare. Su un tagliere tritare le erbe con un coltello.
- Su una padella adatta per frittata versare olio e le erbe spezzettate e sistemarla sul fuoco. Far cuocere a fuoco basso per almeno 15 minuti. A piacere aggiustare con un pizzico di sale.
- Nel frattempo in una ciotola sbattere le uova con il parmigiano. Versare le uova nella padella con le erbe ed aiutandosi con una spatola girare fino a formare una frittata ben soda. Girare la frittata e far cuocere ancora per qualche minuto.
- A questo punto, la frittata è cotta. Sistemarla su un piatto da portata e spolverare generosamente con parmigiano o pecorino a piacere.
La frittata deve riposare almeno 10 minuti prima di essere servita. Si conserva per 2 giorni in frigorifero ed è ottima per accompagnare i nostri picnic sui prati.
Oltre ad essere un’ottima ricetta primaverile è uno dei piatti salati della colazione pasquale marchigiana.
Questa frittata cambia gusto a seconda della località: nelle zone vicino ad Osimo si può scegliere tra la versione rognosa e quella con la vitalba, oppure con i carciofi o le cipolle novelle. Molto rinomata è inoltre quella con asparagi selvatici ad Avacelli e a Urbino.
Nella zona di Jesi usano mazzetti di erbe aromatiche varie (salvia, rosmarino, basilico e menta). Nel maceratese gli ingredienti più comuni sono la borragine e la mentuccia.