Scendendo lungo la costa Adriatica da nord verso sud, proprio ai confini della regione Marche, si erge improvviso un verde promontorio che si affaccia solitario sul mare. Qui ha vita un parco meraviglioso ricco di storia, leggende e panorami mozzafiato. Volete scoprire tutti i segreti che il Parco San Bartolo custodisce? Ripercorrete con noi le tappe che abbiamo vissuto durante il blogtour #marchenatura!
1) Godersi il panorama da Gabicce Monte
Il nostro tour inizia dal confine più a nord del parco, dal grazioso borgo marinaro di Gabicce Monte, antica fortezza che faceva parte delle “terre di Focara”. Dolcemente addormentata durante i mesi più freddi dell’anno, in estate la piazza di Gabicce è un’esplosione di musica e colori che accolgono il visitatore in un’atmosfera festosa e allegra.
Godetevi una passeggiata per le vie del borgo e fermatevi ad ammirare il sole che tramonta dalla terrazza affacciata sul litorale, un vero spettacolo!
2) Il Convento dei Girolamini tra spiritualità e tradizione popolare
Racchiuso nel cuore del parco, proprio sotto il bellissimo faro che svetta maestoso sul promontorio, si trova il complesso claustrale dei Girolamini, oggi di proprietà privata, un edificio dal fascino misterioso ed austero risalente al XII secolo, molto caro agli abitanti della città di Pesaro.
Nella chiesa infatti sono custodite le reliquie di Beato Pietro Gualcerano, un santo spagnolo vissuto qui nel ‘300 e venerato come protettore dei bambini. Venite a visitarlo il 2 maggio! In quella data le porte della chiesina si aprono ancora per tutti i fedeli che, seguendo una tradizione popolare molto antica, salgono a piedi il colle per ricevere la benedizione del beato.
3) Alla scoperta dei misteri del San Bartolo
Non tutti sanno che i territori del Parco sono stati per secoli testimoni di grandi avvenimenti della storia e protagonisti di misteri e leggende popolari. La più suggestiva è certamente quella di Valbruna, l’”Atlantide dell’Adriatico”, un’antica città sommersa proprio davanti alla Baia di VaIlugola, un tempo fiorente porto romano trasformatosi in porto turistico e stabilimenti balneari.
Alle suggestioni di Valbruna, sul lato opposto del parco lungo l’antica Via Flaminia, si aggiungono le bellezze archeologiche dei resti di un’antica villa romana del III secolo d.C. a cui si è sovrapposta la Basilica paleocristiana di San Cristoforo ad Aquilam. Leggi di più sui misteri del San Bartolo sul nostro blog.
4) “Il vento di Focara” e il suo infinito panorama
Sappiamo per certo che Dante Alighieri ha visitato ed ammirato i territori del parco, tanto da citarne alcuni nella Divina Commedia. Oltre al meraviglioso Castello di Gradara, luogo di incontro di Paolo e Francesca, Dante dedica un verso dell’Inferno a Fiorenzuola di Focara, delicato borgo medievale che si erge a quasi 200 metri dal mare.
Fiorenzuola vanta uno dei panorami sull’Adriatico più belli della costa e una piccola spiaggetta suggestiva ed isolata alle pendici del monte. Oltre ad una passeggiata nel delizioso borgo, che gli abitanti riempiono di fiori e colori durante la bella stagione, vi consigliamo di prendervi un momento per ammirare il mare e il litorale da quassù. Un’esperienza unica! Per conoscere la storia, la fauna e la flora del parco non perdete una visita al museo proprio accanto alla porta d’ingresso del borgo.
5) Una tappa nel territorio pre-parco: il Castello di Gradara
Luogo Dantesco per eccellenza, il Castello di Gradara fa parte del territorio cosiddetto pre-parco, ma merita sicuramente una visita! Percorriamo le vie del borgo fino alla Rocca: la sala delle torture, le meravigliose stanze del piano nobile, l’armeria e infine quel luogo magico che è la stanza di Francesca, che racchiude la storia d’amore più intensa della nostra letteratura. Da qualche mese è possibile visitare il borgo e la Rocca con una nuova modalità attraverso una tecnologia SMART. Leggi di più sul nostro blog.
6) Un’intensa esperienza enogastronomica
Durante il blogtour abbiamo avuto la fortuna di poter assaggiare tutto quello che questo meraviglioso territorio ha da offrire in termini culinari. Qui l’offerta enogastronomica è variegata, intensa, gioiosa. A metà fra le colline ed il mare siamo stati accompagnati attraverso un percorso di sapori unico e genuino: delicate ricette di pesce elaborate in piatti da gourmet al ristorante Dalla Gioconda di Gabicce Monte, i prodotti del territorio e i piatti della tradizione dell’entroterra all’Osteria la Botte di Gradara, le ricette più saporite e genuine del nostro mare alla Taverna del Pescatore di Casteldimezzo e il connubio fra innovazione e tradizione da Vini e Crostini a Pesaro. Assaggiare per credere!
7) Un trekking sul tetto del mondo
No, non stiamo parlando del Himalaya! C’è un bellissimo altipiano sul San Bartolo che è stato chiamato come la più alta vetta del mondo, proprio perché garantisce una vista a 360° che dal mare si estende fino agli Appennini. Un breve trekking fino a quassù è d’obbligo.
Una volta arrivati in cima sarete sorpresi dalla bellezza delle ginestre odorose, arbusti che fioriscono a maggio e creano un tappeto giallo di colori e profumi inebrianti. Durante i mesi estivi qui si tengono numerose attività come presentazioni di eventi culturali e suggestivi concerti al tramonto.
8) Il cimitero storico ebraico adagiato sul colle
Proseguiamo il nostro itinerario oltrepassando i cancelli di un luogo insolito e poco conosciuto: il cimitero ebraico di Pesaro. Questo luogo sacro è stato costruito nel 1600 alle pendici del parco e ospita circa 150 tombe monumentali di diversi periodo storici, testimoniando la presenza di una comunità ebraica significativa per la cultura locale.
Nascosto dalla vegetazione e abbandonato da anni, si presenta al visitatore come un luogo senza tempo, dove sacralità e storia si fondono a creare un’atmosfera quasi sospesa.
9) Alla ricerca dei tartufi in tartufaia
Lo sapevate che il parco San Bartolo è famoso per la qualità del suo tartufo bianco pregiato? Noi siamo stati così fortunati da passare un paio d’ore alla ricerca di questo gustoso tubero presso una tartufaia privata alla Baia di Vallugola.
Abbiamo seguito passo passo la ricerca, guidati da un simpatico cane da tartufo e dal suo padrone, che ci ha raccontato con passione questa antica pratica. La caccia è andata a buon fine! Abbiamo potuto gustare un aperitivo cucinato con tartufi appena raccolti e delizioso vino locale della Fattoria Mancini del Parco San Bartolo.
10) Le ville del Parco
Il parco San Bartolo non offre al visitatore solo le sue bellezze naturalistiche ma anche quelle architettoniche e culturali.
Al suo interno, nascoste dalla vegetazione si trovano le ville dei nobili pesaresi che sin dal Rinascimento hanno qui costruito le loro dimore di villeggiatura. Costruita tra la metà del ‘400 e la metà del ‘500, Villa Imperiale è una meravigliosa residenza storica, un gioiello del Rinascimento italiano. Deve il suo nome all’Imperatore Federico III d’Asburgo in visita agli Sforza di Pesaro che pose la prima pietra della villa. Di proprietà privata è possibile visitarla durante i mesi estivi ma noi siamo stati così fortunati da avervi accesso durante il blogtour rimanendo stupiti della bellezza dei suoi giardini.
Scendendo dal colle, poco distante dall’Imperiale ma più a ridosso della strada, abbiamo visitato Villa Caprile, altra splendida residenza signorile risalente al XVII secolo. Abbiamo potuto passeggiare nel bellissimo giardino all’italiana disposto in tre terrazzi che conserva ancora oggi i giochi d’acqua originali del periodo e bellissime piante esotiche ora gelosamente curate dagli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario “Cecchi” di cui la villa oggi è sede.
Volete ripercorrere tutte le tappe del nostro tour? Qui sotto i link e le info utili per costruire il vostro itinerario!
Info utili
Il blogtour #marchenatura sul parco San Bartolo ha visto la partecipazione della blogger Francesca Barbieri del blog Fraintesa e dell’instagramer Giulio Tolli (@giuliotolli su Instagram) accompagnati da Ruth Mezzolani, del Social Media Team Marche. Si ringrazia per l’ottima organizzazione Domenico Balducci, direttore del Parco, Cristina Manzini, consigliere del Parco San Bartolo, Massimo Pandolfi e Laurent Sonnet per le attività ecosostenibili e naturalistiche, Otello Renzi, sommelier ed esperto di enogastronomia, Arch. Marco Gaudenzi per l’esperienza in tartufaia e Silvia Orlandi, guida Isairon alla ville del parco.
- Il link al sito ufficiale del Parco San Bartolo
- Il link al sito ufficiale della Regione Marche
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- Scarica la App dei Parchi delle Marche
- Ristorante Dalla Gioconda di Gabicce Monte
- Ristorante La Taverna del Pescatore di Casteldimezzo
- Ristorante Vini e Crostini di Pesaro
- Ristorante e Osteria La Botte di Gradara
- Hotel Sans Souci Gabicce Mare
- Grand Hotel Michelacci Gabicce Mare
Salve,il massimo dell’esplosione della fioritura delle Ginestre al Parco SAN Bartolo quand’è?Grazie