Il viaggio che vogliamo proporvi quest’oggi ha inizio tra il XVIII e il XIX secolo. Sono questi infatti gli anni in cui le Marche si arricchiscono di favolose strutture architettoniche: i Teatri Storici, veri gioielli che, ancora oggi, impreziosiscono le grandi città e i piccoli comuni della Regione.
Da nord a sud, dalla provincia di Pesaro Urbino a quella di Ascoli Piceno, sono circa un centinaio le strutture presenti che rendono le Marche una delle regioni con la più alta concentrazione di teatri storici, di diverse dimensioni, dalla bellezza davvero unica.
Tra i più grandi ed importanti non si possono non citare il Teatro delle Muse di Ancona, il Teatro dell’Aquila di Fermo e il Teatro Rossini di Pesaro. Mentre il titolo di più piccolo, con soli 42 posti e una piccola galleria, va al Teatro comunale Perugini di Apecchio (PU).
Se è vero che ogni teatro meriterebbe una visita approfondita, quest’oggi accendiamo i riflettori su cinque di essi che si sveleranno tra storia e curiosità, facendoci scoprire luoghi più o meno noti della Regione ma sempre estremamente suggestivi.
Partiamo dai teatri della provincia di Pesaro Urbino, dal piccolo borgo di San Lorenzo in Campo, nell’entroterra pesarese, tra il Mar Adriatico e l’Appennino Umbro-Marchigiano. Qui, all’interno dell’imponente Palazzo della Rovere, sul piano nobile, è situato il Teatro Trionfo poi Teatro Tiberini, dedicato al famoso tenore locale Mario Tiberini dal 1861.
Un vero piccolo gioiello ben conservato, il teatro prende forma tra il 1813 e il 1816 su progetto di un altro Tiberini, capomastro locale, in quella che un tempo sarebbe stata la sala da ballo della nobile famiglia.
Completamente in legno, riporta la caratteristica forma ad U con due ordini di palchi, loggione e galleria, e stupisce con i suoi incredibili affreschi: dalle strette paraste che separano i palchi dallo zoccolo del primo ordine fino alla volta, ai parapetti decorati con motivi pittorici di gusto floreale.
Ci spostiamo di soli 10 km per trovare sulla Piazza della Rovere di Mondavio, appoggiato sulle mura castellane di nord-ovest, un altro piccolo capolavoro architettonico: il Teatro Apollo, ricavato all’interno della ex chiesa di S. Filippo Neri, con un progetto partito a fine’ 700, che acquista la sua forma attuale, arricchita anche qui da decorazioni floreali, nel 1887. A chi fu affidato quest’ultimo importante rinnovamento è ancora oggi un mistero.
Ed ora avviciniamoci all’ingresso e lasciamoci sorprendere dal contrasto tra la piccola facciata incastonata tra edifici privati, che si distingue per l’apertura ottagonale sopra il portone, e la suggestione del suo interno in cui ritroviamo gli elementi del precedente edificio ecclesiastico di cui si conserva la cripta sotterranea. A colpire è l’armonia degli spazi con la platea ricavata nella navata e il palcoscenico nell’abside, al di sotto del quale trovano posto i camerini ed i meccanismi di manovra.
A completare l’effetto l’eleganza delle decorazioni floreali a festoni, racemi d’acanto e grottesche presenti sui tre ordini di palco, esaltate dal bellissimo soffitto a velario con putti danzanti in circolo intorno ad Apollo che alla struttura dà il nome.
Un assaggio del tour in video
Abbandoniamo ora il nord delle regione per spostarci in un altro splendido borgo nel sud delle Marche, nella provincia di Ascoli Piceno dove troviamo Offida, centro dalla storia antica, terra del Carnevale, dei merletti e del buon vino.
L’origine del suo Teatro, il Teatro Serpente Aureo, risale al 1768 quando si decise di spostare il Palcoscenico presente nella sala consiliare in una struttura propriamente dedicata agli spettacoli che fu terminata nel 1771.
Documenti conservati nell’Archivio Storico Comunale però ci raccontano di come alcuni anni dopo si decise di rivedere e ingrandire il Teatro che aveva lasciato senza palco molte famiglie nobili e troppo vicini alla classi inferiori della platea quelle che occupavano il primo ordine. Si arriva così al 1820 e al progetto di Pietro Maggi che ci lascia oggi una perla di concezione barocca con l’ingresso posto sotto il Portico, le quattro statue delle Muse ad accoglierci nel foyer e la sala formata da 50 palchi suddivisi nei tre ordini con loggione e platea.
E ancora, a rendere unico questo teatro, gli affreschi della volta dedicati ad Apollo e le Muse e ai più illustri autori di lirica e prosa e, soprattutto, il richiamo alla città con la leggenda del Serpente Aureo dipinta sul vecchio sipario.
Risalendo verso nord, la prossima fermata ci porta a Matelica (MC) e al suo Teatro Piermarini. E’ il nome del Teatro il primo indizio del legame della nuova struttura con uno degli architetti italiani più importanti del periodo.
Agli inizi dell’800 la necessità di avere una struttura teatrale adeguata spinge ad affidare il progetto nel 1805 all’architetto umbro Giuseppe Piermarini, mente dietro la realizzazione del Teatro alla Scala di Milano. Tuttavia, alla sua morte nel 1809, il progetto passò in mano capomastri Domenico Belli e Francesco Fontana, che falsarono il progetto originale.
Nonostante ciò, la struttura inaugurata nel 1812 diventando un altro mirabile esempio della maestria italiana nella costruzione dei Teatri. Nell’800 sono state diverse le modifiche apportate all’originaria struttura con tre ordini e loggione.
La vera chicca però è stato il ritrovo, durante uno degli ultimi restauri, di resti di una struttura abitativa di epoca picena e un impianto termale di età romana databile I-II sec. d.c. che ha portato alla realizzazione di percorsi di visita che si può completare con una piacevole degustazione nell’enoteca ospitata oggi nel foyer del Teatro.
E dopo un piacevole assaggio di Verdicchio partiamo per l’ultima imperdibile tappa del nostro breve viaggio tra i Teatri Storici delle Marche che concludiamo con…un non teatro!
Nel cuore di Macerata, nel 1823 nasce dal progetto neoclassico di Ireneo Aleandri un Arena sportiva destinata all’allora amato gioco del pallone col bracciale. L’Arena Sferisterio però vive oggi la sua seconda vita dedicata alla musica e alla cultura.
Finanziato da cittadini maceratesi benestanti, i Cento Consorti, l’edifico è oggi uno spazio unico, caratterizzato dalla presenza di palchi (il solo teatro all’aperto ad avere questo vanto) e da un’atmosfera e un’acustica che lo rendono perfetto per la messa in scena di Opere e Concerti come avviene per il Macerata Opera Festival.
Si conclude qui il nostro giro tra una piccola selezione di sorprendenti gioielli architettonici. Prima di lasciarci però ci affidiamo alle parole del giornalista Guido Piovene per ricordarvi una cosa importante: “Un viaggio nelle Marche, non frettoloso, porta a vedere meraviglie”!
Info utili
Vi segnaliamo due viaggi unici costruiti attorno a temi musicali e culturali di cui esploreremo le relazioni e le connessioni storiche e artistiche con collaborazione di storici ed esperti d’arte, musicologi e musicisti, direttori di musei e guide specializzate.
L’articolo è stato scritto da Daniela Geraci di Italia in Scena
La foto di copertina è di Marco Cicconi
Mi fa piacere se mi tenete informata e vi ringrazio