“Ci sono strade che conducono dentro una magia se i tuoi occhi sono pronti a perdersi…”
Oggi vi vogliamo accompagnare in un luogo magico delle Marche, dove la natura regna sovrana. Si tratta di Canfaito, un ampio altopiano situato sulle pendici del Monte San Vicino, a circa 1000 metri di quota, all’interno della Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito.
Qui potrete passeggiare immersi fra i faggi secolari e incontrare il faggio più antico delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia. A condurci in questo viaggio saranno delle meravigliose fotografie, gentilmente concesse da un gruppo di fotografi appassionati. Le immagini sono state scattate in autunno ma ogni stagione è buona per passeggiare in questo luogo che vi rigenererà di nuove energie e vi rinfrancherà lo spirito.
Sfogliate la gallery e seguiteci in questo itinerario che vi riempirà di emozioni… vi racconteremo molte curiosità, compresa la chicca per riconoscere il più faggio più antico, il re di Canfaito.
Cosa significa Canfaito?
Canfaito deriva dal latino “campum faiutum” e significa “campo di faggi”. Non c’è nome più adeguato per esprimere con una sola parola tutto ciò che si prova ad immergersi nella più grande concentrazione di superfaggi della nostra regione.
Qui troverete il più grande faggio delle Marche, inserito fra i 300 alberi monumentali d’Italia, nell’omonima pubblicazione del Corpo Forestale. E’ il re indiscusso della faggeta, insieme ad altri due esemplari di poco più giovani.
Come arrivarci?
Lo si raggiunge da San Severino Marche, in provincia di Macerata, passando per la strada che porta al castello di Elcito, altra grande meraviglia di questo luogo. Si prosegue per tre o quattro chilometri su una strada tortuosa fino ad arrivare ad una stradina in terra battuta che si inoltra in un bosco di faggi.
All’uscita del bosco, la strada si fa più agevole e poco più avanti troverete due sbarre, quasi sempre aperte. Avvisterete l’unica costruzione del luogo e al di là di quella prende inizio la serie di straordinari faggi. Questi veri e propri patriarchi della natura si sono salvati dai tagli perchè i pastori, durante le ore calde dei mesi estivi, vi si rifugiavano cercando riparo fra le loro grandi chiome.
Il sentiero è definito dalla gente del luogo “il viale dei giganti” perché due di essi hanno addirittura superato i 500 anni, uno 400 e poi gli altri dai 200 anni in giù.
Il re di Canfaito
Oltrepassato l’edificio, al margine della stradina, incontrerete il re indiscusso della faggeta di Canfaito che vi catturerà lo sguardo con la sua massiccia figura. L’albero dovrebbe avere più di 500 anni, secondo quanto affermava circa 30 anni fa don Eugenio Angeloni, arciprete del Capitolo della Cattedrale, cui appartiene la faggeta.
Ipotesi avvalorata dal confronto di due misurazioni effettuate a grande distanza di tempo: una nel 1982 che misurava la sua circonferenza di m.6,15; l’altra nel 2006 di m.6,42. In 24 anni un incremento di 27 cm è assolutamente in armonia con le misure attuali.
Nonostante l’età il nostro gigante di Canfaito mostra un’ottima salute e la sua rigogliosa chioma nel pieno della ripresa vegetativa ne fornisce una prova rassicurante. Ecco le parole di Don Eugenio Angeloni:
“II Faggio in questione non ha una storia specifica, anche perché fa parte di una splendida faggeta, in cui però domina in quanto è un po’ più grande degli altri; è un sovrano in mezzo ai giganti; mentre la storia è ampia e documentata per quanto concerne la zona preappenninica, in cui la faggeta si distende e che trova in San Vicino (m. 1480) la cima più alta. Conversando con i turisti che vengono sul Canfaito son solito dire che il Faggio in questione fa da confine tra un’amministrazione e un’altra. Infatti nel 1486 l’azienda che era stata per tanti secoli di proprietà dei monaci fu donata da Innocenzo VII al Capitolo della Cattedrale di San Severino. Ebbene, questo Faggio potrebbe risalire a quell’epoca? E’ una mia supposizione, certamente non suffragata da uno studio botanico accurato, ma che non dovrebbe essere molto lontana dalla realtà”.
Ed ora siete pronti? Vi sveleremo la particolarità per cui lo riconoscerete.
Si contraddistingue per una grossa radice che si racchiude a formare una sorta di chiocciola. Eccolo in tutto il suo splendore.
Ogni albero ha qualcosa da raccontarci, una storia lunga secoli che vuole essere svelata. “E ti senti parte di un infinito che è così grande che ti ci perdi…” Ma poi ti ritrovi fermo ad ammirare tutto quello che la natura a Canfaito ti sa regalare…
Verso il belvedere roccioso di Canfaito
Dopo una bella camminata fra i faggi secolari la passeggiata sull’altopiano prosegue verso il belvedere roccioso posto sopra la valle di Matelica. Il percorso è pressoché pianeggiante ed è adatto a tutti non presentando difficoltà di sorta. Ad un certo punto si arriva in un luogo magico, quasi completamente spoglio di alberi se non per uno, che solo soletto e piegato dal vento, guarda verso il San Vicino, che qui si può ammirare in un versante meno noto ma ugualmente suggestivo. Lo sguardo si sperde su un balcone naturale di straordinaria bellezza che si affaccia sull’Appennino centrale, dal quale è possibile scorgere innumerevoli vette, dal Catria ai Sibillini.
Per gli appassionati di natura, relax e avventura questo è un itinerario perfetto che offre tantissimi spunti fotografici. L’immensa bellezza della natura è qui per tutti… ricordiamo che i Piani di Canfaito sono Area Floristica Protetta, pertanto si raccomanda un comportamento “ecologicamente” corretto e di evitare di arrivare con le auto nel tunnel della faggeta.
Info utili
- Visita il sito ufficiale della Riserva Naturale Regionale Monte San Vicino e Monte Canfaito
- Scopri tutti i parchi e le aree protette nelle Marche sul sito ufficiale del turismo
- Scopri l’App Parchi e natura attiva
Fonti per approfondire:
- Panoramio ARCHEOludica
- “I Grandi Faggi” dal sito del Comune di San Severino Marche
Grazie per le fotografie a Claudio Scarponi, Luigi Alesi, Giovanni Cherubini, Maria Adele Pezzanesi, Nicola Pezzotta, Cristian Ribichini, Pasqualino Ercolani, Pietro Cerioni, Sauro Strappato e Vincenzo Mollaretti.
L’articolo è aggiornato al 2 novembre 2018
Spettacolare, mi potreste mandari luoghi vicino a questi boschi per alloggiare? Grazie Marco
Ciao Marco, sul sito ufficiale del Turismo della Regione Marche potrai trovare una lista di alberghi, B&B e altro nella zona della Riserva Regionale del Monte Canfaito e Monte San Vicino http://www.turismo.marche.it/
Grazie e continua a seguirci!
Spettacolare
NON E’ POSSIBILE CHE NON CI SIA UNA MAPPA CON I PERCORSI DA POTER FARE, SONO GIORNI CHE CERCO MA NON HO TROVATO NULLA, SABATO VORREMMO FARE IO ED UN AMICO UN’ESCURSIONE DI TREKKING VERSO LA FAGGETA E MI PIACEREBBE SAPERE DA DOVE SI PARTE, LA LUNGHEZZA DEI PERCORSI E I VARI SENTIERI..
GRAZIE
Ciao Tommaso, la Riserva Naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito ha realizzato una dettagliata Carta dei principali sentieri percorribili a piedi, a cavallo e in mtb per conoscere il territorio e le sue peculiarità. La Carta è disponibile presso la sede della Comunità Montana Ambito 4. In questo momento non sono ancora disponibili i download dei sentieri per strumenti GPS o come file KML per la visualizzazione su Google Heart. Queste informazioni sono riportate nel sito della Riserva a questo link: http://www.riservamontesanvicino.it/vivere-la-riserva/itinerari-a-piedi-a-cavallo-ed-in-mtb/
Ma c sono bagni o locali vicini ?
Ciao Fabiola, bagni vicno sì, locali no!
Molto bello questo luogo per immergersi nell’oscurità del faggeto secolare.
Buonasera, si può accedere con i cani?
Si, certo.